San Flat e i suoi seguaci

San Flat e i suoi seguaci

Invocato ed atteso in tutto il territorio europeo, Flat, di provenienza USA, è sceso in Italia, paese tradizionalmente poco incline alla innovazione in campo teologico e tecnologico
Invocato ed atteso in tutto il territorio europeo, Flat, di provenienza USA, è sceso in Italia, paese tradizionalmente poco incline alla innovazione in campo teologico e tecnologico


Web – Moltissimi italiani collegati a Internet venerano da qualche mese un nuovo Santo: San Flat.

Il Santo in questione, la cui comparsa, secondo i suoi biografi, risalirebbe all’anno 2000 DC dalle parti di Galactica (località senza un preciso quid geografico ma lo stesso nota agli navigatori di Internet) ha rapidamente conosciuto vasta popolarità per via di alcuni miracoli compiuti pare senza grandi difficoltà. Fra questi si ricordano: la moltiplicazione delle ore di collegamento, la riduzione dell’ ansia da bolletta telefonica, la drastica scomparsa delle ore di veglia notturna alla ricerca di un download impossibile.

Come sempre accade in simili situazioni, vanno altresì registrati episodi di disorientamento da parte dei fedeli del Santo. Alcuni fra costoro sono stati sorpresi a scaricare da Napster tutta la discografia dei Pooh (circa 4 giga di materiale mp3 simil-musicale) mentre altri avrebbero inviato alla propria maestra delle elementari una email di saluti con in allegato il filmato del loro matrimonio in formato non compresso: un file da circa 800 mega.

Sono state purtroppo segnalate anche alcune pericolose reazioni contrarie (le cosidette rebound reactions degli autori anglosassoni) come quella accusata da un fedele di San Flat di Genova che, sfinito da un quinquennio di tariffa a tempo imposta ai suoi collegamenti a Internet, è partito per le vacanze estive (un viaggio in Nicaragua di una sessantina di giorni) lasciando di proposito il PC collegato alla rete per impedire alla suocera l’utilizzo del telefono.

Invocato ed atteso in tutto il territorio europeo, Flat, pare di provenienza USA, è sceso in Italia prima che altrove approdando in un paese tradizionalmente poco incline alla innovazione in campo teologico e tecnologico. Questo forse per dare nuovo vigore alla vecchia massima cristiana secondo la quale “gli ultimi saranno i primi” . A tale proposito, nella penisola italica sembrava fino ad oggi ricevere maggior credito la più concreta interpretazione delle sacre scritture del rapper Frankie hi-nrg secondo il quale, come è noto: “Gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili”.

Insensibili a questioni gnoseologiche tanto astratte, i navigatori di Internet hanno visto in pochi mesi sfatati alcuni dogmi, per loro ben più interessanti, quali la presunta mancanza di banda e modem che consentissero collegamenti alla rete tanto prolungati e numerosi o la centralità di Telecom Italia nella totalità dei processi liturgici che hanno come sfondo Internet. Il maggiore fornitore di connettività italiano ha, fino ad oggi, rasentato la condotta suicida rigettando incomprensibilmente gli insegnamenti di San Flat.

Riusciranno i prodi manager di Tin.it (tutta gente in giacca e cravatta nonostante l’aspetto adolescenziale) a recuperare il tempo in gran parte perduto nel tentare di far funzionare la ADSL in almeno un paio di casi su cento? Oppure la strage dei congiuntivi che di certo si è verificata durante le riunioni con Vittorio Cecchi Gori in occasione della vendita di TMC, ne ha per sempre fiaccato le facoltà grammaticali e intellettive? Potrà Telecom in futuro proporci una tariffa per internet secondo i dettami predicati da San Flat o ci dovremo accontentare di TeleconomyNo Stop?

Nel frattempo i fedeli del Santo (ai primi apostoli raccolti nella piana di Galactica si sono via via unite folle di fedeli festanti dalle parti di Infostrada e di Wind oltre che da una miriade di piccoli altri villaggi) osservano finalmente rilassati l’evoluzione dell’accesso alla rete in Italia: il loro computer ha appena scaricato da Napster un vecchio successo dei Pooh, di quelli quando cantava Riccardo Fogli.

Una canzone totalmente inutile: esattamente come tentare di spiegare la Flat a chi non ce l’ha.

Massimo Mantellini

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Pubblicato il
24 ago 2000
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