Toronto – C’è una via remunerativa al file-sharing per i produttori di contenuti digitali e la prima ad averla intrapresa è la casa di produzione canadese ChumCity Interactive.
ChumCity , infatti, ha accettato di integrare i propri video da far circolare liberamente via Internet con la tecnologia sviluppata da J!VE Media Technologies, azienda canadese del gruppo International Bioanalogic Systems, che associa contenuti digitali a spot pubblicitari.
L’idea è semplice. Il video ChumCity può essere “letto” con il player della J!VE, ma presto anche con i maggiori player multimediali in circolazione, e può passare di mano in mano senza problemi per il produttore. Assieme al video c’è la pubblicità, in un pacchetto indivisibile, che viene dunque proposta all’utente assieme al video ChumCity.
All’interno di ogni file così distribuito, dunque, ci saranno spot e link a pagine web sponsor. Lo spot ha il compito di ripagare il produttore che ha, di conseguenza, tutto l’interesse a far girare i suoi file il più possibile.
Sebbene sia ancora presto per capire se un meccanismo del genere possa funzionare su larga scala, di certo si tratta di una delle prime soluzioni che l’industria produttrice di contenuti digitali ha individuato per cavalcare il file-sharing anziché tentare di impedirlo.