Roma – Gli italiani devono imparare una nuova lingua comune. Si tratta della chiave per accedere alla competizione economica globale, ma non solo : l’informatica. La rivoluzione digitale tarda ad affermarsi in Italia come strumento per la realizzazione di una democrazia più attenta ai bisogni dei cittadini, nella quale la distanza tra individuo e Stato viene drasticamente diminuita per mezzo delle nuove tecnologie di comunicazione. Il numero dei cittadini connessi cresce sempre più. Secondo gli ultimi dati, circa 20 milioni di italiani disporrebbero di un collegamento Internet.
“Se 50 anni fa per essere cittadini era necessario saper leggere e scrivere, oggi la nuova alfabetizzazione passa attraverso internet e la formazione sulle nuove tecnologie deve cominciare dalla scuola”: è ciò che ha detto il ministro Lucio Stanca durante un convegno su “L’educazione e l’istruzione nel XXI secolo” a Milano.
L’obiettivo da raggiungere è difficile e bisogna fare i conti con la scarsa disponibilità di fondi più volte emersa e affannosamente smentita . In mezzo ci sono i progetti per l’e-Government e gli appetiti, destinati a rimanere tali, delle imprese che vogliono innovare . Tutto questo insieme ad alcuni timidi tentativi di democrazia elettronica dello sviluppo , come quello del CNIPA , il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, che spera di stimolare nuove forme aggregative tra enti locali e cittadini per lo sviluppo di piattaforme di governo elettronico.
Un nodo fondamentale, secondo Stanca e il Governo, è la riforma Moratti sull’ istruzione pubblica , riforma in cui dovrebbe battere un cuore tecnologico. “Le tecnologie dell’informazione e comunicazione – ha dichiarato Stanca – basate sulla modalità della sperimentazione, rivoluzionano non solo il metodo di accesso alle informazioni ma anche il potenziale di apprendimento”.
Si tratta delle famose “tre I” necessarie secondo il Governo per ammodernare il paese. Secondo gli esperti dei ministeri competenti, inglese ed informatica sono necessarie per entrare a pieno titolo nel mercato globale, basato a sua volta su Internet e sui mezzi di informazione. È così cominciato l’insegnamento obbligatorio di informatica nelle prime due classi della scuola elementare e sempre più insegnanti si aggiornano alle nuove tecnologie, spesso attraverso sistemi di formazione a distanza. O almeno ci provano . Ma quali sono le limitazioni del modello italiano?
Innanzitutto il progresso si blocca di fronte a barriere di tipo economico. Nonostante lo Stato abbia speso 250 milioni di euro (+30% rispetto al 2001) per rimodernare l’architettura formativa italiana, puntando sull’e-learning e sulla connettività Internet, siamo ancora indietro rispetto ad altri paesi europei (Gran Bretagna e Germania in testa). Nelle scuole superiori e negli atenei universitari i parchi macchine a disposizione degli studenti non sono sufficientemente ampi, anche se le fonti annunciano trionfalmente che sono state create circa 8000 aule multimediali.
Un esempio è il Polo delle Scienze Sociali di Firenze : inaugurato agli inizi del 2004, dispone di una delle biblioteche più grandi d’Europa per lo studio delle materie economico-sociali. Tuttavia, nelle sale lettura si è costretti ad una noiosa fila per accaparrarsi i pochi computer disponibili. Niente a che vedere, per esempio, con la realtà del Campus Universitario di Leeds , tra i più importanti centri di ricerca in Inghilterra: ogni singolo studente dell’ateneo dispone di un account personale da utilizzare sugli oltre 9.000 personal computer disponibili.
Ci viene detto che tutta Italia è chiamata a cogliere la sfida dell’ammodernamento , visto che la nazione è quantitativamente carente nell’area scientifica e tecnologica: siamo addirittura fuori dalle medie europee per investimenti e numero di laureati nel settore. Interattività, multimedialità e banda larga tardano ad consolidarsi nel panorama sociale e culturale. Questo riguarda sopratutto la fascia più anziana della popolazione.
E allora si punta sui giovani, che si intende far crescere con un’apertura mentale ed una disponibilità strumentale tale da portare l’Italia ad un adeguato livello di competitività tecnologica . Circa 40 mila ragazzi nati nel 1987 hanno già acquistato un pc con connessione ad Internet, grazie al bonus governativo di 175 euro del progetto Vola con Internet . Un incentivo non esente da incidenti di percorso: una bocciatura del TAR del Lazio sul finanziamento dei corsi per l’ottenimento della Patente europea del computing, successivamente accusata anche dall’Autorità Antitrust , o anche le polemiche sui fondi a disposizione, appena sufficienti a contribuire all’acquisto di una macchina di bassissimo livello capace di connettersi alla Rete.
Una Rete sempre più vicina alle case italiane: a fine 2003 sono 1,7 milioni le famiglie italiane dotate di connessione broadband . Un recente comunicato stampa del Ministero delle Comunicazioni ha reso noto che all’interno dell’Unione Europea, l’Italia è al quarto posto per numero di utenze a banda larga. Si tratta del 12% del totale europeo. Benchè Internet si stia espandendo in Italia, il servizio ADSL – scelta di punta per la connettività ad alta velocità – non gode di una profonda e totale penetrazione territoriale. Infatti il contributo statale di 75 euro per l’attivazione di una connessione è senz’altro utile, ma cosa debbono fare i cittadini residenti nelle numerose zone extraurbane non ancora coperte? Come se non bastasse, talvolta le alternative non sono molte: Fastweb è un miraggio per la maggioranza dei Comuni e la connettività satellitare non gode di una significativa diffusione.
Quando arriverà il giorno in cui potremo primeggiare nella classifica tecnologica europea? I tempi stringono, la concorrenza è grande e gli obiettivi da raggiungere sono ancora lontani. Anche i più critici, tuttavia, sembrano ammettere che qualcosa, alla fine, sta comunque iniziando a muoversi.
I dati più incoraggianti provengono dal settore della sanità hi-tech : il Ministro Sirchia ha avallato un programma per l’uso delle nuove tecnologie informatiche nel campo medico. Si tratta del progetto Sanità elettronica da poco approvato dal Governo , con una dotazione di 44 milioni di euro, per un Programma Nazionale di Innovazione Digitale della Sanità grande soltanto quanto le sue ambizioni, fondi che hanno l’obiettivo di innalzare i livelli essenziali di assistenza e di prevenzione, incrementare la qualità dei servizi, offrire ai cittadini migliori trattamenti sanitari a costi minori, ridurre i tempi di attesa e tagliare i costi burocratici. Secondo uno studio di Eos Gallup Europe per la Commissione Europea, l’80% degli studi medici ha un PC e più del 65% è già collegato ad internet. Sempre nel settore medico, il progetto Scuola in ospedale garantisce la continuità didattica per i giovani sfortunati studenti ricoverati nei reparti pediatrici di 65 ospedali.
L’Italia, all’avanguardia in alcuni campi ma terribilmente indietro per altri, necessita urgentemente di rilanciare la propria posizione nel panorama tecnologico mondiale. Il treno delle nuove tecnologie informatiche e comunicative è troppo importante per essere perso. Non si fa che ribadirlo in ogni occasione e a tutti i livelli. Non resta da sperare che le molte parole si traducano in almeno una manciata di fatti.
Tommaso Lombardi
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bellissimo!
soldi risparmiati.standard rispettati.AnonimoSperiamo non sia un caso isolato...
I miei complimenti a chi ha redatto questa delibera, finalmente qualcuno si sta svegliando qui in Italia e ha capito che non ha senso regalare soldi a una sola azienda e ai suoi prodotti, belli o brutti che siano, quando ci sono validissime alternative gratuite!Nel testo della delibera colpisce in particolar modo la "fretta" che hanno di passare al software libero, forse hanno migliaia di licenze Uindous in scadenza? ;)Il software libero avanza e questo non può che essere un bene per l'informatica!TADTADsince1995a Pescara
son comunisti ecco perchè .... :DAnonimo2. Di dare atto che detto provvedimento
questi non hanno capito ....http://www.gnu.org/philosophy/free-software-for-freedom.htmlAnonimoRe: 2. Di dare atto che detto provvedime
- Scritto da: Anonimo> questi non hanno capito ....> www.gnu.org/philosophy/free-software-for-freeNon e' quello il punto. Se non si impegnano a spendere, E' SOLO TUTTA FUFFA!:@:@:@:@:@L'esempio di Monaco insegna che il passaggio da Win a Linux non e' indolore, anche se alla lunga PAGA!I punti a) ( utilizzazione immediata di suite di "office automation" libere basate su formati di immagazzinamento dei dati anch'essi "liberi";) e b) (utilizzazione immediata di Sistemi Operativi "free" sui "server" dell'amministrazione;) senza impegno di spesa li voglio vedere a realizzarli!Il punto c) (migrazione entro 1 (uno) anno dalla data della presente delibera di tutti i Sistemi Operativi dei "client" del proprio network amministrativo verso sistemi operativi "desktop" liberi;), poi, e' una vera presa per il cu@@!Ci rileggiamo qui fra 2 anni per scoprire che si sono appena comprati Longoron:@Saliti tristi.......................Enrico (linux)AnonimoRe: a Pescara
- Scritto da: Anonimo> son comunisti ecco perchè .... :Dno veramente la maggioranza è DS :Dcerto la propostata è stata lanciata dai comunisti (poretti sono solo in 2 al comune :D)dicerto con la destra la cosa nn si sarebbe mai neanke propostavedo con piacere che il mio voto sta portando altri buoni frutti alla cittàAnonimoRe: bellissimo!
- Scritto da: Anonimo> soldi risparmiati.> standard rispettati. probabile ma deltutto lecitopoi se metti che la proposta parte dai rif.comunista è anke per dire basta a sto dominio di windows!!se poi risptettare gli standard (questi standard) porta a nuove forme di sviluppo BHE!! benvengano :DAnonimoRe: bellissimo!
TE LO RIPETO non cercare di strumentalizzare questa cosa , l'open source e' una buona cosa sia che lo usi il puzzone da centro sociale dedito alle kanne che il professionista. W l'Open Source ApoliticoAnonimoRe: bellissimo!
ma come cavolo fate voi italiani a dare connotazioni politiche anche all'informatica?gia' con la storia delle squadre di calcio siete ridicoli... ma cosi proprio ve le andate a cercare...vabbe' che i politici italiani sono quelli piu' conosciuti all'estero,non perche' lavorino bene o male... ma perche' invece di lavorare stanno tutto il giorno in TV!AnonimoRe: a Pescara
se ne parlava da tempo...finalmente lo hanno realizzato, Non siamo comunisti siamo solo convinti che windows regala informazioni gratuite, ora mi chiedo, gli altri comuni ci verranno dietro?Speriamo...L'europa sarà saggia quanto migliore del paese di americo vespucci?Vedremo.Invece di fare i miscredenti muovetevi anche voi verso un mondo + libero di quello attuale.netbsdRe: a Pescara
..sono diPescara, a favore di questa amministrazione, ma il provvedimento mi sembra più una dichiarazione d'intenti un modaiola che una cosa seria.......in un anno forse migreranno la parte server, che mi aspetto essere un'infrastruttura di piccole dimensioni (ed i costi di migrazione non sono spese poi?) ma per la parte client credo che la cosa non sta in piedi....AnonimoRe: a Pescara
- Scritto da: Anonimo> son comunisti ecco perchè .... :Dno, a Pescara sono furbi, ecco perché :DAnonimoRe: a Pescara
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Anonimo> > son comunisti ecco perchè .... :D> > no, a Pescara sono furbi, ecco perché> :Dio sono di destra, di pescara e a favore dell'O/SAnonimoRe: a Pescara
Infatti, anch'io sono di destra e linuxiano della prima ora....Credetemi, i winzozzoni ci sono anche a sinistra...eccome!!!!Non fate della battaglia per la libertà d'informazione uno scontro politico destra-sinistra (è quello che vogliono), perché alle fine perderemo tutti.In EmiliaRomagna le bustarelle nelle amministrazioni comunali le pigliano soprattutto i compagni....Chi ha orecchie per intendere......AnonimoRe: a Pescara
infatti è ridicolissimo parlare di politica e associarla all'informaticaesiste si una certa attinenza..ma + a livello parlamentare che filosofico..i cittadini sia di destra che di sinistra vogliono stare liberi in generaleal parlamento la cosa nel 90% dei casi cambia.. quelli di destra pensano solo ai soldi e quindi opprimono la gente quelli di (estrema) sinistra GENERALMENTE antepongono il fattore "ideale" a quello economicoma questo accade al + che altro fra politici...nel 2004 invece che dividerci in fascisti e comunisti dovremmo dividerci (e con un bel muro) in oppressori e liberaliAnonimo*lov*
Anonimoquale distribuzione?
si sa quale distribuzione il comune di pescara intenda utilizzare?AnonimoRe: quale distribuzione?
- Scritto da: Anonimo> si sa quale distribuzione il comune di> pescara intenda utilizzare?E' indifferente....http://punto-informatico.it/forum/pol.asp?mid=595045Saluti tristi..............................Enrico (linux)AnonimoRe: quale distribuzione?
- Scritto da: Anonimo> si sa quale distribuzione il comune di> pescara intenda utilizzare?Macerto La MIAAAAA quella che io dico la piu' bella!!!!!!e guai se non e' quella!Ma pensa te che razza di gente! :-PAnonimoRe: a Pescara
- Scritto da: Anonimo> son comunisti ecco perchè .... :DLa chiosa è divertente, ma con l'opensource(in senso lato) si crea lavoro nonchè intrapresa,e questo l'hanno capito anche alcuni, pochi per ora,"fascisti".AnonimoRe: a Pescara
nn ho nulla contro i comunisti ma ti ricordo che solo i verdi si sono schierati contro il DL urbani. (se ben ricordo eh.. nn ne sono sicuro al 100%)cmq..ben fatto.. soprattutto perkè le aziende svilupperanno software e hardware compatibile con linuxAnonimoFree Software!=gratis software
Riprendo altri interventi qui sotto: nella delibera, al punto 2. , appare questa "delirante" affermazione2. Di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesaDetto cosi', mi vien da credere che Berlusconi veramente portera' le aliquote IRPEF al 23% e al 33%...Il movimento OpenSource-GPL non dice che il SW deve per forza essere gratuito, il vincolo e' la distribuzione e il riutilizzo del codice sorgente alle stesse condizioni (se nasce GPL, rimande GPL e basta).E questo non "salva" dalle spese collaterali, ovvero progetti e consulenze varie per l'implementazione di tali architetture: anzi, c'e' gia' chi vende (giustamente) sw opensource, oppure SW closed per piattaforme open, quindi per alcuni sviluppi/applicazioni si dovra' spendere ancora.Il vantaggio e' il pieno controllo dei sistemi, se gestiti da personale qualificato e formato: in caso contrario, si cambia solo fornitore, quindi TALE ATTO POTRA' COMPORTARE IMPEGNI DI SPESA.Speriamo bene, questa vecchia Italia e' rimasta al Gattopardo, "Tutto cambi perche' nulla cambi..."AnonimoRe: Free Software!=gratis software
> Riprendo altri interventi qui sotto: nella> delibera, al punto 2. , appare questa> "delirante" affermazione> > 2. Di dare atto che detto provvedimento non> comporta impegno di spesa> Ma e' invece credibile, resta da spendere per l'istruzione del personale ma questa e' una cosa che gia' si fa, soltanto che da oggi si cambia indirizzo. Anziche' investire per la formazione di zombies sacrificabili sull'altare di M$ si pensa di aiutare le persone a riscoprire il piacere di disporre del libero arbitrio stimolando la parte pensante che e' in ognuno di noi.Potrei anche sbagliarmi, forse, rivolgendosi ad un M$zombie con le magiche parole - "al mio tre svegliati" e battendo le mani (al momento giusto), potrebbe essere preferibile e ancora piu' economico.AnonimoRe: Free Software!=gratis software
> Non sono in disaccordo con la scelta, ci> mancherebbe, ma rigirare la frittata alla> moda di Berlusca (non si spendera' nulla per> tutto cio'), E' DELETERIO> Mah, io ho migrato anni fa senza spendere una lira, ok solo 20 server ma non s'e' trattato di molto piu' di un cut&paste. Poi con tutta la posta su imap cambiare workstation e' trasparente e particolarmente se l'utenza gia' usa openoffice e mozilla.AnonimoRe: Free Software!=gratis software
> Mah, io ho migrato anni fa senza spendere> una lira, ok solo 20 server ma non s'e'> trattato di molto piu' di un cut&paste. Poi> con tutta la posta su imap cambiare> workstation e' trasparente e particolarmente> se l'utenza gia' usa openoffice e mozilla.dipende da cosa ci fai, io utilizzo da anni open source commerciale e spesso costa anche piu' di quello closed ma almeno quando hai problemi puoi spulciare il sorgente e avere la certezza che non ci siano backdoor o problemi di sicurezzaAnonimodal testo ufficiale
a) utilizzazione immediata di suite di "office automation" libere basate su formati di immagazzinamento dei dati anch'essi "liberi";Teoricamente OpenOffice, ma Anche MsOffice usa formati liberi (RTF) b) utilizzazione immediata di Sistemi Operativi "free" sui "server" dell'amministrazione;Free nel senso di libero o nel senso di gratis? c) migrazione entro 1 (uno) anno dalla data della presente delibera di tutti i Sistemi Operativi dei "client" del proprio network amministrativo verso sistemi operativi "desktop" liberi;Cosa vuol dire liberi? Liberi da che? E i prorgammi che devono usare possono essere anche liberi o possono avere moglie :-) ? d) costituzione di un "forum" permanente con il compito di analizzare, studiare e proporre soluzioni di promozione del "Software Libero" tra la cittadinanza;Interessante, questo puo' abbassare notevolmente i costi. f) sostituzione graduale di tutte le procedure informatiche dell'Ente con procedure "aperte" sia dal lato del codice che da quello del formato di immagazzinamento dei dati e realizzate con la collaborazione di altri soggetti pubblici e privati attraverso tecniche di "collettivizzazione dello sviluppo del software";D'accordo. g) richiesta, nei bandi di gara o nei preventivi per i nuovi acquisti di hardware, della compatibilità con sistemi operativi liberi;Sarebbe il minimo, peor' cosa vuol dire libero, teoricamente anche openDos è un sistema libero...... h) memorizzazione e pubblicazione dei dati dell'amministrazione messi a disposizione della cittadinanza in vari formati di cui almeno uno "libero",Domanda il PDF è libero oppure no? Se non sbaglio è brevettato dalla Adobe, quindi non propriamente libero. i) collaborazione con tutti gli altri Enti, dislocati sul territorio nazionale e non, che hanno già adottato procedure e formati dei dati "liberi".Doppiamente (a dir poco) d'accordo. 2. Di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa.Questa non l'ho capita.ciaop.s. se non sbaglio tra un po ci sono elezioni comunali in vari paesi (non so se Pescara è dentro nell'elenco), che non sia solo un proclama elettorale.pippo75Re: dal testo ufficiale
- Scritto da: pippo75> a) utilizzazione immediata di suite di> "office automation" libere basate su> formati di immagazzinamento dei dati> anch'essi "liberi";> > > Teoricamente OpenOffice, ma Anche MsOffice> usa formati liberi (RTF)> RTF non e' proprio uno standard che garantisca interoperabilita'!> > b) utilizzazione immediata> di Sistemi Operativi "free" sui "server" > dell'amministrazione;> > > Free nel senso di libero o nel senso di> gratis?> Perche' se fosse ambedue le opzioni dove sta lo scandalo basta cambiare la "o" con la "e" e il gioco e' fatto!E inoltre anche una "distro" a pagamento tipo SuSe la puoi installare su quante macchine vuoi pagandola una volta sola! ;-)> > c) migrazione entro 1> (uno) anno dalla data della presente> delibera di tutti i Sistemi Operativi dei> "client" del proprio network amministrativo > verso sistemi operativi "desktop" liberi;> > > Cosa vuol dire liberi? Liberi da che? E i> prorgammi che devono usare possono essere> anche liberi o possono avere moglie :) ?> > Mai letto OSI a proposito di cosa sia "libero o open source"? Le licenze sono in elenco!Mi pare facile facile anche per un troll come te!> d) costituzione di un> "forum" permanente con il compito di> analizzare, studiare e proporre soluzioni> di promozione del "Software Libero" tra la> cittadinanza;> > > Interessante, questo puo' abbassare> notevolmente i costi.>E contribuire a diffondere la disponibilita' di software, piu' che altro! > > f) sostituzione graduale> di tutte le procedure informatiche dell'Ente> con procedure "aperte" sia dal lato del> codice che da quello del formato di> immagazzinamento dei dati e realizzate con> la collaborazione di altri soggetti> pubblici e privati attraverso tecniche di> "collettivizzazione dello sviluppo del> software";> > > D'accordo.> > > g) richiesta, nei bandi di> gara o nei preventivi per i nuovi acquisti> di hardware, della compatibilità con> sistemi operativi liberi;> > > Sarebbe il minimo, peor' cosa vuol dire> libero, teoricamente anche openDos è> un sistema libero......> > Se e' nell'elenco OSI o e' GPL va benissimo e allora?> h) memorizzazione e> pubblicazione dei dati dell'amministrazione> messi a disposizione della cittadinanza in> vari formati di cui almeno uno "libero",> > > Domanda il PDF è libero oppure no? Se> non sbaglio è brevettato dalla Adobe,> quindi non propriamente libero.> > Formati "liberi" sono quelli per cui esistono le PAS (Publically Available Specifications) per cui ciascuno puo' implementare (con o senza brevetto che e' altra questione) quello specifico formato senza dover conoscere altro.> i) collaborazione con> tutti gli altri Enti, dislocati sul> territorio> nazionale e non, che hanno> già adottato procedure e formati dei> dati "liberi".> > > Doppiamente (a dir poco) d'accordo.> > > 2. Di dare atto che detto> provvedimento non comporta impegno di spesa.> > > Questa non l'ho capita.> > ciao> > p.s. se non sbaglio tra un po ci sono> elezioni comunali in vari paesi (non so se> Pescara è dentro nell'elenco), che> non sia solo un proclama elettorale.Sarebbe un autogol ciascun "votante" potrebbe poi controllare de visu la applicazione della delibera! :DAnonimoRe: dal testo ufficiale
> > Sarebbe il minimo, peor' cosa vuol dire> > libero, teoricamente anche openDos> è> > un sistema libero......> > > > > Se e' nell'elenco OSI o e' GPL va benissimo> e allora?Questi elenco OSI che valore ha per la PA?E' possibile che un OS sia libero ma non incluso nella OSI?> > Domanda il PDF è libero oppure> no? Se> > non sbaglio è brevettato dalla> Adobe,> > quindi non propriamente libero.> > > > > Formati "liberi" sono quelli per cui> esistono le PAS (Publically Available> Specifications) per cui ciascuno puo'> implementare (con o senza brevetto che e'> altra questione) quello specifico formato> senza dover conoscere altro.Se e' cosi' sono daccordo, sperando che il GIF docent non abbia niente da ridire (considerando l'aria di brevetti che tira oggi)..ciaopippo75Re: dal testo ufficiale
- Scritto da: pippo75>> 2. Di dare atto che detto>> provvedimento non comporta impegno di spesa.>> > > Questa non l'ho capita.Senza un quattrino impegnato come pensano di fare corsi di formazione per il personale?O la sostituizione del SO e configurazione dei client? O la sostituzione di SO e configurazione dei server?AnonimoRe: dal testo ufficiale
> Senza un quattrino impegnato come pensano di> fare corsi di formazione per il personale?> O la sostituizione del SO e configurazione> dei client? > O la sostituzione di SO e configurazione dei> server?Semplice, se non sono imbecilli avranno chiesto il parere al proprio sysadmin e se lui ha detto si allora non ci vuole nulla, diversamente si cambia sysadmin. Un sysadmin esiste come parte dell'organico e non rappresenta una spesa aggiuntiva, al massimo anziche' grattarsi le palle si grattera' le meningi con, ne sono certo, enorme soddisfazione.AnonimoRe: bellissimo!
Hai perfettamente ragione. L'italia e' un paese che gode nel darsi la zappa sul piede.AnonimoBene, staremo a vedere...
...quante ore-uomo gli costerà quel che risparmiano in licenze, e se c'è qualcosa che non va se riescono a sbrogliarsela da soli o devono chiamare qualche tecnico esperto in Linux da Torino, e come faranno quando non potranno comprare lo scanner o la stampante in offerta speciale perché non ci sono i driver per Linux.Per la serie, viva Linux ma sfatiamo i miti che con Linux si è subito e immediatamente produttivi a costo zero e senza manutenzione e con perfetta compatibilità con il resto del mondo dell'informatica.AnonimoRe: Bene, staremo a vedere...
> ...quante ore-uomo gli costerà quel> che risparmiano in licenze, Ma la scelta deve essere per forza economica? magari gli obiettivi sono altri!>e se c'è> qualcosa che non va se riescono a> sbrogliarsela da soli o devono chiamare> qualche tecnico esperto in Linux da Torino,Fossi un tecnico linux di Pescara mi offenderei con questa affermazione!> e come faranno quando non potranno comprare> lo scanner o la stampante in offerta> speciale perché non ci sono i driver> per Linux.> Dai questa è una cosa ormai rarissima, onestamente sono anni che non mi capitano + periferiche incompatibili con linux,. Questa che hai fatto è un tipo di osservazione che riecheggia sempre, ma che fa ormai parte del passato.AnonimoRe: Bene, staremo a vedere...
- Scritto da: Anonimo> ...quante ore-uomo gli costerà quel> che risparmiano in licenze, e se c'è> qualcosa che non va se riescono a> sbrogliarsela da soli o devono chiamare> qualche tecnico esperto in Linux da Torino,> e come faranno quando non potranno comprare> lo scanner o la stampante in offerta> speciale perché non ci sono i driver> per Linux.Carissimo collega, prova a farti un giro per le amministrazioni, hanno pc VECCHISSIMI e stampanti ibm di mia nonna, secondo te havranno problemi? forse li avranno se utilizzeranno il windows 200 o xp perchè i vecchi scanner stampanti ecc sarebbero da buttare... (prima di controbbattere a questo fai un giro per le amministrazioni.)Recicleranno le stampanti e periferiche (attualmente buttate in magazzini comunali) dove anche un ladro ci ripenserebbe a rubarle perchè nn + possibili di buon utilizzo.> Per la serie, viva Linux ma sfatiamo i miti> che con Linux si è subito e> immediatamente produttivi a costo zero e> senza manutenzione e con perfetta> compatibilità con il resto del mondo> dell'informatica.Confermami l'opposto, forse tu sei un User-PC da poki anni o mesi, in tal caso ti compatisco e ti do ragione, ma credimi i server (livello basso) sono gestiti dal solaris... adesso nn più.Le amministrazioni nn ti raccontano quando perdono dati, nè ti dicono la spesa per il loro recupero.In Abruzzo, c'è una buona se nn ottima cultura unix nn serve chiamare un cojotes di torino... Ti ricordo che c'è l'università.Al posto di criticare convinci la tua città a far lo stesso, se tutti lo usiamo qualcuno potrebbe accorgersene... Linux nessuno lo conosceva nel 98 ed era + di 6 anni che esisteva, ora anche gli sciokki utenti lo conoscono...Alcune case generano driver per linux e più siamo...tu rimani chiuso insieme al tuo SO, vedrai loro sanno tutto di te ,da cosa vedi cerchi e scarichi, per nn parlare dei virus... e Worm...auguri e dormi felice quando il tuo pc è connesso ad internet (ammesso che tu riesca ad averlo connesso per una sola misera settimana)netbsdRe: Bene, staremo a vedere...
> In Abruzzo, c'è una buona se nn> ottima cultura unix nn serve chiamare un> cojotes di torino... Ti ricordo che> c'è l'università.anche di lettere?AnonimoRe: Bene, staremo a vedere...
> e come faranno quando non potranno comprare> lo scanner o la stampante in offerta> speciale perché non ci sono i driverI comuni e le pubbliche Amministrazioni in genere si rivolgono ad almeno tre diversi rivenditori, chiedondo ciò che serve: scriveranno semplicemente nel bando di gara che le periferiche dovranno essere compatibili con Linux o qualsiasi altra cosa decidano di usare.Un Comune, per quanto piccolo, non ha alternative e deve comportarsi in questa maniera per importi superiori ai 1000 euro, ponendosi possibilmente al riparo da accuse del tipo: frammentazione fraudolenta degli acquisti.AnonimoRe: a Pescara
- Scritto da: Anonimo> son comunisti ecco perchè .... :DPescara e' di destra. Lo e' sempre stata. Alle ultime elezioni ha vinto il candidato di sx al ballottaggio, per un gioco di alleanze (il candidato di AN si e' alleato con la sinistra per attriti personali).AnonimoImportanza dei formati aperti
La pubblica amministrazione deve avere la capacità dileggere i propri documenti digitali anche tra 50 o 100 anni (o anche di più). Si possono usare anche programmi proprietari, l'importante è che salvino i documenti secondo formati aperti.In questo modo, sarà sempre possibile ricreare i programmi per la lettura dei documenti digitali, qualunque sia l'hardware e il sistema operativo a disposizione.Per approfondire:http://www.attivissimo.net/int_conf/2003_04_12_pescara/dichisonoimieidati.htmAnonimoSoftware libero al Comune di Pescara
Ciao, sono il "comunista" che ha presentato la proposta di delibera sull'adozione del Software Libero nell'Amministrazione Comunale di Pescara. Vorrei fornire alcune delucidazioni sul percorso seguito e sulla "novita'" che Pescara rappresenta rispetto alle varie iniziative che si sono registrate in questi ultimi anni sul territorio nazionale. Innanzitutto a Pescara non si votera', almeno si spera, per i prossimi 4 anni. Pertanto si e' trattato del rispetto di un preciso impegno elettorale e non di un intervento demagogico per assicurarsi fette di elettorato. Pescara, inoltre, e' un terreno fertile per il "free software" (inteso, e mi sembra lapalissiano come "libero" e non come "gratuito") in quanto, per merito della Metro-Olografix (di cui, peraltro e mio malgrado, non sono socio:|), si e' radicata una buona cultura informatica e verso le liberta' informatiche. Inoltre all'interno della struttura comunale vi sono delle professionalita' tecniche che nulla hanno da invidiare ai cojotes di Torino come da qualcuno affermato (ricordate che il free software serve anche a questo; cioe' a rendere stanziali le professionalita' e non a concentrarle in uno specifico punto della Terra). Visto che un professionista come me e' riuscito ad essere immediatamente produttivo con Linux a costo zero ho pensato che lo stesso sarebbe stato possibile per il Comune di Pescara, visto che i PC vengono usati quasi esclusivamente per la connessione in rete e per l'office-automation. Quindi ho buttao giu' la delibera, dopo essermi consultato con chi ha piu' conoscenza di me (leggasi Metro-Olografix) cercando di non fare la stessa cosa che hanno prodotto i miei colleghi amministratori degli altri Enti Locali italiani. Esiste, infatti, la necessita di passare dalle parole ai fatti. Non piu' soltanto principi, ma piani di azione precisi, puntuali e ben scadenzati. Chi ha un minimo di dimestichezza con il mondo del Free Softare non avra' avuto alcun dubbio nel comprendere il significato dei singoli passaggi della delibera. Essi si propagano con iniziative che vanno ad esplicare i loro effetti nel breve, medio e lungo periodo. Sara' una fase di transizione che durera' alcuni anni ed il vero problema non e' quello della formazione del personale, ma quello della implementazione delle procedure necessarie ad un Ente Locale. L'innovazione, permettetemi e' proprio questa : "collettivizzare" lo sviluppo del software. Certo questo termine non piacera' ai linuxiani di "destra", ma e' piaciuto, ed e' questo quello che importa", ai rappresentanti di Alleanza Nazionale e di Forza Italia del Comune di Pescara. Vorrei informarvi che il dirigente del Settore Informatica del mio Comune sta gia' predisponendo l'avvio dello sviluppo del primo software di gestione dei Servizi Sociali "free" !!!!!! Ero certo, in ogni caso, che il punto n. 2 della delibera ("... di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa...") avrebbe dato adito a qualche perplessita'. E' soltanto una frase di rito che indica il non necessario impegno finanziario diretto per l'approvazione della delibera. Abbiamo appena votato il bilancio e, udite udite, stanziato circa 500.000,00 Euro per in settore informatica.Resto sempre in attesa dei Vostri contributi (anche in qualita' di programmatori e utilizzatori di sistemi liberi, perche' no') e spero che vi interessiate a che anche le amministrazioni dei vostri comuni si muovano verso la liberazione dalla schiavitu' informatica secondo i dettami di RMS.Saluti.Fausto Dott. Di NisioConsigliere Comunale PRC - Comune di Pescarafausto.dinisio@odc.pescara.itAnonimoRe: Software libero al Comune di Pescara
Sono un elettore di destra, nonostante questo, la notizia che ho letto e il commento postato dal diretto interessato mi fanno capire che esiste ancora la bella politica, ed è una cosa che fa solo piacere, indipendentemente dalla parte politica da cui proviene.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 06 04 2004
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