Roma – Nell’arco di una sola settimana IBM ha presentato, nella causa che la contrappone a Sco , due richieste di summary judgment che, se venissero accolte dal giudice, potrebbero seriamente compromettere l’intero castello accusatorio della rivale.
Con una delle due mozioni IBM si difende, e intende dimostrare di non aver infranto alcun contratto di SCO, mentre con l’altra mozione contrattacca accusando la rivale di aver violato il copyright di alcuni propri software per Linux.
IBM sostiene di avere le prove che il contratto di Licenza di UNIX non le impedisce di mettere il proprio codice a disposizione della comunità open source. In sostanza, mentre SCO considera le porzioni di codice UNIX riversate da IBM in Linux come “lavoro derivato”, e dunque di sua proprietà, quest’ultima afferma di aver sviluppato tali porzioni di codice in proprio e, di conseguenza, di poterne fare ciò che vuole.
L’accusa che ora IBM lancia a SCO è quella di aver copiato oltre 780.000 linee di programma provenienti da 16 differenti software scritti da IBM per le proprie versioni di Linux. Il colosso di Armonk ha chiesto al giudice di emettere un giudizio sommario, che richiede tempi assai più brevi del procedimento tradizionale, e un’ingiunzione permanente contro SCO.
La battaglia continua.