Scomunica islamica contro i pirati

Scomunica islamica contro i pirati

Il concilio islamico indonesiano ha decretato che la violazione del copyright non è ammissibile se l'opera rispetta la Sharia. Nuove regole di comportamento. Islam contro i pirati di musica e software
Il concilio islamico indonesiano ha decretato che la violazione del copyright non è ammissibile se l'opera rispetta la Sharia. Nuove regole di comportamento. Islam contro i pirati di musica e software


Roma – La notizia è tutt’altro che nuova, risale infatti allo scorso gennaio, ma ora si conoscono i particolari di una iniziativa contro la pirateria che non ha precedenti. Contro la violazione del diritto d’autore e della proprietà intellettuale, infatti, si sono schierati ufficialmente i vertici dell’Ulemas Council, massimo organo religioso indonesiano.

In un documento, il consiglio degli studenti religiosi indonesiani spiega che il livello di pirateria sta colpendo duramente i detentori dei diritti e che l’associazione degli industriali discografici indonesiani (ASIRI) ha chiesto al Consiglio un chiarimento religioso su questo tema. E il Consiglio ha quindi deciso di emanare delle direttive “che siano da guida per i musulmani e le parti interessate”.

Le direttive si basano su alcune considerazioni, tra le quali: i comandamenti di Allah non consentono di dilapidare le ricchezze altrui; le parole del Profeta a difesa della proprietà e della fratellanza; il divieto di mettere in pericolo qualcuno o privarlo delle sue ricchezze; le precedenti decisioni sulla proprietà formulate dal Consiglio.

Il Consiglio ha anche proceduto considerando la decisione secondo cui il copyright è un beneficio quando porta profitto ad opere prodotte in armonia con la Sharia, la legge islamica.

La decisione, dunque, afferma che nella legge islamica i copyright sono considerati “huquq maliyyah”, cioè diritti di proprietà che hanno protezione legale e valore. Ma afferma anche che il copyright va considerato in tal modo “per un’opera quando non è in contraddizione con la legge dell’Islam”. Ogni violazione del copyright così inteso, dunque, “è una scorrettezza ed è vietata”.

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Pubblicato il
28 apr 2003
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