Se il terrorismo si annida nel porno

Se il terrorismo si annida nel porno

Un sospetto fermato alla frontiera. Una scheda SD nascosta tra la biancheria. Un filmato a luci rosse. E dentro, steganografati, decine di documenti con le istruzioni per organizzare attentati
Un sospetto fermato alla frontiera. Una scheda SD nascosta tra la biancheria. Un filmato a luci rosse. E dentro, steganografati, decine di documenti con le istruzioni per organizzare attentati

È venuto alla luce quello che è stato definito dalla polizia tedesca “il bottino più importante dei materiali di Al Qaeda ritrovati nell’ultimo anno”. Si tratta di un centinaio di documenti segreti scovati all’interno di una scheda SD contente materiale pornografico e sequestrata lo scorso anno dagli agenti tedeschi a Maqsood Lodin, un sospetto terrorista.

Lodin, un cittadino austriaco di 22 anni, venne fermato a Berlino nel maggio 2011 mentre cercava di tornare in Austria dopo un viaggio sospetto in Pakistan e Ungheria. Nel corso dell’interrogatorio le forze dell’ordine trovarono nella biancheria intima del ragazzo un dispositivo di archiviazione che sembrava contenere solo un video porno.

In realtà, grazie alla steganografia , il filmato conteneva dei manuali di formazione in arabo, inglese e tedesco per mettere in atto in Europa attacchi terorristici simili a quello che colpì la città di Mumbai nel 2008 e che portò alla morte di 164 persone. Non solo. Nei documenti c’era anche un piano per sequestrare una nave da crociera . Il giornalista investigativo Musharbash Yassin, uno dei primi a leggere il testo, ha affermato che i terroristi avevano intenzione di “avviare l’esecuzione” dei passeggeri della nave (tutti vestiti con tute arancioni, come quelle dei detenuti di Guantanamo) e di chiedere il rilascio di “prigionieri particolari”.

Al momento Lodin è sotto processo a Berlino e ha rigettato le accuse di terrorismo. Assieme a lui è stato arrestato Yusuf Ocak, un uomo fermato a Vienna con l’accusa di essere suo complice. I magistrati sostengono che la coppia sia stata in un campo di addestramento di terroristi in Pakistan e si sarebbe poi recata in Europa per reclutare attentatori suicidi. Resta da chiarire se la tecnica steganografica sia divenuta un nuovo “standard” per le procedure dei terroristi o se si sia trattato di un caso isolato.

Gabriella Tesoro

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Pubblicato il 4 mag 2012
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