Se la rete va anche in tv

Se la rete va anche in tv

Le Tv americane iniziano a pescare, nel mare magnum dei contenuti televisivi online, clip ed altri contributi che poi riciclano in trasmissioni di grande successo. Bassi i costi, vasta l'audience
Le Tv americane iniziano a pescare, nel mare magnum dei contenuti televisivi online, clip ed altri contributi che poi riciclano in trasmissioni di grande successo. Bassi i costi, vasta l'audience


Roma – Alla fine la televisione statunitense si è accorta del valore della produzione di clip online, e si prepara – come avviene sempre in questi casi – a trasformare il fenomeno in un business. Bravo TV , questa settimana, ha presentato un nuovo programma, chiamato Outrageous and Contagious: Viral Video , che mostra i più popolari video amatoriali online. Una sorta di contenitore che dura non più di 30 minuti dove le clip più gettonate del Web diventano protagoniste. Nei prossimi mesi, però, scenderanno in campo anche i giganti, come USA Networks, Fox e NBC. ABC News Digital si spingerà oltre, perché ha intenzione di scommettere sui filmati dei telefonini. Insomma, il video amatoriale è diventato una nuova frontiera, almeno per la televisione.

“Nessun può dire che si tratta di un genere di nicchia, perché anche mia madre, come d’altronde mio nipote, mi mandano sempre più spesso mini-filmati divertenti scovati online”, ha dichiarato Andy Cohen, vice presidente della programmazione e produzione per Bravo TV – sussidiaria di NBC Universal.

Sebbene in Italia nessun network abbia ancora ammesso ufficialmente che il Web stia diventando un media di riferimento, negli Stati Uniti, dove il pragmatismo finanziario è quasi un culto, la convergenza fra televisione e Web è vista come una nuova sfida potenzialmente remunerativa. I produttori sono alla ricerca di nuovi programmi che possano sfruttare la popolarità di alcuni fenomeni online. Il broadband, la disponibilità di strumenti di sviluppo facilmente utilizzabili e la creatività degli utenti hanno prodotto qualcosa di nuovo. Contenuti video alla portata di tutti, perfetti – secondo i network – per il prime time.

Allo stesso tempo i produttori non possono che esultare per l’esiguità degli investimenti. Di solito un “pilota” costa tempo e denaro, ma programmare filmati che sono già popolari online è senza ombra di dubbio una sicurezza. “E’ come se i network avessero la possibilità di creare show innovativi a basso prezzo”, ha confermato Tim Hanlon, senior vice presidente di Starcom Mediavest Group , un’agenzia pubblicitaria di Chicago.

Secondo Adam Gerber, vice presidente di Brightcove – una società specializzata in servizi Internet TV, il modello economico riguardante gli investimenti è destinato a cambiare in questo contesto. “I content producer saranno chiamati a concentrarsi su più generi e ad investire in maniera più mirata ed efficiente”, ha dichiarato Gerber.

“Facciamo sempre più attenzione alla cultura pop. E’ stato un passo naturale”, ha aggiunto Cohen. Le implicazioni legali, inoltre, sembrano essere già alle spalle. Secondo Cohen, ottenere la licenza di distribuzione dai realizzatori dei video ha dato vita ad un nuovo mercato, in totale legalità. “In alcuni casi i videoamatori possono anche raggranellare qualche soldo”, ha commentato Cohen.

Ritornando all’Italia, bisogna sottolineare che l’unico network che ha deciso di lasciare un po’ di spazio ai video più gettonati della Rete è Sky Italia. Questo avviene ogni settimana nella pillola ICT
Reporter Diffuso ” di SKY TG24, condotta da Marco Montemagno. Un inizio insomma.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 24 feb 2006
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