Se lo spammer ti licenzia

Se lo spammer ti licenzia

C'è chi assume una testa di legno, lo inserisce in azienda e poi spamma a raffica. Se ci sono conseguenze la vittima sacrificale c?è. E tutto (?) si risolve con un licenziamento
C'è chi assume una testa di legno, lo inserisce in azienda e poi spamma a raffica. Se ci sono conseguenze la vittima sacrificale c?è. E tutto (?) si risolve con un licenziamento


Roma – Gentile direttore di Punto Informatico, nel 2001 sono stato assunto con un CO.CO.CO, da una azienda produttrice di speciali valigie. Questa azienda aveva l’esigenza di avere (a quanto pareva all’epoca) un direttore marketing che curasse i rapporti con i clienti importanti. In pochi anni era arrivata a 1,5 milioni di euro l’anno di fatturato, quindi necessitava di un direttore commerciale per lo meno sotto l’aspetto dell’immagine.

Per diversi mesi ho avuto a che fare con grosse aziende, infatti a breve mi fu riconfermato il contratto di lavoro, che prima era di 12 mesi, riaggiornato a 5 anni, con il riconoscimento di importanti provvigioni. In azienda c’era anche un PC che mi era messo a disposizione.

Mi fu anche assegnata una password di per sé non molto difficile da trovare anche da terzi esterni, visto che io stesso mi chiamo così. La titolare, così come altri componenti dell’ufficio hanno sempre utilizzato anche il pc datomi a disposizione (non in esclusiva per quel che mi riguarda).

Per tutta la durata del rapporto di collaborazione, la titolare ha utilizzato un software di spam con il quale reperiva indirizzi e-mail per inviare poi di notte messaggi promozionali. Il tutto avveniva con il pc datomi a disposizione in uno degli ufficio dell’azienda, sia in mia presenza, sia in mia assenza.

Essendo il software predisposto per l’invio tramite l’account di outlook, i messaggi partivano con l’account a me assegnato ma di utilizzo pubblico perchè chiunque leggeva e rispondeva ai messaggi. In pratica io servivo come immagine per l’azienda ma in realtà era l’azienda stessa (la titolare) che rispondeva alle e-mail destinate a quell’account.

Anche io lo utilizzavo ma in maniera molto minore e solo per rapporti con clienti da me procacciati personalmente senza quel software utilizzato solo dall’azienda. L’azienda venne citata dal Garante da parte di una persona che ricevette spam. Visto che la società per mesi ha inviato quotidianamente migliaia di email di spam, se fossero arrivate lamentele al garante di più persone, sarebbe stata obbligata al pagamento di ingenti somme.

Io sapevo che utilizzavano quel software ma non ho mai fatto caso al problema “mittente”.
Infatti l’azienda per tutelarsi davanti al garante, al fine di evitare poi di dover pagare non uno ma migliaia di risarcimenti, ha detto che ero io a fare uso illecito di quel software. Per dimostrare la mia responsabilità l’azienda mi ha allontanato, licenziandomi. Il Garante ha tenuto per buona la mancata responsabilità della società, non concedendo i risarcimenti richiesti dai chi si è lamentato dello spam.

Il sottoscritto attualmente è in causa con l’azienda, perchè la titolare ora dice che non ho mai fatto il lavoro che mi era stato chiesto di fare fin dall’inizio, e che il mio allontanamento è motivato dalle mie mancanze professionali (senza alcun preavviso, senza mai alcun richiamo puntualizzo, con un rinnovo di contratto con riconoscimento di alte provvigioni solo qualche mese prima).

Oggi mi pare che la mia assunzione invece sia stato un escamotage per utilizzare quel software, utilizzando un account di posta che riportava il mio nome, tramite un pc che l’azienda aveva messo a mia disposizione, per avere un capro espiatorio qualora siano nati dei problemi.

Addirittura, il giorno dopo il mio allontanamento, in azienda sono stati cancellati tutti i dati dal PC, alcuni del sistema operativo e l’azienda ha attribuito a me questo operato (quanto io quel giorno non potevo esserci perchè il giorno prima mi fecero nemmeno entrare in azienda). Se avessi cancellato io quei file non sarebbe stato possibile appurarlo perché l’avrei saputo fare senza problemi in maniera ottimale.

Sono stato querelato per aver recato danni informatici all’azienda, per aver cancellato file da quel pc rendendolo inutilizzabile, affermando inoltre che su quel pc erano presenti collegamenti a cartelle di altri pc alle quali non ero stato autorizzato ad accedere, ricadendo in gravi reati penali.

Il fatto è che in azienda non ho testimoni che possono affermare che io quel pc non lo utilizzavo quasi mai, che il programma acquistato veniva utilizzato in quel modo o che il giorno del cancellamento io non ero in ufficio perchè allontanato ingiustamente (da quel giorno mai sono tornato in azienda perchè me l’hanno impedito). Quale dipendente andrebbe poi a testimoniare contro il proprio datore di lavoro?

Incredibile come lo spam sia reso possibile a chi realmente voglia utilizzarlo, senza poi incappare in conseguenze. Basta trovare una testa di legno al quale attribuire poi le responsabilità qualora accadano dei problemi.

Spero che venga dato spazio a questa mia storia, al fine di evitare che qualcun altro ci cada.

Lettera firmata

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Pubblicato il 15 feb 2005
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