Sega: quei siti me li mangio vivi

Sega: quei siti me li mangio vivi

Diffondono documenti e copertine dei giochi e Sega li attacca. L'azienda sbrana il warez in una lettera al peperoncino e fa chiudere un sito. Ma iSONews non ci sta e controbatte
Diffondono documenti e copertine dei giochi e Sega li attacca. L'azienda sbrana il warez in una lettera al peperoncino e fa chiudere un sito. Ma iSONews non ci sta e controbatte


New York (USA) – La divisione statunitense della casa videoludica Sega ha nuovamente impugnato l’ascia di guerra contro la Rete. Questa volta non si parla di pirateria sul software, ovvero di rivendita illegale di giochi contraffatti, ma di tutti quegli accessori, dalle copertine ai manuali, che compongono le confezioni in vendita.

Sega of America ha inviato lettere di diffida ad alcuni dei siti più conosciuti tra i fan dei suoi prodotti Dreamcast e più in generale dei videogames. Una lettera standard, che non specifica il dettaglio delle violazioni di cui sarebbero colpevoli i siti, è stata mandata ai webmaster di spazi online molto diversi tra loro come iSONews , DCWarez.com o DCIsos .

Dei siti diffidati da Sega, lo “storico” ISONews è quello che ha gridato al tentativo dell’azienda videoludica di sopprimere la libertà d’espressione. Il sito ha deciso di opporsi alle richieste di Sega affermando la propria estraneità ai fatti ascrittigli e ribadendo il proprio diritto a parlare di videogames, anche se questo significa parlare di Dreamcast…

DCIsos, invece, ha finito col chiudere, come chiesto da Sega nella sua lettera al peperoncino. In questa si legge, tra l’altro che “l’ambiente warez che viene attivamente promosso su queste pagine incoraggia il furto della proprietà intellettuale di Sega e verrà perseguito. La maggioranza dei giocatori non va in un negozio a rubare un titolo Dreamcast dallo scaffale. Ma questa stessa maggioranza, incoraggiata da siti come questo e con quell’apparente anonimità concessa da Internet, finisce per fare proprio questo copiando e scaricando titoli”.

“Il warez – scrive Sega – non può essere proposto come tecnologia per backup o altro. Sono falsità nei fatti e nella legge. Non ci sono eccezioni al Copyright né la maggioranza dei visitatori del vostro sito scarica i giochi solo per farne un backup. Il vostro sito si dedica alla distribuzione di informazione che facilita e incoraggia la contraffazione della proprietà intellettuale di Sega. I vostri utenti hanno spesso pubblicato URL a siti e FTP che contengono materiali pirata. Il vostro sito, dunque, incoraggia la violazione del copyright”. “Per queste ragioni – conclude la lettera – il vostro sito deve chiudere”.

Va detto che l’iniziativa di Sega non è che l’ultimo atto di una “guerra contro i pirati” che l’azienda aveva peraltro recentemente annunciato. Ma non è detto, come nel caso della mano dura con lo “storico” ISONews, che l’azione dell’azienda non finisca per attirarle più critiche che benefici o che riesca negli obiettivi prefissati di “salvaguardare un’impresa che impiega migliaia di programmatori, artisti e ricercatori”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
5 ott 2000
Link copiato negli appunti