Bristol – Si possono passare sei mesi in un carcere per aver catturato con grande ingenuità alcune foto e un brevissimo video di un processo in corso? La risposta è sì, soprattutto se a 19 anni compiuti il proprio nome finisce sotto gli occhi del giudice Roach del tribunale di Bristol, nel Regno Unito.
Sei mesi di reclusione in un carcere giovanile è infatti la clamorosa sentenza che è stata emessa a Bristol nelle scorse ore contro Shaun Nash, per aver utilizzato il fotofonino in un’aula di tribunale. Stando a quanto emerso, Nash faceva parte del pubblico ad un processo che riguardava un amico accusato di rapina. Uno dei giurati, dicono le ricostruzioni della stampa locale, si è accorto che Nash stava catturando immagini con il proprio telefonino e si sarebbe premurato di avvertire la Corte. Questa a sua volta ha deciso di sospendere l’udienza.
Processato per le conseguenze delle sue azioni, Nash si è dichiarato colpevole ma ha spiegato che voleva soltanto farsi “quattro risate”. Il suo legale ha ammesso che Nash si è comportato in modo inappropriato facendo quelle foto e girando un breve video del dibattimento ma, ha sottolineato, “le riprese del fotofonino erano molto più simili ad un diario personale video che a qualsiasi cosa di più pericoloso”. Una tesi peraltro condivisa anche dal procuratore dell’accusa.
Eppure il giudice Roach nell’emettere la sentenza ha pensato bene di usare la mano pesante. A suo dire le azioni di Nash sono di estrema gravità. “A causa di quanto hai fatto – ha spiegato Roach a Nash – un processo è stato sospeso. Ciò è molto grave. La gente deve sapere che i telefoni mobili non possono essere usati in tribunale”. Nei prossimi sei mesi Nash avrà sicuramente tempo e modo di informare della cosa gli altri detenuti.