Semenzato: difendiamo la Rete dai suoi nemici

Semenzato: difendiamo la Rete dai suoi nemici

Il senatore verde che più volte in passato ha promosso iniziative a difesa della Rete in momenti delicati, con una interrogazione stimola il Governo ad affrontare il problema delle censure ai danni della libertà dell'utente Internet
Il senatore verde che più volte in passato ha promosso iniziative a difesa della Rete in momenti delicati, con una interrogazione stimola il Governo ad affrontare il problema delle censure ai danni della libertà dell'utente Internet

Roma – “Individuiamo i nemici di Internet e stabiliamo dei comportamenti conseguenti”: così si potrebbe sintetizzare, un po ‘ forzosamente, l’interrogazione presentata ieri dal senatore dei Verdi Stefano Semenzato al Governo italiano. Una interrogazione che prende in considerazione alcuni dei problemi chiave della censura nel mondo contro gli utenti Internet e che chiede all’Esecutivo italiano un’immediata riflessione in materia.

Eccone il testo:

“Premesso:
– che Reporter Sans Frontières ha presentato in questi giorni il rapporto sulla censura su internet denominato “I venti nemici di internet”;

– che lo sviluppo della comunicazione globale e soprattutto via Internet ha messo in difficoltà tutti quei paesi governati da regimi autoritari;

– che nei regimi autoritari, Internet pone un doppio problema: da un lato permette a ogni cittadino di approfittare di una libertà di espressione mai conosciuta in questi paesi e dall’altro per questo costituisce una minaccia;

– che quarantacinque paesi controllano l’accesso a Internet – nella maggior
parte dei casi attraverso un provider unico di accesso – e venti di questi
paesi possono essere qualificati come veri nemici di questo nuovo media;

– che con la scusa di proteggere gli utenti “dalle idee sovversive” o ” di garantire la sicurezza o l’unità del paese”, alcuni di questi regimi vietano totalmente ai loro cittadini l’accesso a Internet;

– che altri governi che controllano il o i provider, usano dei filtri per bloccare i siti ritenuti pericolosi oppure obbligano ogni utente a registrarsi presso le autorità di governo;

– che Reporter Sans Frontières ha selezionato venti paesi nemici di Internet, perché ne controllano l’accesso totalmente o parzialmente, hanno censurato dei siti o hanno censurato dei naviganti. Questi paesi sono: l’Arabia Saudita, i paesi dell’Asia centrale e del Caucaso (Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), la Bielorussia, la Birmania, la Cina, la Corea del Nord, Cuba, l’Iraq, l’Iran, la Libia, la Sierra Leone, il Sudan, la Siria, la Tunisia e il Vietnam;

Considerato che:
– l’articolo 19 del Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici (PIDC) stipula che “ogni persona ha diritto (…) di ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni tipo, senza distinzione di frontiere (…);
– alcuni dei venti paesi selezionati da Reporters sans frontières hanno ratificato il Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici (PIDC) senza mai applicarlo;
– altri come l’Arabia Saudita, la Birmania, la Cina, Cuba, il Kazakhstan e il Tadjikistan non hanno mai ratificato il PIDC;

Si chiede di sapere:
– in quali forme si intenda attivarsi nei confronti di questi paesi affinché venga rispettata la libertà di espressione in tutte le sue forme;
– se non si ritenga opportuno condizionare la stipula di accordi internazionali con i paesi in questione al rispetto dell’articolo 19 del PIDC.

Sen. Stefano Semenzato”

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Pubblicato il
9 nov 2000
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