Sharp annuncia il suo TV LCD da 65 pollici

Sharp annuncia il suo TV LCD da 65 pollici

Risoluzione e dimensioni da primato per il nuovo schermo piatto dell'azienda giapponese: 1920 x 1080 pixel su un pannello da ben 65 pollici
Risoluzione e dimensioni da primato per il nuovo schermo piatto dell'azienda giapponese: 1920 x 1080 pixel su un pannello da ben 65 pollici


Roma – Sharp ha presentato alla stampa internazionale uno dei più grandi televisori LCD del mondo: un modello da ben 65 pollici di diagonale. La commercializzazione inizierà ad agosto in Giappone, ed entro la fine dell’anno coinvolgerà anche i mercati occidentali.

Con un prezzo di circa 15.500 dollari l’azienda giapponese sembra voler sfidare apertamente Matsushita (Panasonic), già presente nel segmento con un modello analogo che però costa circa 17.000 dollari. La differenza fondamentale, però, è che il nuovo modello Sharp integra una nuova tecnologia che permette una risoluzione massima di 1920 x 1080 pixel, qualcosa in più rispetto ai 1366 x 768 pixel del diretto concorrente.

“La piccola implementazione sul sistema di retro-illuminazione che abbiamo effettuato permetterà una maggiore qualità grafica senza aumentare i costi di produzione”, ha confermato Michiharu Nishihara, general manager del dipartimento LCD di Sharp. “Sotto il punto di vista dell’efficienza questa soluzione potrà essere sfruttata per altri due anni almeno, poi forse inizieremo a lavorare sulla tecnologia LED”.

Durante la conferenza stampa, inoltre, sono state svelate le nuove linee LCD con dimensioni da 22 a 45 pollici. Tutte sfruttano soluzioni a retro-illuminazione di nuova generazione, espressamente sviluppate per migliorare la cromia complessiva.

Sharp è sicuramente il primo produttore di televisori LCD del mondo (intesi come prodotti finiti). Nel 2005 prevede un venduto di 4 milioni di unità: 1,7 milioni in Giappone e 2,3 nel resto del mondo. Per comprendere le share di mercato è sufficiente considerare che l’intero comparto, secondo le analisi delle società di ricerca, dovrebbe toccare quota 150 milioni di unità nel corrente anno fiscale.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
6 giu 2005
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