Si lavora meno con il subappalto cinese

Si lavora meno con il subappalto cinese

Gioie e dolori dell'esternalizzazione dello sviluppo software: un impiegato di un'importante società statunitense commissiona il suo lavoro a programmatori cinesi e passa il tempo sul web. Scoperto per caso, viene licenziato
Gioie e dolori dell'esternalizzazione dello sviluppo software: un impiegato di un'importante società statunitense commissiona il suo lavoro a programmatori cinesi e passa il tempo sul web. Scoperto per caso, viene licenziato

Uno sviluppatore di una importante ma ignota società statunitense aveva ben pensato di esternalizzare la creazione di codice ad alcuni programmatori cinesi, preferendo piuttosto passare il proprio tempo a navigare online e riuscendo comunque a guadagnare centinaia di migliaia di dollari – meno i 50.000 dollari con cui pagava i suoi subappaltatori asiatici.

A scoprire “Bob” – l’ignoto lavoratore di cui sopra – è stata la stessa società per cui lavorava con l’ aiuto di Verizon , in seguito a indagini su una connessione VPN sospetta e relativi log. La connessione arrivava dalla Cina, e le credenziali di accesso – con tanto di sistema di autenticazione a doppio fattore con chiave RSA – erano proprio quelle di Bob.

Lo “sviluppatore” aveva spedito il suo dongle di autenticazione in Cina: mentre i programmatori cinesi facevano il lavoro per lui, Bob se ne stava seduto alla sua scrivania passando intere giornate su Facebook, Twitter, Reddit, eBay e quant’altro.

I risultati dello sviluppatore fedifrago continuavano a migliorare in quanto a qualità – ormai era considerato un esperto in C, C++, Perl, Java, Ruby, PHP e Python – e a quanto pare lo stesso schema era stato applicato ad altre importanti società truffate da Bob. Il licenziamento in tronco seguito alla scoperta della truffa dovrebbe mettere fine alla sua (sin qui) fortunata carriera di sviluppatore-esternalizzatore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 gen 2013
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