Si sparava porno online col laptop rubato. Preso

Si sparava porno online col laptop rubato. Preso

La vittima del furto ha tenuto traccia dell'attività del suo PC via accesso remoto, riuscendo infine a mettere la polizia sulle tracce del ladro, tradito dall'amore per certe immagini
La vittima del furto ha tenuto traccia dell'attività del suo PC via accesso remoto, riuscendo infine a mettere la polizia sulle tracce del ladro, tradito dall'amore per certe immagini

José Caceres, newyorkese di 27 anni, ha condotto un’indagine a distanza tenendo d’occhio quello che un ladro combinava con il laptop che gli aveva rubato il 4 settembre scorso. La perizia informatica della vittima e la leggerezza del ladro hanno contribuito al recupero della refurtiva quasi un mese dopo il fatto.

la manolesta “Avevo comunicato il furto alla polizia e loro stavano investigando, poi ho deciso di accedere e vedere quello che questo tizio stava combinando con il mio computer” ha detto Caceres, sostenendo di essersi servito di un tool per l’accesso remoto evidentemente – e previdentemente – installato sulla macchina rubata.

“È stato abbastanza frustrante – ha continuato Caceres – perché veniva usato soprattutto per guardare porno” e non riusciva a recuperare informazioni specifiche sul malvivente. Poi un bel giorno si è trovato sorprendentemente davanti alla digitazione di un nome e un indirizzo per la registrazione di un account su un sito web , informazioni che sono state comunicate alla polizia che ha prontamente verificato e arrestato il ladro.

Il tutto non ha richiesto che poche ore, e Gabriel Mejia (vedi foto) è stato beccato al 18-20 di Osborne St. con l’hard disk ancora caldo. L’uomo è stato accusato di furto, vittima della scarsa consapevolezza con cui ha utilizzato il suo bottino.

“Questo capita quando le vittime vengono coinvolte e usano la tecnologia disponibile a proprio vantaggio” ha dichiarato il tenente Eric Fischer della squadra investigativa di White Plains : “Finiamo per arrivare a un arresto e le vittime recuperano la proprietà sottratta”.

Non è tra l’altro la prima volta in cui l’accesso remoto, o comunque la possibilità di recuperare online informazioni su merce rubata ottiene gli onori della cronaca: alcuni mesi fa, ancora a New York fu recuperato un Mac grazie all’opera di investigazione della proprietaria, Kait Duplaga, impiegata presso un Apple Store, che riuscì a scattare alcune foto a uno dei delinquenti grazie al tool Back to My Mac .

E ancora, risale ad alcuni giorni fa il recupero di una mountain bike dal valore di oltre 2.000 dollari, individuata dalla vittima tredicenne su un’asta di eBay. Un poliziotto “in incognito” ha partecipato all’asta e ha arrestato Eric Shi, 17 anni, attendendolo all’appuntamento fissato per l’ipotetico acquisto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 ott 2008
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