SIAE: tutti contro i pirati

SIAE: tutti contro i pirati

Ne parla il commissario Mario Masi che sta lasciando la guida della più contestata realtà istituzionale italiana in materia di diritto d'autore. Parla di internet, della Licenza multimediale e dello scarso interesse per i soldi
Ne parla il commissario Mario Masi che sta lasciando la guida della più contestata realtà istituzionale italiana in materia di diritto d'autore. Parla di internet, della Licenza multimediale e dello scarso interesse per i soldi


Roma – “Internet non è solo un pericolo ma anche una grande opportunità per la SIAE. Un’opportunità perché consente una diffusione ampia e capillare dei contenuti di un’opera, prima impensabile. Un pericolo, perché consente di utilizzare la creatività senza riconoscerle i diritti d’autore e questo è un furto a tutti gli effetti”.

Questo il Mario Masi-pensiero, cioè le dichiarazioni che ieri il commissario straordinario della Società Italiana Autori ed Editori ha pronunciato, alla vigilia della sua uscita dalla SIAE che dall’8 giugno tornerà nell’ amministrazione ordinaria.

Masi in questi tre anni di amministrazione straordinaria della SIAE non ha solo ottenuto importanti risultati sul piano del risanamento, non si è solo occupato della stesura della contestatissima legge sull’editoria, ma ha anche dato impulso alla Licenza multimediale, lo strumento già adottato da decine di operatori con cui la SIAE tenta di legare a sé le attività musicali online, almeno quelle italiane. Secondo Masi, la licenza “consente di mettersi in regola a una cifra piuttosto bassa. Del resto, ci interessa il riconoscimento del diritto piuttosto che la remunerazione economica”.

Quella della gestione del diritto d’autore online è peraltro, secondo Masi, la sfida per la nuova SIAE anche se ha ammesso che ben poco si potrà fare senza una qualche normativa internazionale sulla questione. Normativa peraltro destinata a scontrarsi con la natura ben poco controllabile della rete, canale attraverso il quale in misura sempre maggiore vengono trasmessi materiali al di fuori di qualsiasi controllo, della SIAE o dei produttori.

Secondo Masi “sfruttare l’opera senza riconoscere alcun diritto agli autori equivale ad un vero e proprio furto” ed è per questo che la pirateria online, secondo il commissario uscente, va considerata una priorità. Masi, che in tre anni è sempre parso del tutto impermeabile alla caterva di critiche e polemiche che si sono scatenate sulla SIAE da più parti, ha sottolineato invece i passi avanti compiuti dall’Italia nella tutela del diritto d’autore con la legge passata nel 2000, la 248, “che ha garantito – ha affermato Masi – nuovi e più efficaci strumenti di contrasto alle forze dell’ordine”.

“Le nuove tecnologie – ha affermato nella stessa occasione il segretario generale dei Beni culturali, Carmelo Rocca – hanno di fatto annullato la distinzione tra copia e originale. Anche nel cinema: il software inventato tre anni fa da un ragazzino svedese consente di copiare e, quindi, di far circolare su Internet anche film che prima potevano essere solo visti. L’estate scorsa un tribunale Usa ha sentenziato che quel software è illegale, ma di fatto continua a circolare. Senza che nessuno abbia trovato il modo di neutralizzarlo”. Ci penserà la SIAE?

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Pubblicato il
12 mar 2003
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