Milano – Pagare con il cellulare. Aumentano i servizi specializzati che spingono sul “pay-per-use” o “pay-on-demand” sfruttando il cellulare, secondo un modello che potrebbe essere adottato da molti fornitori di servizi su internet. L’ultima ad offrire una piattaforma per lo sviluppo di questi sistemi tra operatori wireless e istituti bancari è Siemens Business Services, società del gruppo Siemens, che ha lanciato “Mobile Payment Pay-it-easy”.
Stando a Siemens, il Mobile Payment rappresenta per i merchant una nuova opportunità di business, perché permette di vendere prodotti e servizi ai consumatori ovunque questi si trovino, tramite internet o in modo tradizionale presso un negozio, una biglietteria ecc. Nel contempo Pay-it-easy permette ai Payment Service Provider (PSP) di offrire ulteriori servizi alle imprese, fornendo un nuovo sistema di pagamento tramite cellulare.
“Pay-it-easy – afferma esplicitamente Valentino Bravi, amministratore delegato di Siemens Informatica – consente ai merchant di abbandonare la logica del Free Internet, adottando la filosofia del pay-per-use o del pay-on-demand. Tutto ciò si traduce, per i gestori di telefonia mobile e per le banche, in nuove opportunità di sviluppare ulteriore business con modalità innovative e in linea con le richieste del mercato”.
Due le modalità di utilizzo della piattaforma. La prima riguarda “macropagamenti” che passano attraverso i circuiti tradizionali, la seconda i “micropagamenti”, quelli “per internet” e non solo, in cui la spesa viene scalata da una somma precaricata.
Per pagare con questa modalità gli utenti hanno bisogno solo del proprio cellulare GSM, mentre tutta l’infrastruttura viene fornita da Siemens alle imprese che intendono adottare questo sistema. “Il ruolo del telefono cellulare – spiega Siemens – è fondamentale per l’identificazione e l’autenticazione del consumatore”.
“La nostra soluzione Pay-it-easy – ribadisce Xavier Debanne, responsabile del Mobile Payment del Gruppo Siemens Business Services – consente ai gestori di telefonia mobile e alle banche di fornire finalmente ai consumatori un servizio universale per tutti i tipi di pagamento sia nel mondo virtuale sia nel mondo reale”.