Simrod, il robot nato per soffrire

Simrod, il robot nato per soffrire

Presentato al Robot Exhibition di Tokyo un fembot per la pratica dentistica: ad ogni tocco sbagliato si agita e si lamenta come un essere umano
Presentato al Robot Exhibition di Tokyo un fembot per la pratica dentistica: ad ogni tocco sbagliato si agita e si lamenta come un essere umano

Da qualche giorno nella web-sfera non si fa che chiacchierare di Simrod, il nuovo paziente robotico creato dalla giapponese Kokoro Company – sussidiaria della Sanrio, quella di Kello Kitty. Ribattezzato “fembot”, per le sue sembianze, stupisce più che altro per la destinazione d’uso: fare da cavia a giovani ed inesperti dentisti.

In pratica, durante l’ultimo International Robot Exhibition di Tokyo, la Kokoro ha mostrato alla stampa internazionale quanto si possa infierire sulle macchine e “goderne” degli effetti. Simrod, come riporta GadgetTell , è in grado di emulare reazioni che sono tipicamente associate al dolore. La sua bocca dispone di una serie di sensori capaci di interpretare le azioni dei praticanti. Una mano pesante o, ancor peggio, un trapano senza controllo sono in grado di animare la pacata fembot .

“Mi fai male” sibila l’indifesa ragazza artificiale. Ma non è tutto, perché grazie ad una rete di attuatori ad aria compressa si muove e cambia espressione. La pelle in silicone, poi, completa lo spettacolo rendendo persino difficile comprendere se si tratti di un cyborg o di un essere umano.

Certamente si tratta di una buona notizia per milioni di pazienti che spesso si ritrovano sotto le mani di inesperti giovani dentisti, ma cosa dirà il sindacato dei cyborg?

Come robot, l’intrigante fembot potrebbe certamente essere riciclato in altri settori formativi. Senza contare le nuove frontiere tracciate dal sado-maso nell’era digitale, naturalmente.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
4 dic 2007
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