Siria, tutte le email del presidente

Siria, tutte le email del presidente

La posta di Bashar al-Assad sotto il controllo dell'opposizione per quasi un anno. Contatti con l'Iran, spese folli della first lady, richieste a Twitter e download illegali su iTunes
La posta di Bashar al-Assad sotto il controllo dell'opposizione per quasi un anno. Contatti con l'Iran, spese folli della first lady, richieste a Twitter e download illegali su iTunes

Il Guardian ha rivelato di aver ottenuto oltre 3mila email conteneti le corrispondenze tra il presidente siriano Bashar al-Assad, sua moglie Asma e il suo entourage . A detta del giornale britannico, le email sarebbero state intercettate da attivisti che si oppongono al Governo tra giugno 2011 e febbraio 2012: sembra che gli attivisti siano venuti a conoscenza degli username ( sam@alshahba.com e ak@alshahba.com ) e delle password della coppia presidenziale tramite una talpa.

Lo spionaggio è andato avanti per otto mesi e si è rivelato spesso un mezzo utile per avvertire i militanti delle mosse del regime. Il 7 febbraio Bashar al-Assad ha ricevuto un’email minacciosa e da quel giorno entrambi gli indirizzi di posta sono stati disattivati.

Il Guardian ha riferito di aver effettuato tutte le verifiche possibili per controllare la veridicità delle corrispondenze e sembra che le email appartengano effettivamente al presidente siriano, anche se non si può ottenere una totale certezza al riguardo.

Dagli scritti emerge che Bashar sembra aver costruito una rete di consulenti al di fuori dei circoli governativi tradizionali. In particolare, un suo fidato consigliere sembra essere Hussein Mortada, un importante uomo d’affari libanese che intrattiene regolarmente rapporti con l’Iran . In un’email a sua moglie, poi, il presidente definisce le riforme promesse al paese “leggi spazzatura”, mentre in una missiva elettronica inviata a uno dei suoi più stretti consiglieri si burlava di un video di YouTube che rappresentava, con macchinine e biscotti, l’assedio di Homs.

Anche la moglie intratteneva corrispondenze molto intense e in particolare con Mayassa al-Thani, la figlia dell’emiro del Qatar. Thani suggerisce ad Asma di cercare asilo politico a Doha assieme al marito, e data l’escalation di violenze le consiglia di accettare l’offerta prima che sia troppo tardi.

Ovviamente nelle email non si parla solo di politica, tutt’altro. Mentre il paese sprofonda nella guerra civile e i morti sono arrivati a 10mila, la coppia presidenziale sembra rintanata nel proprio mondo e totalmente ignara della situazione circostante. Asma spende quasi 12mila euro per candelieri, tavoli e lampadari provenienti da Parigi, mentre Assad scarica musica da iTunes raggirando il veto di Apple sulla Siria grazie a un account registrato a New York a una carta American Express .

Infine, dalla fitta corrispondenza è emerso che un assistente di Asma al-Assad avrebbe richiesto a Twitter di rimuovere almeno 11 account considerati fraudolenti . Il social media avrebbe ammesso di aver eliminato “la metà degli account che utilizzavano il nome della first lady siriana e tutti quelli che avevano il nome del presidente”. Tuttavia il tecnofringuello ha specificato di aver disattivato quegli utenti solo perché violavano le nuove norme sulla parodia e la satira.

Gabriella Tesoro

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Pubblicato il
15 mar 2012
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