Smartphone, Google si rivolge a Microsoft

Smartphone, Google si rivolge a Microsoft

Redmond mette a segno un bel colpo, dando in licenza a uno dei suoi eterni rivali la tecnologia di sincronizzazione mobile già standard industriale su melafonini e cellulari in generale
Redmond mette a segno un bel colpo, dando in licenza a uno dei suoi eterni rivali la tecnologia di sincronizzazione mobile già standard industriale su melafonini e cellulari in generale

Roma – Quanto conta il software Microsoft nella vita di tutti i giorni? Molto, stando almeno a quel che si vede con ActiveSync , piattaforma di sincronizzazione delle informazioni tra smartphone, PC e server remoto che, dopo aver conquistato i sistemi Windows, Windows Mobile e anche tutto il resto, si è ora assicurata anche i favori di Google che l’ha scelta come base per il suo servizio Sync .

Come è facile intuire visto il nome, Sync può essere usato per sincronizzare i contatti Gmail e gli eventi di Google Calendar tra il telefonino e i data center di Mountain View, assicurandosi che gli aggiornamenti fatti in locale o sul web siano perfettamente speculari con tutti i vantaggi di reperibilità e backup delle informazioni che la cosa comporta.

Si tratta dunque di un servizio a due vie , che sul dispositivo da sincronizzare ha bisogno dell’installazione di un client che lavora in background, svolgendo il proprio compito attraverso la connessione wireless a Internet. Come la stragrande maggioranza delle appliance marcate Google, poi, anche Sync viene offerto in stato di beta, con versioni compatibili con iPhone e Windows Mobile.

Secondo quanto sostiene il vice presidente di Microsoft Horacio Gutierrez, la richiesta di licenza di ActiveSync da parte di Google è “un eccellente esempio dell’apertura di Microsoft nei confronti della concessione dell’utilizzo dei nostri brevetti secondo termini equi e ragionevoli, fintanto che i licenziatari rispettano la proprietà intellettuale di Microsoft”.

Certo è che, con ActiveSync, a Redmond hanno fatto piazza pulita della (inesistente) concorrenza, perché se la concessione in licenza del software all’arcinemico Google potrebbe stupire ma rimanere un caso isolato, le cose cambiano radicalmente quando si considera che ActiveSync è stato già fornito anche ad Apple (iPhone), Nokia (Symbian), Palm, Samsung e Sony Ericcson.

Microsoft stessa pianifica al momento di offrire ai suoi utenti (e agli utenti di Windows Mobile in particolare) una piattaforma di sincronizzazione non dissimile da Sync chiamata MyPhone . Qualunque fosse il successo di quest’ultimo tool, a ogni modo, a Redmond hanno già conquistato un posto di assoluto privilegio nell’ambito delle appliance avanzate dedicate alla convergenza telematica.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 11 feb 2009
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