Londra – Un antifurto per il cellulare: si presenta così un prodotto-servizio di SearchSpace descritto sull’ultimo New Scientist. Un servizio basato su un software intelligente capace di registrare e “capire” il tipo d’uso che l’utente fa del proprio cellulare.
Secondo SearchSpace , quando l’uso “esce dai canoni”, il software se ne rende conto e con un messaggio di testo avverte l’utente chiedendogli di re-inserire il codice PIN nel sistema per continuare ad utilizzarlo. L’idea è che, in caso di furto, il cellulare “se ne accorga” e impedisca al ladro di utilizzarlo.
SearchSpace ha spiegato che gli “indizi” sfruttati dal proprio software per “capire” se chi usa il cellulare è il possessore legittimo, comprendono: informazioni sui numeri chiamati, lunghezza delle chiamate e orari in cui queste vengono effettuate.
Secondo Jason Kingdon, CEO di SearchSpace, intervenuto su New Scientist, “è come offrire a ciascun utente un proprio guardiano personale”. Kingdon ha spiegato che il sistema di controllo, collegato alla centrale operativa di SearchSpace, potrà impedire qualsiasi telefonata in ricezione e in arrivo qualora chi utilizza il telefono non risponda alla richiesta di PIN.
In altro caso, in presenza di ricaricabili, il sistema può chiedere all’utente di aumentare i propri crediti, un dato che secondo SearchSpace servirebbe a documentare l’identità dell’utente. “Ma il software – sostiene Kingdon – è diverso da altri sistemi perché analizza i comportamenti in modo dinamico. Non settando regole fisse, può per esempio capire che a Capodanno si facciano più telefonate del normale e decidere di non intervenire”.