Web – Sulla rete non si parla d’altro. Dopo gli spot su Canale5 i newsgroup sono già stati presi d’assalto dagli utenti appena iscritti a SMSCash , servizio che compensa con qualche decina di lire i propri utenti che ricevono uno o più messaggi SMS promozionali sul proprio cellulare.
Come negli schemi dei più celebri network sparabanner, di cui si è a lungo parlato, SMSCash offre un guadagno in più a chi riesce a recuperare nuovi iscritti al servizio. Un sistema piramidale che ha scatenato, sui newsgroup e non solo, spamming a raffica di utenti “a caccia” di nuovi iscritti.
Ma, a parte questa specie di “incitamento” a fare spamming (contro cui pure si scagliano le istruzioni fornite agli utenti dal sito), in queste ore ci sono altri elementi che hanno catturato l’attenzione di tanti.
Nella home page, infatti, ieri come negli altri giorni campeggiava la scritta: “Dal 15 Luglio ogni SMS promozionale che riceverai sul tuo telefonino ti renderà fino a 210 Lire”. Una volta completato il lungo processo di iscrizione – nel quale l’utente consegna tutti i propri dati personali, dall’indirizzo fisico al codice fiscale passando per hobbies, reddito e attività lavorativa – ieri si veniva però a sapere che il servizio partiva non più entro il 15 luglio ma dopo 200 e passa giorni. Accedendo al sistema con il numero PIN assegnato da SMSCash, infatti, appariva la clamorosa enunciazione che ha mandato decine di iscritti nel pallone: “Congratulazioni! L’autenticazione è corretta. E ricordati che mancano solo 219 giorni, 2 ore 20 minuti 15 secondi all’attivazione dei nostri servizi”.
Si era trattato, naturalmente, di un errore tecnico che nella tarda serata di ieri è stato risolto. Il sistema avvertiva infatti prima di mezzanotte che in realtà mancano due soli giorni alla “partenza”.
SMSCash non è il primo servizio che viene lanciato con l’offerta di qualche lira per chi è disposto a sorbirsi pubblicità persino sul cellulare e cedere i propri dati personali, ma è certamente fuori dall’ordinario che giorni prima dell’inizio delle attività sia già riuscito a scatenare su internet una vera e propria ondata di spamming e a recuperare tonnellate di dati personali senza di fatto offrire ancora nulla di concreto in cambio.