Social o meno, i dati sono open

Social o meno, i dati sono open

Fondazioni e aziende sono impegnate ad aprire nuovi spazi di condivisione all'interno dell'intero spettro delle applicazioni web. Ci sono in ballo gli interessi dei social network e non solo
Fondazioni e aziende sono impegnate ad aprire nuovi spazi di condivisione all'interno dell'intero spettro delle applicazioni web. Ci sono in ballo gli interessi dei social network e non solo

In principio furono OpenID e i suoi epigoni, a dare voce alle esigenze di interoperabilità e riusabilità delle credenziali di accesso in un web sempre più dipendente dalle ID digitali per il suo corretto funzionamento. Con la crescita di importanza dei social network, predette esigenze di interoperabilità si sono sposate alla circolazione dei dati , dei feed e di altri strumenti di condivisione a disposizione degli utenti, spingendo le aziende a consorziarsi o comunque a promuovere l’utilizzo di tool e librerie opportunamente predisposte.

Uno di questi consorzi è quello che opera dietro OpenSocial , un sistema che promette di “aiutare i siti a condividere i loro dati sociali con il web” grazie a una serie di API open source integrabili su social network o portali singoli. Nata nel 2007 come alternativa all’iniziativa Platform di Facebook, OpenSocial è attualmente supportata da Google, MySpace, Yahoo! e parecchi altri.

La novità più recente in merito a OpenSocial è il raggiungimento della versione 1.0 delle specifiche delle API che, tra le altre cose, porta alla suddivisione in due modelli di dati separati e 4 diversi moduli per la condivisione delle informazioni. “Con così tanti tipi diversi di siti web che implementano OpenSocial – si legge sul blog ufficiale – è divenuto chiaro che un approccio a taglia unica non è appropriato per le specifiche OpenSocial”.

Per meglio rispondere alle diverse esigenze di condivisione che hanno i vari “contenitori” (social network o siti web), la fondazione ha organizzato le definizioni di dati nelle specifiche Core Data e Social Data , suddividendo le funzioni delle API nei seguenti 4 moduli: Core API Server per chi vuole condividere i dati sul web in maniera standard; Core Gadget Server per chi vuole limitarsi a servirsi dei gadget OpenSocial; Social API Server per la condivisione di informazioni di tipo social; Social Gadget Server per l’utilizzo congiunto dei gadget OpenSocial e i dati degli utenti.

Parimenti a OpenSocial, l’iniziativa Open Data Protocol (OData) di Microsoft è volta a offrire strumenti utili a condividere le informazioni in maniera innovativa tra i vari servizi web . Gli esempi pratici di utilizzo citati da Microsoft includono il mash-up di dati creato dagli sviluppatori in occasione delle Olimpiadi Invernali 2010 tenutesi a Vancouver, dove il sito web VanGuide (runtime Silverlight, piattaforma Windows Azure e catalogo Open Data) ha trasformato le mappe di Bing e i feed di Facebook in applicazioni interattive per aiutare gli utenti a trovare parcheggio, occasioni di incontro e servizi nella città canadese.

Per OData Microsoft ha recentemente annunciato un nuovo kit di sviluppo , una serie di librerie per PHP, Java, JavaScript, webOS,.NET e iPhone con cui gli sviluppatori potranno aumentare il supporto all’iniziativa sulle varie piattaforme.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 mar 2010
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