Software/ IE 5.5: è un update, usare con cautela

Software/ IE 5.5: è un update, usare con cautela

Per il nuovo aggiornamento del browser Microsoft è arrivata l'ora della verità: dopo varie settimane di prove sul campo abbiamo raccolto problemi e impressioni provenienti dalla Rete e dai nostri lettori
Per il nuovo aggiornamento del browser Microsoft è arrivata l'ora della verità: dopo varie settimane di prove sul campo abbiamo raccolto problemi e impressioni provenienti dalla Rete e dai nostri lettori


Giusto lo scorso mese, all’interno dell’articolo ” Internet Explorer 5.5 o 5.1? “, scrivevamo: “L?aggiornamento alla versione 5.5 conviene se siete degli sviluppatori e volete testare le nuove feature, se stampate in continuazione documenti prelevati da Internet oppure se appartenete a quel tipo di persone che se non ha l?ultima versione di un programma, non può dormire la notte. In tutti gli altri casi, conviene aspettare un poco di tempo e osservare quali giudizi saranno espressi dal mercato sul software in questione.”

A distanza di diverse settimane dal rilascio della versione italiana di IE 5.5, possiamo affermare che il nostro invito alla cautela era ben giustificato. Molti nostri lettori, infatti, e diverse altre risorse su Internet, hanno segnalato diversi problemi legati all’aggiornamento di IE o di Outlook Express, talvolta sufficientemente gravi da costringere i malcapitati a reinstallare Windows o ritornare alle precedenti versioni dei software.

Il problema più avvertito è di sicuro il netto calo di prestazioni durante la navigazione: su WinMag si riporta addirittura come alcuni utenti abbiano constatato che sui loro sistemi IE 5.5 richiede all’incirca 30-35 secondi in più per caricare certe pagine Web rispetto ad IE 4.0. In generale, sebbene le cose siano un po ‘ meno drammatiche, sono molti quelli che hanno lamentato un più o meno sensibile innalzamento dei tempi di download delle pagine rispetto alle precedenti versioni del browser.

Un altro problema segnalato da molti e constatato anche dal sottoscritto è la tendenza delle ultime versioni di IE, 5.5 in testa, ad andare in time out, specie nel download delle immagini: quante volte vi è capitato di scaricare pagine Web da siti non troppo veloci e perdere qualche immagine per strada? A me un sacco di volte, e devo dire che con altri browser questo fenomeno si verifica assai di rado.

IE 5.5 più stabile? In questo caso le opinioni sono contrastanti: taluni non hanno avuto alcun problema di affidabilità dal nuovo browser, molti altri hanno invece lamentato l’insorgere di ripetuti crash, soprattutto nel file MSHTML.DLL.
Altre volte la perdita di stabilità del sistema inizia dopo l’apertura di un certo numero di finestre del browser, generalmente dopo 7 o 8, fra l’altro più che sufficienti per mandare in “crisi di memoria” una macchina equipaggiata con “soli” 64 MB di RAM.

Questo dei crash post-update è un po ‘ il tallone d’Achille degli aggiornamenti Microsoft, specie quando sono sostanziali e riguardano molti componenti del sistema: non a caso IE 5.5 appare molto più stabile e “tranquillo” su Windows Me, dove è installato nativamente.


Sebbene più raramente, si sono verificati anche casi in cui una volta installato IE 5.5 su una versione di Windows 9x, questo al riavvio si rifiutasse di partire inchiodandosi al boot: se questo fosse il vostro caso l’unico rimedio trovato è quello di partire con il DOS ed eseguire il comando SCANREG /RESTORE.

C’è poi la misteriosa chiusura delle finestre del browser quando si fa il download di un file, un problema che ho riscontrato io stesso con IE 5.5 installato su Windows 2000: spesso, ma non sempre, clickando sul link ad un file, all’apparire della finestrella di download, automaticamente la finestra di origine del browser viene chiusa. Ho provato tutte le possibili combinazioni di configurazione delle “Opzioni Internet”, ma ad oggi il problema, abbastanza antipatico, persiste.
Il risvolto comico della cosa è che queste “stranezze” (chiamiamole così?) all’inizio ti fanno impazzire, perché non capisci se sei tu che la sera prima hai alzato un po ‘ troppo il gomito ed ora sei vittima di allucinazioni, oppure quella finestra che fino ad un attimo prima era lì ed ora non c’è più è il semplice sintomo che stai per crollare. E chissà, forse passiamo davvero da ubriachi quando raccontiamo di questi fatti all’assistenza tecnica di Microsoft.

Ma non è finita qui: attingendo un po ‘ da riviste on-line e newsgroup si scopre che IE 5.5 talvolta si incastra sul codice JavaScript, si rifiuta di stampare, va in conflitto con i driver dei mouse IntelliPoint e spesso e volentieri “dimentica” dimensioni e posizione delle finestre.

Se poi pensavate che Outlook Express 5.5 potesse passarla liscia, vi sbagliate di grosso: un nostro lettore, Marco P., ci ha scritto che lui e diversi suoi clienti, dopo aver aggiornato il client di posta, hanno notato che talvolta gli allegati (file tipo .xls, .zip, .mdb, ecc.) arrivano a destinazione corrotti, o meglio, il ricevente non riesce più ad aprirli correttamente. Il malfunzionamento sembra verificarsi su diverse versioni di Windows (NT, 98, 2000) ma non su tutte le macchine. Inutile dire che reinstallando una versione precedente del programma il problema, magicamente, scompare.

Naturalmente io non ho potuto verificare ogni problema qui descritto, ma questi sono quelli statisticamente più frequenti o provenienti da fonti affidabili, quindi difficilmente frutto di errori occasionali o pasticci degli utenti (ammesso che ad un utente-cliente si possano accollare delle colpe?).

Mi sembra abbastanza ovvio come la grande eterogeneità di sistemi Windows esistenti (versioni dell’OS e di IE, componenti hardware, software installati) non facilitino certo il lavoro di chi, in Microsoft, deve sviluppare gli aggiornamenti. Temo che il software, specie quello prodotto a Redmond, abbia ormai assunto un grado di complessità tale da richiedere cicli di test probabilmente ben più lunghi di quelli a cui vengono oggi sottoposti, tempi che gli utenti accetterebbero di buon grado se solo si promettesse loro meno problemi e perdite di tempo.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
3 set 2000
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