Software libero patrimonio dell'umanità?

Software libero patrimonio dell'umanità?

Ci sperano FSFE-France e APRIL, che chiedono all'UNESCO di offrire al software libero un riconoscimento internazionale. Perché free software, dicono, non è soltanto tecnologia, computer o licenze
Ci sperano FSFE-France e APRIL, che chiedono all'UNESCO di offrire al software libero un riconoscimento internazionale. Perché free software, dicono, non è soltanto tecnologia, computer o licenze


Roma – Libertà, eguaglianza, fraternità. Sono questi i principi con cui il chapter francese di Free Software Foundation Europe e l’associazione APRIL si sono rivolti all’UNESCO affinché il software libero sia dichiarato patrimonio intangibile dell’umanità. Un impegno dichiarato nei mesi scorsi in un incontro a Bordeaux e ora ribadito, con in più la richiesta di un aiuto concreto formulata dai sostenitori del free software.

Nel sito dedicato all’iniziativa si leggono le ragioni per le quali secondo i proponenti il software libero merita questo riconoscimento, che avrebbe naturalmente un effetto propulsivo importante a livello internazionale. Si punta in particolare sulla “democraticità” dello sviluppo di questo genere di software, sul fatto che i codici aperti sono offerti a chiunque abbia interesse ad utilizzarli nella massima libertà, sulla condivisione del sapere che tutto ciò rappresenta.

Citato, naturalmente, il guru del software libero Richard Stallman, che disse: “Perché il software possa servire l’umanità deve essere libero, perché il software appartiene alla conoscenza umana. Il software proprietario non appartiene alla conoscenza umana”.
Oltre a queste argomentazioni e ad altre specifiche di carattere tecnico, che insistono su questioni come sicurezza e accessibilità, l’iniziativa fa notare come il software libero e la sua attuale notevole diffusione a livello internazionale già si configuri de facto come patrimonio internazionale dell’umanità.

Per riuscire nell’intento APRIL e FSF Europe chiedono una mano ai singoli ma soprattutto a tutte le associazioni e gruppi del movimento del free software, affinché si sviluppi una “consapevolezza collettiva” dell’opportunità che potrebbe rappresentare per il movimento stesso un riconoscimento come quello che l’UNESCO potrebbe garantire.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
27 feb 2003
Link copiato negli appunti