Solo Project, il computer per l'Africa

Solo Project, il computer per l'Africa

Nato da una joint-venture tra un'azienda britannica ed una fondazione nigeriana, è il progetto per un computer resistente a situazioni ambientali estreme, trasportabile ed alimentato con celle fotovoltaiche
Nato da una joint-venture tra un'azienda britannica ed una fondazione nigeriana, è il progetto per un computer resistente a situazioni ambientali estreme, trasportabile ed alimentato con celle fotovoltaiche

Devon – Il computer adatto a qualsiasi situazione ambientale, compatto ed interamente alimentato ad energia solare, si chiama Solo . Sviluppato dai britannici di expLAN in collaborazione con i finanziamenti della Fondazione Fantsuam , un’organizzazione nigeriana, Solo è la risposta africana al laptop a basso costo proposto da Nicholas Negroponte per aiutare i paesi poveri ad uscire dal digital-divide .

Solo è estremamente compatto e può essere trasportato all’interno di una valigetta: tutto il computer è infatti integrato in un touch-screen TFT LCD da 14,1 pollici, allacciabile ad un pannello solare da 10w oppure a qualsiasi altra fonte d’energia temporanea o fissa. L’attuale prototipo di Solo, denominato Mk II, può essere addirittura alimentato con batterie NiMH. I bassi consumi di Solo, spiegano i portavoce della Fondazione Fantsuam, “permettono di utilizzare il computer in qualsiasi località, persino in quei luoghi che non vengono raggiunti dalla rete elettrica nazionale”.

Equipaggiato di un sistema operativo Linux o RISC OS direttamente su ROM, come si vede dalle specifiche tecniche , Solo si basa su processore ARM 7500 oppure ARM 9, ha 32Mb di RAM espandibili fino a 128, interfaccia Ethernet, PS2, seriale, parallela, USB e PCMCIA. I dati vengono salvati su supporto Compact Flash oppure su un microdrive interno da 1Gb.

Il peso complessivo del computer è di appena quattro chilogrammi ma il costo finale dell’apparecchio, attorno ai mille dollari , non è particolarmente accessibile alla maggior parte delle popolazioni africane. Tuttavia, il portavoce del progetto John Dada è ottimista ed in un’intervista rilasciata a NewsForge ha addirittura dichiarato che “Solo rimane la migliore opzione possibile per il 50% della popolazione mondiale che vive sconnessa dalle reti elettriche e desidera tutte le funzioni di un desktop computer”.

“Ciascuna unità Solo ha una durata minima di almeno 12 anni”, ha detto Dada, “ed il laptop da 100 dollari promesso da Negroponte non gode della stessa versatilità elettrica e d’alimentazione del nostro computer, che tra l’altro si rivolge ad un’utenza completamente differente”. Dada ha specificato che Solo “è un computer completamente refrattario a sabbia, sporco, polvere e qualsiasi altra caratteristica che rende particolarmente difficile l’uso di strumenti informatici presso le comunità rurali dell’Africa profonda”.

Un altro dei punti di forza di Solo sarà la particolare modalità di produzione delle unità: l’assemblaggio dei computer verrà affidato alle popolazioni locali, in modo da attivare l’economia e diffondere una preparazione tecnica ed informatica indubbiamente utile. “Attraverso programmi di microcredito e grazie all’aiuto delle organizzazioni umanitarie”, ha poi aggiunto Dada, “sarà possibile diffondere Solo in tutti quei piccoli paesi dove educazione e comunicazione sarebbero rese estremamente più semplici dall’uso di strumenti informatici”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 18 mag 2006
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