Sony infila il DRM nei CD

Sony infila il DRM nei CD

Moltissimi CD distribuiti da Sony BMG sono dotati di una nuova tecnologia anticopia che fa leva sul digital rights management per consentire all'utente di copiare solo poche volte le musiche che ha acquistato
Moltissimi CD distribuiti da Sony BMG sono dotati di una nuova tecnologia anticopia che fa leva sul digital rights management per consentire all'utente di copiare solo poche volte le musiche che ha acquistato


Roma – Dallo scorso marzo il colosso discografico Sony BMG ha commercializzato oltre una decina di album protetti con una nuova tecnologia anticopia chiamata Extended Copy Protection (XCP): questa affianca ai lucchetti tradizionali un sistema proprietario di digital rights management (DRM).

Sviluppata dalla società inglese First4Internet , XCP consente agli utenti di copiare i dischi protetti un numero limitato di volte, impedendo inoltre del tutto la copia di CD non originali.

Il concetto dietro al sistema di protezione sviluppato da First4Internet viene chiamato “sterile burning” e si riferisce al fatto che le copie di un CD protetto sono “sterili”, ovvero non posso generare ulteriori duplicati.

Buona parte delle major discografiche ha già testato la tecnologia di First4Internet con CD distribuiti a scopo valutativo o promozionale. Sony BMG è uno dei primi giganti del settore ad aver sperimentato XCP in album commerciali, album di cui l’azienda non ha però voluto rivelare i titoli: alcune fonti riportano soltanto che i CD così “blindati” sarebbero oltre un milione.

I CD di Sony BMG protetti con XCP permettono agli acquirenti di effettuare al massimo tre copie e di estrarre le tracce audio sul proprio hard disk solo utilizzando un apposito software fornito in dotazione: tale programma, disponibile solo su Windows e Mac, fa sì che la musica copiata su disco venga cifrata e possa essere riprodotta solo con la giusta licenza. Se un utente vuole “prestare” i propri brani ad un amico, il software si preoccuperà di generare una copia dei file audio e una specifica chiave temporanea: affinché la persona che ha acquistato il CD possa nuovamente riascoltare i brani compressi, l’amico a cui ha passato le tracce protette deve restituirle insieme alla licenza.

Il formato XCP, che First4Internet dichiara essere pienamente compatibile con lo standard CD-Audio di Philips/Sony, supporta anche la creazione di CD multisessione contenenti tracce audio compresse protette da tecnologie DRM di terze parti, come quella che accompagna il formato WMA di Microsoft.

First4Internet, che con la sua tecnologia rivaleggia con società come SunnComm e Macrovision, sostiene che XCP fornisce “un ragionevole livello di protezione con la pirateria casuale”, ma non nasconde il fatto che “quando i dati sono scritti in modo digitale c’è sempre un modo per leggerli”. Lontani i tempi in cui tali aziende proclamavano le proprie tecnologie “a prova di cracker”.

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Pubblicato il
31 mag 2005
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