Sony continua a coltivare il sogno di spodestare Amazon dal trono del regno degli e-book reader aggiungendo alla schiera dei contendenti un nuovo dispositivo, che dovrebbe arrivare sul mercato in tempo per lo shopping natalizio. La linea di device della casa nipponica si arricchisce, oltre ai due gemelli della linea Pocket, di un nuovo dispositivo caratterizzato oltre che da un’interfaccia touch screen dal pieno supporto al wireless.
Presentato durante un’evento tenutosi a New York per il debutto ufficiale dei due nuovi dispositivi della gamma Pocket, il nuovo e-book reader prende il nome di Reader Daily Edition ed è caratterizzato dalla presenza di un display touch screen da 7 pollici con 16 tonalità di grigio e, soprattutto, dal modulo 3G che permetterà agli utenti di accedere direttamente allo store di Sony.
L’adozione del wireless, annunciata sin dalle prime indiscrezioni sui due modelli dalle dimensioni ridotte citati in precedenza, sfrutterà le reti di AT&T e non dovrebbe comprendere costi aggiuntivi per il traffico generato. Durante la presentazione Sony ha annunciato anche alcune novità sul settore dei contenuti, includendo nella propria piattaforma la possibilità di prendere in prestito libri in formato digitale dalle librerie che supportano tale tipo di consegna.
In tal modo, l’utente potrà scaricare direttamente sul proprio dispositivo il titolo prescelto e leggerlo in un arco di tempo pari a 21 giorni: una volta esaurito il tempo a disposizione, il file verrà rimosso in automatico dal dispositivo. Per rendere più semplice la ricerca di biblioteche che offrono il servizio appena descritto, Sony ha stretto accordi con Overdrive.com .
Nonostante dal punto di vista tecnico non sia possibile sapere molto altro circa il nuovo reader di Sony, quello che appare certo è che il dispositivo arriverà sul mercato entro dicembre, in un periodo propizio poiché caratterizzato dalla corsa al regalo natalizio. Svelato anche il prezzo: il Reader Daily Edition verrà venduto al prezzo di 399 dollari.
Vincenzo Gentile
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Precisazione
La biblioteca francese ha ceduto a google non perchè il governo avesse dato pochi soldi, ma ha fatto due calcoli e gli costava mi pare 30 o 50 milioni di euro la digitalizzazione che google gli farà gratuitamente o quasi!!kanji1978Diritti? Non vedo il problema.
Il materiale da salvare ed archiviare, utile ed unico, riguarda codici e libri antichi.Quasi tutto ciò che è stato stampato nel XX° secolo può essere usato come carta igienica.Quindi schiattino quelli dell'AIE (che mi sembra il grido di Dilbert) e complimenti al ministero che, per una volta, sembra aver avuto una grande idea seguita da un'ottima iniziativa reale!ValerenRe: Diritti? Non vedo il problema.
Quoto.Gli editori non servono quasi più, sono un peso morto, prima si estinguono e meglio sarà per tuttiangrosRe: Diritti? Non vedo il problema.
Che si estingueranno è un dato di fatto, è il quando (e quanti danni faranno nel frattempo) che non si sà.lll lllRe: Diritti? Non vedo il problema.
- Scritto da: Valeren> Il materiale da salvare ed archiviare, utile ed> unico, riguarda codici e libri> antichi.> Quasi tutto ciò che è stato stampato nel XX°> secolo può essere usato come carta> igienica.Non sono d'accordo. Purtroppo nel XX° secolo (e parlo di anni 70 e 80, non di era fascista) è pieno di libri interessanti, ma stampati in poche copie da piccole case editrici oggi fallite, e oggi difficilmente reperibili (se non irreperibili). Il problema dei diritti è un problema non da poco perché è difficile anche sapere a chi appartengono (più facile per l'autore, ma spesso difficile per l'editore). Le biblioteche, che hanno questo patrimonio, hanno il dovere (se non altro morale) di cederlo all'umanità.Luco, giudice di linea mancatoLa carta non serve più
Per questo gli editori mettono le mani avanti.Se Google si accorda direttamente con GLI AUTORI, spiegatemi che cosa ci starebbero a fare gli stampatori, i rilegatori, i librai...e poi, basta una copia elettronica per tagliare fuori tutta la produzione materiale di milioni di quintali da carta....Gli editori faranno la fine dei riparatori di ombrelli e degli affila-coltelliPasqualeRe: La carta non serve più
quando tutta la cultura sara' in mano ad una sola persona non gioirete certo cosi tanto..Nome e cognomeRe: La carta non serve più
Pubblicare un libro in formato digitale costa quasi zero, se togli i DRM.Un formato open, uno spazio web ed hai finito.ValerenRe: La carta non serve più
- Scritto da: Nome e cognome> quando tutta la cultura sara' in mano ad una sola> persona non gioirete certo cosi> tanto..fin tanto che rende la cultura libera e accessibile a tutti non vedodove sia il problema.A meno che tu non sia di quelli che lucrano sulla "cultura"samuRe: La carta non serve più
non mi piace. non mi piace l'idea che esista un solo ed unico archivio gestito da google. non mi piace l'idea che perchè è gratis quello di google diventi un monopolio. se la stessa offerta l'avesse fatta microsoft si sarebbero alzate grida di protesta da mezzo mondo...Alessandro NasiniRe: La carta non serve più
poco ma sicuro...ma tanto anche google sta facendo la stessa fine ...l'antitrust ha trovato un'latra gallina dalle uova d'ora in google...non proprioRe: La carta non serve più
Microsoft ha dimostrato più volte opere di operare disonestamente per impedire la concorrenza ed imporsi volente o nolente, finora non mi risulta che tali addebiti possano essere mossi a google che fino a prova contraria mi fornisce decine di servizi (alcuni di ottima qualità) tutti gratuitamente. E poi mi pare ciò non impedisca ad altri di fare quanto fatto da google, anzi mi pare che nessuno impedisca ad altri enti tipo università di mettersi d'accordo con google per fare a loro volta altre copie della loro digitalizzazione, cosa che, visti i precedenti, farebbero molto volentieri.risikoRe: La carta non serve più
...le dittature nascono sempre da applausi scroscianti...IttiointerpreteRe: La carta non serve più
La carta non serve più?Mai sentito parlare dei problemi per la conservazione della memoria digitale a lungo e medio termine? e dei tanti progetti internazionali che se ne occupano?La digitalizzazione migliora l'acXXXXX (e molto) e favorisce la salvaguardia degli originali (che vengono manipolati da meno persone)."Le risorse digitali ottengono i risultati migliori nel facilitare l'acXXXXX all'informazione, ma sono assai deboliquando ad esse è assegnata la tradizionale responsabilità bibliotecaria della conservazione" (http://www.clir.org/pubs/reports/pub80-smith/pub80.html)AlessandroCRe: La carta non serve più
il supporto piu' duraturo e' la pietra...infatti alcuni "libri" dela pleolitico in forma di incisioni rupestri sono arrivati fino a noi intatti...non credo che pero' si debba usare tutti tavolette di pietra solo perche' sono il modo migliore per far durare i nostri diari per 10.000 anni...!!!XDmolti supporti digitali di 20 anni fa sono ormai illegibili e' vero.pero' se si usassero formati open source e si attuasse una certa ridondanza delle opere su diversi supporti si potrebbe avere una buona chance di preservare le opere per piu' di 10.000 anni!se poi vogliamo usare come supporto alternativo anche la pietra lo scriba potrebbe essere il lavoro del futuro...!!!!:De poi non si potrebbe dire che il lavoro intellettuale non fa bene al fisico...sai che muscoli a scrivere con lo scalpello!!!XD!!!!!!!!!non proprioRe: La carta non serve più
> Per questo gli editori mettono le mani avanti.> Se Google si accorda direttamente con GLI AUTORI,> spiegatemi che cosa ci starebbero a fare gli> stampatori, i rilegatori, i> librai...Stamperanno, rilegheranno e consegneranno la singola copia del libro disponibile online che l' utente desidera avere in forma cartacea.Esistono già parecchi editori/tipografi che lo fanno; un libro su carta ha comunque dei vantaggi (non ultimo, il fatto che se mi cade di mano o se mi ci siedo sopra non succede nulla), ed io potrei preferire spendere 10 euro ed avere un libro che mi durerà anni e che non rischio di cancellare per sbaglio, piuttosto che poter leggere solo al computer (o stampare 250 fogli e poi tentare di tenerli insieme con la pinzatrice).Chi è abituato ad andare in libreria probabilmente non noterà grosse differenze: i titoli più venduti saranno comunque disponibili sugli scaffali, e i titoli più rari verranno stampati sul momento (occorrerà ordinarli, esattamente come si fa adesso, solo che invece di arrivare dopo qualche giorno saranno pronti in poche ore).Diverse librerie potrebbero poi offrire gli stessi titoli in edizioni diverse: tascabile, standard, per ipovedenti (con caratteri più grandi), di qualità (con carta pregiata e copertina rinforzata, per durare più a lungo)e così via.Anche wikipedia sta facendo una edizione cartacea, una cosa non esclude l' altra.angrosRe: La carta non serve più
buon senso...putroppo queste cose che la gente comune giudica fattibili e utili nell'otttica di chi deve guardagnarci diventano impossibili...anche la piu' grande invenzione se non ha una ricaduta economica diventa un fallimento...e' giusto tutto quello che hai detto speriamo davvero che il futuro prossimo venturo sia cosi...non proprioRe: La carta non serve più
penso proprio che google vada questa cosa come un investimento: spendo 2 soldi (perchè rispetto i suoi utili...) e catalogo tutto lo scibile umano e lo rendo disponibile a tutti: ne giova pure wiki...nel frattempo la gente invece di spostarsi e andare alla biblio di Fi o To per un libro che hanno solo lì, se lo scarica da casa...come? accedendo da google che ci metterà i soliti 2 bannerini e via altri soldi per bigG...semplicekmq per i soliti piagnucoloni detentori di diritti: basta andare in ordine temporale dal piu antico al piu nuovo....ci metteranno un bel pò in ogni caso, G o non Gsempre a guardare al loro fazzoletto di terra 'sti pezzenti!bLaxRe: La carta non serve più
- Scritto da: angros> > Per questo gli editori mettono le mani avanti.> > Se Google si accorda direttamente con GLI> AUTORI,> > spiegatemi che cosa ci starebbero a fare gli> > stampatori, i rilegatori, i> > librai...> > Stamperanno, rilegheranno e consegneranno la> singola copia del libro disponibile online che l'> utente desidera avere in forma> cartacea.Un sistema giù affermato è http://www.lulu.comTeo_Re: La carta non serve più
> Per questo gli editori mettono le mani avanti.> Se Google si accorda direttamente con GLI AUTORI,Google sarebbe il nuovo editore.> Gli editori faranno la fine dei riparatori di> ombrelli e degli> affila-coltelliil secondo quando lo cerchi non lo trovi :).pippo75nobel a google
spero chiunque si renda conto che questa gente sta mettendo alla portata di chiunque ricchezze culturali e scientifiche immense, che si aggiungone a quelle che orami consideriamo "normale" avere (googgle earth, ecc)robyRe: nobel a google
Infatti, e se ci guadagna sopra se lo merita.angrosRe: nobel a google
lo fa per i soldi lo sai???adesso non facciamoli diventare santi...tutto quello che fanno ha per loro una ricaduta economica non indifferente...per darlo a noi gratis vuol dire che a qualcuno lo fanno pagare:http://earth.google.com/enterprise/earth_enterprise.htmlqui trovi le informazioni sulla versione a pagamento.prova scrivergli e a chiedergli quanto costa...non proprioRe: nobel a google
- Scritto da: non proprio> lo fa per i soldi lo sai???> > adesso non facciamoli diventare santi...> > tutto quello che fanno ha per loro una ricaduta> economica non> indifferente...> > per darlo a noi gratis vuol dire che a qualcuno> lo fanno> pagare:> http://earth.google.com/enterprise/earth_enterpris> > qui trovi le informazioni sulla versione a> pagamento.> > prova scrivergli e a chiedergli quanto costa...è verissimo, però google è l'unica compagnia che fa un sacco di soldi offrendo un sacco di servizi utilissimi ed il tutto a prezzi o accordi non svantaggiosi per l'utente finale. Le altre compagnie invece guardano SOLO al profitto, non ai servizi offerti agli utenti (o meglio, a volte pensano all'utente, ma spesso no....).dariocarusoRe: nobel a google
Ti serve la versione enterprise supermegaultra_sadiocosa?La paghi.Altrimenti hai la versione free come tutti.Adesso abbiamo tutti mail da 1 Giga, ma fino a poco tempo fa (mesi, non decenni) l'idea era assolutamente fantascientifica.Questi innovano, creano e divulgano.Gli altri si devono adattare o sparire, e si chiama evoluzione.E nel frattempo forniscono servizi di altissimo livello.Google non è diventato il motore più diffuso per magia.Hanno usato il cervello ed hanno messo il loro sito (scarno, essenziale e minimalista) in contrasto ai portali dell'epoca dove c'era pubblicità in tutte le forme e posizioni e non si capiva dove si doveva andare - risposta: su un altro sito.Non sranno angeli, ma hanno portato tante di quelle innovazioni che gli altri se le sognano.E non ho mai dovuto pagare nulla, quindi ben vengano.ValerenRe: nobel a google
l'importante e' non santificarli...non proprioRe: nobel a google
E' strano: parli male di google dicendo che vuole guadagnare soldi mentre la levata di scudi dei "detentori dei diritti", bada bene NON DEGLI AUTORI, ma dei detentori dei diritti che sono nel 99% dei casi gli editori (dei quali gli autori AVEVANO bisogno e dai quali erano largamente ricattati e presi per la gola alla firma del contratto), .... gli editori , dicevo, gridano soltanto perchè si vedono sfuggire quei guadagni per i quali cerchi di denigrare google.Allora, se google mette in rete TUTTA la cultura libraria iteliana a disposizione di tutti e guadagna qualcosa, allora se lo merita.... visto che gli editori vorrebbero continuare a guadagnare facendo la stessa cosa su scala molto più ridotta e molto più mirata al guadagno personale ( io direi allo sfruttamnto dei veri detentori dei diritti che dovrebbero essere GLI AUTORI.Gli editori devono levarsi di mezzo per la forza dirompente delle nuove tecnologie.Mi sembra di sentire gli amanuensi lamentarsi perchè Gutemberg aveva inventato la stampa a caratteri mobili....PasqualeE la licenza?
Mannaggia la miseria, ma nessuno che si occupi della parte più importante della questione!Con quale licenza potrò accedere a questo materiale? Potrò copiarlo tutto o in parte? Potrò ridistribuirlo? Potrò creare opere derivate? Potrò venderlo?Come hanno gestito i lorsignori minitrstri/Google questo materiale? Come un patrimonio pubblico al quale tutti hanno diritto di accedere oppure come cosa privata sulla quale imporre il solito "all rights reserved"? E se si tratta di patrimonio pubblico - quale è - come si giustifica il riservarsi dei diritti?La vera rivoluzione sarebbe se la licenza fosse libera, ma ho i miei dubbi.Nome e cognomeRe: E la licenza?
come quella di facebook.tu metti una foto tua su facebook???non e' piu' tua.facebook facendosi garante per te(privacy e quant'altro) ne prende anche i diritti...stessa cosa per google...google mettendo queste opere online se ne riservera' i diritti qualora qualcuno voglia fare lo stesso.non proprioGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiVincenzo Gentile 27 08 2009
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