Successo col botto per la missione della sonda LADEE , spedita da NASA a tutta velocità contro la superficie lunare dopo aver studiato la sottile atmosfera del satellite terrestre nel corso degli ultimi mesi. Un destino inevitabile, quello di LADEE, che non aveva più a disposizione carburante sufficiente per mantenere l’orbita intorno alla Luna.
Oltre allo studio dell’atmosfera lunare, LADEE (acronimo per Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer ) ha anche permesso di ottenere risultati “secondari” ma certo non meno importanti come il test di una comunicazione laser con banda dati da record di 622 Mbps in download e 20 Mbps in upload – lag escluso, ovviamente.
L’impatto controllato con la Luna non è stato esattamente “dolce”, rimarcano gli ingegneri NASA, considerando che è avvenuto a quasi 6.000 chilometri orari e avrà sicuramente generato un piccolo cratere o una serie di detriti sparsi su una zona pianeggiante.
La sonda LADEE si è trasformata nell’ennesimo rifiuto umano “scaricato” lontano dal nostro Pianeta, ma c’è chi fuori da NASA lavora per risolvere il problema delle costose (e inquinanti) tecnologie spaziali usa-e-getta una volta per tutte.
La società privata SpaceX ha appunto sfruttato la sua quarta missione di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale – missione che è stata sin qui un successo – sperimentando il rientro controllato e il recupero del primo stadio del razzo vettore Falcon 9R dopo l’ammaraggio nell’Oceano Atlantico.
Alfonso Maruccia