Spazio, OCO non ce l'ha fatta

Spazio, OCO non ce l'ha fatta

Il satellite NASA che avrebbe dovuto accelerare lo studio del riscaldamento globale è precipitato in mare. La causa sarebbe un problema nel vettore di lancio
Il satellite NASA che avrebbe dovuto accelerare lo studio del riscaldamento globale è precipitato in mare. La causa sarebbe un problema nel vettore di lancio

Avrebbe dovuto contribuire, assieme ad un progetto giapponese analogo già in orbita, allo studio e alla comprensione del fenomeno del riscaldamento dell’atmosfera terrestre: OCO , acronimo di Orbiting Carbon Observatory, era un satellite da oltre 250 milioni di dollari che la NASA ha tentato di lanciare in orbita. Un guasto al razzo vettore, tuttavia, ne ha impedito il corretto dispiegamento a circa 650 chilometri di altezza, nella sua predestinata orbita polare. Poche ore dopo è precipitato in mare , nelle vicinanze del continente antartico.

Eppure sembrava fosse andato tutto bene. Nel video che mostra il decollo l’ingegnere che commenta il lancio continua a ripetere che tutti i sistemi sono in linea coi parametri attesi, e che il lancio procede come da programma. Solo più tardi ci si sarebbe accorti che, dopo la separazione del primo stadio del vettore Taurus XL (al suo debutto con la NASA), una struttura di protezione che avvolgeva il satellite e che si sarebbe dovuta staccare una volta usciti dalla parte più densa dell’atmosfera in realtà non si era mossa, intrappolando così OCO nello stesso guscio che l’aveva protetto durante le fasi iniziali delle operazioni.

“È una grossa delusione per l’intero team, che ha lavorato molto duramente per anni facendo del proprio meglio per arrivare alla fine del progetto – ha confessato il responsabile della messa in orbita di OCO, Charles Dovale – Anche quando fai del tuo meglio, puoi sempre fallire. Questo è un lavoro molto duro”. La perdita di OCO, oltre ad essere un danno economico e scientifico tangibile, crea anche una serie di altri problemi per le prossime missioni, molte delle quali erano programmate per il lancio nei prossimi mesi proprio a bordo di un vettore a quattro stadi Taurus XL della Orbital Sciences Corporation (Virginia, USA).

NASA ha già fatto sapere che fino a quando non verranno chiarite le cause del malfunzionamento del razzo, tutte le missioni che ne prevedevano l’utilizzo saranno rinviate . L’inconveniente, la mancata separazione delle pesanti paratie di protezione del payload , ha causato una drastica diminuzione di velocità a causa della spinta insufficiente a sostenere il carico aggiuntivo: il risultato è stato una quota massima raggiunta inferiore a quella necessaria per entrare in orbita.

La missione che OCO avrebbe dovuto portare a termine ricopre una importanza vitale nello studio dei fenomeni legati al riscaldamento globale . Ogni anno sulla Terra vengono prodotte tonnellate e tonnellate di anidride carbonica, ma al momento mancano informazioni precise su dove venga generata e dove venga assorbita: tra l’altro, OCO avrebbe offerto una stima sull’importanza delle foreste (come quella Amazzonica) nel ciclo della CO2. La speranza è che il progetto complementare nipponico, Ibuki , possa supplire alla sua assenza.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
25 feb 2009
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