Ginevra – Era già accaduto a Sting di doversi rassegnare e di non poter rivendicare come “proprio” il dominio sting.com. Ed è accaduto di nuovo, questa volta al celebre musicista americano Bruce Springsteen.
A decidere che il dominio brucespringsteen.com sarebbe dovuto rimanere nelle mani di un gruppo di fan del rocker sono stati gli arbitri del collegio ad hoc del WIPO, l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. Arbitri che da tempo si occupano dei casi di cybersquatting e che hanno determinato importanti decisioni per molti vip, tra cui Madonna (che oggi controlla madonna.com) e Julia Roberts.
A Bruce Springsteen è andata male, come accadde a Sting, per due ragioni. La prima è l’impossibilità da parte della popstar di dimostrare che il proprio nome è anche un trademark registrato. Il secondo è per l’assenza di cybersquatting: Jeff Burger, che ha registrato il dominio, e il suo gruppo di fan, infatti, non hanno mai tentato di vendere a Springsteen il dominio.