Sprint, telefonia a pacchetti

Sprint, telefonia a pacchetti

Il colosso americano delle TLC prevede di migrare l'infrastruttura telefonica tradizionale in quella a pacchetti, quella di internet e del sempre più celebre e celebrato Voice over IP
Il colosso americano delle TLC prevede di migrare l'infrastruttura telefonica tradizionale in quella a pacchetti, quella di internet e del sempre più celebre e celebrato Voice over IP


Roma – L’intero network telefonico di uno dei grandi nomi della telefonia americana, Sprint , ha iniziato la sua migrazione verso un sistema di gestione delle chiamate basato integralmente sulla trasmissione digitale “a pacchetti”.

L’operatore, uno dei primissimi a seguire questa strada, ritiene che passare a questa tecnologia consentirà di dar vita ad una serie di nuovi servizi, soprattutto sul fronte della gestione delle chiamate da parte dei propri clienti, con nuove opzioni e funzionalità da sfruttare.

Va detto che da lungo tempo la telefonia a pacchetti ha visto la luce e sono sempre più diffusi i servizi di Voice-over-IP (VoIP) che consentono perlopiù di ridurre spesso notevolmente i costi delle telefonate senza gravi perdite in qualità, aggirando le infrastrutture tradizionali e sfruttando la rete per la veicolazione dei pacchetti. In alcuni casi la qualità telefonica è persino superiore a quella tradizionale e, più in generale, si tratta di una telefonia che pone sfide notevoli al mercato telefonico, in quanto il concetto di “distanza” e di “territorialità” tende a saltare in favore di quello di “banda” e, appunto, “pacchetto”. Problemi, peraltro, avvertiti anche dall’FBI in sede di controllo e monitoraggio delle comunicazioni.

Secondo Sprint questa tecnologia tenderà a ridurre i costi di gestione dell’infrastruttura telefonica e consentirà di offrire al meglio prodotti come le videotelefonate oppure la portabilità del numero, intesa come possibilità per l’utente di portarsi appresso in qualsiasi luogo il proprio numero telefonico.

L’operazione, naturalmente, è in questo caso colossale. Entro i prossimi sei anni Sprint spera di portare su questa piattaforma le 8 milioni di linee locali che oggi gestisce. Ma ci vorranno tra i 12 e i 15 anni per far transitare tutto il vecchio sistema a quello nuovo.

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Pubblicato il
28 mag 2003
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