Stanca: dai che andiamo bene

Stanca: dai che andiamo bene

All'inaugurazione di SMAU il ministro all'Innovazione parla a ruota libera, chiede la riduzione delle tasse e si lamenta per le troppe critiche. L'OCSE, ha ribadito, dice che siamo sulla via giusta
All'inaugurazione di SMAU il ministro all'Innovazione parla a ruota libera, chiede la riduzione delle tasse e si lamenta per le troppe critiche. L'OCSE, ha ribadito, dice che siamo sulla via giusta


Milano – La prima caotica giornata di SMAU 2004 , la cinque giorni della tecnologia che si concluderà il prossimo lunedì in Fiera a Milano, è stata l’occasione per il ministro all’Innovazione Lucio Stanca di affermare che per rilanciare competitività e innovazione occorre tagliare le tasse.

“Per poter crescere – ha dichiarato – certo le tecnologie non bastano, bisogna anche ridurre le tasse. Ed è proprio questo l’impegno del Governo”. Senza i tagli – ha dichiarato – non potremmo mai diventare un paese competitivo”.

“Ci sono altri aspetti della competitività dell’Italia – ha aggiunto – ma la tecnologia rimane al centro di un paese moderno nella competizione mondiale”. A suo dire “questo paese è riuscito a svilupparsi senza aver bisogno e necessità di ricerca e moderne tecnologie, usando altre leve ed altri strumenti che oggi non sono più disponibili. Uno per tutti la svalutazione della nostra moneta”. “Dobbiamo – ha sottolineato – investire finalmente di più nella creazione di innovazione tecnologica con la ricerca e l’utilizzo di tecnologie digitali”.

Ma ieri è stata un’occasione che il Ministro ha colto al balzo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, lanciando una frecciata a chi dà risalto ai ritardi dell’Italia. Ha infatti dichiarato che l’ OCSE , l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, “promuove la strategia di indirizzo del Govenro italiano e del ministro per l’Innovazione in materia di diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. “Ma – ha continuato – rimane l’amara considerazione che quando organizzazioni internazionali presentano classifiche o valutazioni che vedono il nostro Paese in grave ritardo, queste hanno un grande risalto. Mentre valutazioni positive, come quelle autorevoli dell’OCSE che sono importanti per la difficile e complessa politica di modernizzazione del Paese, non trovano altrettanta attenzione nell’opinione pubblica”.

Il Rapporto dell’OCSE afferma che nonostante le ristrettezze del bilancio pubblico l’ICT “è diventata una priorità dell’agenda governativa”. “L’OCSE – ha aggiunto Stanca – ci esorta a fare di più per incoraggiare le aziende a muoversi verso modelli di produzione più sofisticati e competitivi per fronteggiare l’accresciuta competizione internazionale, specialmente dei paesi asiatici, agguerriti in quei settori chiave in cui le aziende italiane sono ancora eccellenti”. “È la prima volta – ha poi sottolineato descrivendo i vari interventi disposti di recente dall’Esecutivo – che un Governo ha realizzato una politica specifica per lo sviluppo dell’innovazione digitale nel Mezzogiorno, con 661 milioni di euro sinora stanziati dal CIPE ed a cui presto si aggiungeranno altri fondi regionali”.

“Chi ci osserva dall’estero – ha poi dichiarato – ci migliora nelle classifiche europee, la Commissione UE ci valuta positivamente. La tecnologia rimane al centro di un Paese moderno nella competizione mondiale”. “Abbiamo oggi – ha anche affermato – per quanto riguarda l’Italia un pacchetto di incentivi, bonus di aiuti che non ha eguali in Europa, per la pubblica amministrazione stiamo facendo passi importantissimi”. “Lo sforzo da fare ora – ha concluso – è soprattutto verso le piccole e media imprese… Dobbiamo aiutare i piccoli imprenditori italiani a comprendere l’importanza strategica di questa tecnologia”.

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Pubblicato il
22 ott 2004
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