Roma – Un nuovo rapporto con le Regioni fondato sulla centralità dell’innovazione e sui punti cardine della riforma tecnologica del paese. Questa la “visione”, la chiama proprio così, che il ministro all’Innovazione Lucio Stanca ha voluto ieri proporre alle Regioni e agli Enti locali.
La “visione condivisa” di cui parla Stanca pone le tecnologie al centro ed è emersa nel corso della seconda riunione del Comitato Strategico della Commissione permanente per l’innovazione e le tecnologie, e la sua sostanza verte essenzialmente su cinque aspetti:
– il Sistema pubblico di connettività
“Che consentirà, tra l’altro, di garantire l’inclusione di tutte le P.A. centrali e locali e di assicurare l’interoperabilità e standard comuni di funzionalità e sicurezza”
– disponibilità degli strumenti per l’accesso alla rete degli utilizzatori dei servizi on line
come la Carta Nazionale dei Servizi di cui è già stata avviata la sperimentazione e che entro fine 2003 sarà in possesso di oltre tre milioni di italiani
– i portali locali e nazionali
punti di accesso per l’erogazione dei servizi in rete al cittadino
– sicurezza dei servizi pubblici on line
nell’ottica della nuova architettura di “governo digitale” assume un’importanza centrale
-lo sviluppo di “modelli per l’interoperabilità”
come, ad esempio, il Sistema Informativo del Lavoro, in grado di garantire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale.
Il prossimo marzo, ha poi concluso Stanca, si avrà il maxi-incontro “Prima Conferenza per l’innovazione nelle Regioni Italiane”, per porre il tema dell’innovazione locale al centro dei lavori della “Conferenza Europea sull’e-Government” che aprirà, a luglio, il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea.