Start-up offre assicurazioni anti-SCO

Start-up offre assicurazioni anti-SCO

Servizi di consulenza e presto anche polizze che permettano alle aziende di minimizzare i rischi legati alle minacce legali di SCO. Le sta per lanciare una giovane società americana legata a Groklaw.net
Servizi di consulenza e presto anche polizze che permettano alle aziende di minimizzare i rischi legati alle minacce legali di SCO. Le sta per lanciare una giovane società americana legata a Groklaw.net


New York (USA) – La piccola e giovane società di New York Open Source Risk Management (OSRM) spera di trarre profitto dalla guerra fra SCO Group e il mondo open source offrendo alle aziende che usano Linux, e che si sentono minacciate da SCO, servizi di consulenza e polizze assicurative ad hoc.

La start-up ha già iniziato ad aiutare le aziende che vogliono minimizzare i rischi legali derivanti dall’uso di Linux: fornirà loro servizi di consulenza che beneficeranno dell’esperienza di Pamela Jones, fondatrice di un noto sito Web, Groklaw.net , interamente dedicato al caso SCO-Linux. La Jones è stata assunta in OSRM lo scorso mese con il ruolo di director of litigation risk research.

La società si è anche detta pronta, nel giro di un mese o poco più, a varare le prime polizze assicurative dedicate alla copertura dei costi legali eventualmente sostenuti dalle aziende che venissero denunciate da SCO per violazione di copyright.

Sebbene alcune aziende dell’open source, fra cui HP , Red Hat , Novell e MontaVista, offrano già ai propri clienti garanzie di questo tipo, OSRM sostiene che queste non sono sufficienti: la limitazione maggiore, a suo dire, è data dal fatto che queste forme di protezione vengono meno nel caso in cui il cliente modifichi il software coperto da garanzia. Con le sue polizze la start-up americana fornirà invece ai propri clienti una copertura assicurativa anche nel caso in cui questi ultimi abbiano necessità di modificare il codice di Linux o di alcuni altri software open source.

Come noto, SCO reclama diritti su diverse porzioni di codice e tecnologie che si trovano alla base dei kernel 2.4 e 2.6 di Linux e, di conseguenza, l’azienda sostiene che tutti gli utenti commerciali che utilizzano sistemi operativi o altri software basati su tali software violano i suoi copyright. SCO afferma che l’unico modo che questi utenti hanno per “mettersi in regola”, ed evitare così eventuali cause, è quello di acquistare un’apposita licenza per l’uso (ma non la modifica) di Linux.

Come quelle offerte da alcuni dei distributori di Linux, il risarcimento previsto dalle garanzie di OSRM non sarà illimitato, tutt’altro. Su stessa ammissione della società, il massimale assicurato sarà infatti piuttosto basso a causa dell’incertezza legata a cause di questo tipo.

La società spera di avere come suoi clienti non solo gli utenti finali di Linux, ma anche le aziende che vendono prodotti basati sul Pinguino, come Novell, IBM o Red Hat, e che intendono espandere le garanzie legali fornite ai propri clienti.

Per tenere traccia di tutti i software open source che possono infrangere le proprietà intellettuali di SCO, e ricostruire la storia del codice e delle licenze di UNIX, l’OSRM si sta avvalendo di un team di 400 volontari che comprende alcuni degli sviluppatori dello UNIX originale.

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Pubblicato il
18 mar 2004
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