Stop alla pirateria? Basta chiedere

Stop alla pirateria? Basta chiedere

Gli craccano il programma e lui scrive ai pirati. Detto, fatto: scusa amico, dicono, non lo faremo più
Gli craccano il programma e lui scrive ai pirati. Detto, fatto: scusa amico, dicono, non lo faremo più

Si chiama Trey Harrison, ed è riuscito a fare quello che neppure RIAA e MPAA con schiere di costosi avvocati hanno potuto: bloccare la diffusione illegale di una propria opera d’ingegno. A Trey non sono serviti legulei e ingiunzioni, è bastato chiederlo gentilmente: i cracker non tanto cattivi hanno promesso di cancellare i file pirata e di non farlo più. Almeno per il momento.

Trey ha 29 anni, e si occupa di musica: è lui stesso un musicista, ma è anche un programmatore. Da sette anni lavora a Salvation , che secondo la sua definizione è uno “strumento di programmazione visuale utilizzato per creare missaggi di video e luci personalizzati per eventi, teatri e gallerie”: un software conosciuto ed apprezzato dagli addetti ai lavori, che consente di creare effetti complessi in modo molto semplice.

ASCII art di BlueBeta3D Ma Salvation è talmente apprezzato da attirare le attenzioni di una crew warez: craccata la protezione, il programma viene pubblicato in un sito di quelli “proibiti”. Trey lo scopre e, non sapendo bene cosa fare, decide di scrivere ai cattivoni, che sono stati così gentili da aver lasciato un indirizzo email di contatto nelle note di rilascio.

“Salve – scrive ai BlueBeta3D , il gruppo autore della release – di recente avete pubblicato un mio programma craccato (…) Non sono sorpreso, anzi sono lusingato, ma mi chiedevo: è possibile mettersi d’accordo per mettere fine a questa storia?”. Certo, è possibile rispondono i BlueBeta3D : “L’abbiamo fatto solo per permettere a tutti di conoscere ed apprezzare il programma – spiegano – Ci dispiace aver causato problemi, non lo faremo più. Buona fortuna e in bocca al lupo per i tuoi prossimi programmi”.

Roba da non crederci. E dire che Trey aveva scritto anche al provider che ospitava il file pirata e all’azienda che gli fornisce il codice di protezione contro la pirateria: nessuno dei due ha ancora risposto . Lo sviluppatore è entusiasta: “Ho sempre pensato che i gruppi warez fossero elusivi ed impossibili da contattare – spiega a Torrentfreak – Il fatto che mi abbiano risposto è fantastico, ma che abbiano anche accettato di ritirare la release pirata è da perderci la testa”.

E adesso chi glielo dice a RIAA e MPAA che bastava chiedere ? Trey si fa avanti: “Mi piacerebbe che si rendessero conto (le major, ndR) che trascinare in tribunale nonne e ragazzine non farà aumentare le vendite. Magari mi dovrebbero assumere come consulente: costo meno di un team di avvocati e ho successi dimostrati sul campo”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 14 dic 2007
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