Studenti.it nei guai per le canne

Studenti.it nei guai per le canne

Lo sostiene il Codacons che ha richiesto l'oscuramento del sito per istigazione all'uso di sostanze stupefacenti. La perplessità corre sulla rete, solidarietà diffusa a studenti.it e la reazione dell'ADUC
Lo sostiene il Codacons che ha richiesto l'oscuramento del sito per istigazione all'uso di sostanze stupefacenti. La perplessità corre sulla rete, solidarietà diffusa a studenti.it e la reazione dell'ADUC


Roma – Un comunicato scandalizzato del Codacons ha scatenato nelle scorse ore su mezza rete un acceso dibattito sulle sostanze stupefacenti e sulla libertà di espressione. Già, perché il Codacons ha annunciato di aver voluto denunciare il sito Studenti.it per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. E ha chiesto il sequestro delle pagine web.

La grave accusa arriva dal fatto che il sito da qualche giorno ospita una sezione speciale dedicata all’abitudine all’uso dell’hashish e della marijuana, che secondo molte statistiche anche ufficiali riguarda milioni di italiani. Accanto al servizio “giornalistico”, Studenti.it ha anche messo a disposizione sfondi di scrivania che riproducono la celebre forma della pianta della canapa indiana.

Nel suo comunicato il Codacons sostiene che certe frasi sono istigazione a delinquere. Cose come “Fatti una canna col tuo desktop. Ti fai le canne? Ogni giorno? Ogni tanto? Ogni santi? Ora la maria puoi metterla anche sullo sfondo del tuo pc!!!” che l’associazione dei consumatori ha affermato di aver individuato in una newsletter inviata dal sito.

“E’ sì vero che molti giovani dai 14 ai 16 anni in Italia fanno uso di sostanze stupefacenti leggere – spiega il Codacons nella sua nota – come ad esempio le canne, e che questa realtà non può essere occultata, ma è altrettanto vero che tale pratica, assieme alla pubblicità di sostanze stupefacenti, è del tutto illegale”.

Secondo il Codacons una aggravante sarebbe costituita dal fatto che il sito è dedicato ai giovanissimi e, afferma l’associazione, “deve essere proprio un illuso – o quantomeno una persona del tutto fumata! – colui che ha avuto la ‘genialè idea di pubblicizzare la ‘cannà attraverso un messaggio informativo per i giovani studenti, se ha creduto di poterla passare liscia”.

Il Codacons boccia nella sua nota di denuncia anche i contenuti della newsletter Yet, quella che si occupa in questi giorni proprio della diffusione dell’uso di sostanze stupefacenti leggere affermando che “può spingere un ragazzo ad emulare il comportamento di ‘tuttì, e quindi a farsi le canne”.

L’associazione ha così informato di aver presentato un “esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, alle quali chiede di verificare se siano ravvisabili le fattispecie sopra menzionate, chiedendo inoltre il sequestro delle pagine web incriminate e l’oscuramento del sito www.studenti.it”.

La presa di posizione del Codacons questa volta, però, non sembra davvero aver incontrato il favore degli utenti internet.


Le prime reazioni all’iniziativa del Codacons, su Usenet, sui Forum di Punto Informatico e altrove, sono quelle di preoccupazione in particolare per la richiesta di oscuramento del sito. Anche fossero illegali certe pagine, ha scritto qualcuno, appare incomprensibile e persino pericolosa la richiesta di sospendere l’intero sito. Senza contare la presenza di centinaia di siti, anche italiani, che parlano dell’hashish e della marijuana nei modi più diversi, con tanto di giochini, screen-saver e via dicendo.

In un articolo pubblicato da Studenti.it sulla vicenda, si afferma che il mensile Yet non ha mai pubblicato titoli come quelli sbandierati dal Codacons: il titolo dell’inchiesta a cui fa riferimento l’associazione è “L’erba del vicino di banco”, e negli articoli dell’inchiesta si racconta la diffusione dell’uso ma anche della sua illegalità, e sul sito stesso vi sono articoli che raccontano i danni dell’uso dell’hashish.

Per quanto riguarda la newsletter, Studenti.it spiega anche che il “titolo per esteso della newsletter è “Fatti una canna con il tuo desktop”. Sfidiamo chiunque a “fumare” lo sfondo del proprio pc e a provare quindi una qualsiasi deformazione della propria psiche”.

L’articolo chiude anche affermando che “a Studenti.it non c’è nessuno con la ‘geniale ideà di fare pubblicità occulta alle canne, per il semplice motivo che non ce n’è bisogno: i derivati della cannabis, insieme al sesso a pagamento, sono l’unico prodotto della società moderna acquistabile a qualsiasi ora del giorno e della notte ad ogni angolo di strada. Che bisogno c’è di fargli pubblicità?”

Sulla questione è intervenuta anche l’ Aduc , l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, con una nota che attacca duramente il Codacons.

“Non sappiamo cosa passi per la testa dei nostri colleghi del Codacons – ha scritto il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito – ma se questi sono i risultati, ce ne dispiace, per la politica dei diritti dei consumatori, per quelle delle libertà individuali, nonchè per quella dell’ordine pubblico. Si possono avere idee diverse in materia di droghe, ma il delirio punizionista è un segnale di poca conoscenza della materia e di confusione generale, e l’approssimazione che ne deriva porta anche ad essere ridicoli”.

Donvito si è anche autodenunciato perché, ha affermato, “abbiamo un sito del nostro portale (http://droghe.aduc.it) dove a cadenza quotidiana si parla dei danni delle attuali politiche delle droghe, sulle persone e sulle istituzioni, a livello italiano e mondiale: quindi istighiamo a pensar male delle attuali leggi, raccontando e commentando la follia di disordine pubblico che causano ogni giorno”.

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Pubblicato il 11 apr 2002
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