Su Yahoo! la rivolta dei pornogruppi

Su Yahoo! la rivolta dei pornogruppi

Il portale nella sua improvvisa retromarcia anti-pornografia pianifica il taglio di ogni inserzione legata al mondo dell'erotismo o del porno in Rete. Questo provoca la rivolta dei gruppi su Yahoo! che si reggono proprio con quegli sponsor
Il portale nella sua improvvisa retromarcia anti-pornografia pianifica il taglio di ogni inserzione legata al mondo dell'erotismo o del porno in Rete. Questo provoca la rivolta dei gruppi su Yahoo! che si reggono proprio con quegli sponsor


Web – Con la retromarcia avviata subito dopo essersi rimangiato l’annuncio secondo cui avrebbe riempito di contenuti pornografici la parte “adulta” del proprio sito, Yahoo! sperava di aver calmato il fuoco delle polemiche delle associazioni anti-pornografia, di molti concorrenti e dei gruppi dei genitori americani. Invece, ora, Yahoo! è nel mirino proprio di coloro le cui attività vorrebbe limitare.

I pornogruppi che rischiano di scomparire da Yahoo! per le recenti decisioni del management, infatti, stanno organizzando una rivolta .

Questi gruppi, che si reggono su spazi di scambio e di incontro online, mailing list e altri servizi basati sull’infrastruttura tecnologica di Yahoo!, gestiscono l’interazione e i messaggi di milioni di utenti Internet di tutto il Mondo.

Molti di questi gruppi, che sono diverse migliaia, sono stati “ereditati” da Yahoo! con l’acquisizione di eGroups.com, l’azienda che deteneva la leadership nella fornitura di servizi Internet per la creazione di comunità online da parte degli utenti.

Yahoo!, nel confermare la propria retromarcia , ha già iniziato a rimuovere gli annunci erotici personali dal proprio network e a ridurre le offerte di materiali adulti nella sua divisione shopping. Ma ha anche affermato che intende fare a meno di tutte le inserzioni pubblicitarie provenienti da siti e aziende operanti nel settore a luci rosse.

Quest’ultima decisione, temono i gestori dei gruppi, porterà alla eliminazione rapida delle comunità erotiche.


Una petizione per impedire che ciò accada sta rapidamente acquisendo visibilità tra gestori e utenti di questi gruppi.

Un aspetto della vicenda che non sembra venire preso in considerazione, al momento, dai fomentatori della protesta, riguarda la “gratuità” dei servizi fin qui forniti loro da Yahoo e, prima, da eGroups.

La vicenda, infatti, al di là della questione pornografia, destinata da sempre ad accendere gli animi e le polemiche, si può facilmente ricollegare alla sempre maggiore difficoltà per gli utenti Internet di appoggiarsi su servizi gratuiti, che di rado si rivelano affidabili nel tempo.

Il mutare delle condizioni di mercato o, come in questo caso, nuove esigenze di immagine da parte dei fornitori, fanno sì che i primi servizi ad essere “tagliati” o “rivisti” siano proprio quelli forniti su base gratuita. Come a dire che, oggi, neppure il maggiore portale sulla Rete può offrire garanzie a quegli utenti che non pagano per i suoi servizi…

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Pubblicato il
24 apr 2001
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