La statunitense Xerox ha messo a punto una nuova tecnologia che permette di riciclare la carta da stampa. Il supporto cartaceo, in pratica, viene trasformato da “medium” di archiviazione a puro e semplice strumento per la visualizzazione grafico/testuale. Grazie ad uno studio durato circa tre anni, i laboratori Xerox hanno sviluppato un tipo di carta patinata, di colore giallo, che grazie ad un inchiostro speciale permette il riutilizzo dopo la stampa.
In pratica, dopo aver stampato testi o grafici o disegni sulla carta speciale, questi scompaiono in poco meno di 16 ore. A quel punto la carta può essere riutilizzata per altre sessioni di stampa fino ad un massimo di 50 volte. Per riutilizzare immediatamente la carta non bisogna aspettare la scadenza dell’inchiostro: è sufficiente re-inserirla nel dispositivo stampante compatibile.
“Le persone amano la carta; piace il suo contatto insomma”, ha dichiarato Eric J. Shrader, responsabile del progetto presso i notissimi laboratori PARC di Xerox. L’obiettivo, quindi, è quello di non tradire questa sensazione, pur sposando la causa del riciclo e del rispetto per l’ambiente. Il prototipo di “documento transiente”, per ora, permette solo la bassa risoluzione, ma gli studi stanno proseguendo. Non solo il team Xerox vuole incrementare la qualità del contrasto cromatico, ma anche migliorare i processi funzionali. Il perfezionamento, a quanto pare, è il vero segreto per il successo. Ricoh negli anni ’90 lanciò sul mercato un sistema analogo che permetteva la ri-stampa per 10 volte; piccoli difetti, poco pubblicizzati e non divulgati, ne hanno interrotto la commercializzazione.
“In verità Xerox non ha ancora deciso sulla commercializzazione di questo prodotto. Per ora l’obiettivo è quello di far costare la carta speciale il doppio, o al massimo il triplo, di quella comune. In modo che l’intero sistema, alla fine, sia economicamente più vantaggioso di quello tradizionale”, ha dichiarato Shader.
Xerox ha confermato che si tratta di una tecnologia proprietaria che sfrutta una serie di brevetti recentemente registrati. Nello specifico, la soluzione si affida a vari tipi di composti chimici che, in relazione all’assorbimento della luce, cambiano il loro stato. Alcuni osservatori, pur apprezzandone l’idea, sono convinti che la nuova frontiera sia rappresentata dal foglio elettronico più che dalle tecniche di riciclo cartaceo. Ma Xerox, in verità, sta lavorando anche a questo: i suoi labs stanno completando lo sviluppo di Gyricon , una sorta di “electronic reusable paper”. Si tratta di un sottilissimo foglio di plastica trasparente che include particelle di “inchiostro” bi-cromatiche, con un verso chiaro ed uno scuro. Al passaggio di un certo voltaggio si dispongono sul foglio e, in relazione anche alla rotazione, permettono la visione di immagini e testi.
“In realtà non siamo riusciti ancora ad ottenere riscontri soddisfacenti. È come tentare di piazzare il Super 8 prima dell’avvento delle camere digitali”, ha sottolineato Paul Saffo, consulente di Xerox. “Sarebbe stata vincente 10 anni fa, ma adesso forse è tardi”.
Dario d’Elia