Roma – Sia AIIP che Assoprovider , vale a dire le due maggiori associazioni degli Internet Service Provider italiani, hanno bocciato nei giorni scorsi l’offerta all’ingrosso (wholesale) presentata da Telecom Italia per consentire la fornitura ADSL da parte degli operatori.
Secondo l’AIIP, che ha contestato la proposta in una nota inviata all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, “nell’attuale formulazione, tale offerta potrebbe alterare irreversibilmente il mercato dell’accesso ad Internet a favore dell’ex monopolista vanificando, tra l’altro, il processo di ‘unbundling'”.
Anche per questo Paolo Nuti, presidente di AIIP, ha chiesto espressamente all’Autorità una revisione dell’intera struttura dell’offerta xDSL wholesale che, “superando il meccanismo dei lotti di acquisto, consenta agli OLO e ISP di poter acquistare separatamente le componenti di trasporto all’interno dell’area di raccolta e quelle di consegna al cliente. Il costo di queste ultime è infatti indipendente dalla velocità del servizio offerto, mentre quello del trasporto è proporzionale alla banda complessivamente utilizzata dall’ISP nell’ambito di ciascuna area”.
Ma non è tutto qui. Secondo Nuti, infatti, “esiste una sostanziale incongruenza tra le condizioni economiche dell’offerta retail forfetaria denominata “Alice” e quelle praticate da Telecom Italia con l’attuale offerta Wholesale”. Come a dire che Telecom Italia propone condizioni che non applica a sé stessa, ponendosi quindi al di fuori del mercato riservato a tutti gli altri operatori.
In una nota, Assoprovider ha anche espresso gravi preoccupazioni sull’offerta wholesale di Telecom Italia e il presidente dell’associazione, Matteo Fici, proprio sulle incongruenze dell’offerta ADSL e di “Alice” ha affermato come “si renda necessaria, nell’ambito della predetta revisione, una sostanziale riduzione dei costi dell’offerta wholesale”.
Tutto questo, naturalmente, riguarda “a cascata” quella porzione di utenti che in molte zone di alcune grandi città può sperare di accedere alle tecnologie xDSL. A quanto pare loro, così come i moltissimi che non si trovano in “zone coperte”, rischiano di dover attendere ancora non poco per poter avere il diritto di scegliere tra offerte veramente concorrenti.