Bruxelles – Se ne è parlato a lungo e ora la Commissione UE pare essere pronta per il varo del programmone pensato per fare dell’Europa un continente elettronico, moltiplicare il numero degli utenti internet, rendere la rete un animale scolastico e altro ancora.
Che le e-nespole siano mature lo ha spiegato Erkii Liikanen, commissario alla Società dell’informazione, che ieri ha spiegato in quali punti si articola il superpiano che viene proposto a Parlamento europeo e Consiglio. L’idea di fondo, ha spiegato Liikanen, è allargare il più possibile, entro il 2002, l’accesso ad internet.
I punti salienti del megaprogettone, che affonda le sue radici nell’e-vertice di Lisbona sul quale sono stati spesi miliardi di bit, sono: classi con accesso ad internet in tutte le scuole dell’Unione entro la fine dell’anno prossimo; aumento dei computer nelle scuole fino a cinque alunni per computer entro il 2004; stanziamento (già effettuato) di 80 milioni di euro per la creazione di una rete tra università e istituti di ricerca europei; varo, entro giugno 2000, di una proposta per la sicurezza della comunicazione elettronica; estensione delle infrastrutture di rete ad alta velocità e qualità.
La “lista della spesa” di Liikanen pare prevedere anche incentivi futuri per i siti “in lingua” e per quelli che ospiteranno contenuti “locali”. La pluralità linguistica e culturale, che secondo la Commissione finisce per essere minacciata dalla preponderanza dei siti redatti in inglese, tra i più visitati, va incentivata nella nuova Europa elettronica.
Ora viene la parte più difficile, tradurre le idee in progetti concreti, e soprattutto rendere i progetti accessibili a chi ne può usufruire?