San Francisco (USA) – La stessa parolina magica – open source – con cui Sun spera di riaccendere l’interesse degli sviluppatori verso il proprio sistema operativo Solaris, il colosso l’ha ora cucita addosso ad altri suoi due software: Java System Application Server Platform Edition 9.0 (ASPE) e Java System Enterprise Server Bus (Java ESB).
L’annuncio, dato ieri presso la JavaOne Developer Conference di San Francisco, ha l’obiettivo di favorire la diffusione di Java e di spingere le vendite dei servizi collegati ai due software.
Java System ASPE è un application server scaricabile gratuitamente che permette di far girare applicazioni Java e web service. Il prodotto ha numerosi rivali, sia commerciali che open source, ma è importante soprattutto come implementazione di riferimento per la piattaforma Java: Sun lo utilizza infatti come benchmark per valutare la compatibilità dei programmi scritti per Java Enterprise. L’imminente versione 9.0 si basa sulla Java Platform, Enterprise Edition 5 e promette di semplificare lo sviluppo di applicazioni e migliorare il supporto ai web service e alla Service Oriented Architecture (SOA).
“Rendendo Java System ASPE 9.0 open source vogliamo incoraggiare gli sviluppatori Java a partecipare al processo di revisione e sviluppo dell’application server così da accelerare la creazione di un’implementazione della Java Platform, Enterprise Edition 5 conforme alla specifica standard”, ha affermato Sun.
L’home page del progetto, chiamato GlassFish, si trova qui .
Java ESB è invece un software basato sulla specifica Java Business Integration progettato per ridurre i costi d’integrazione delle applicazioni aziendali. La mossa di Sun sembra quasi una risposta al recente annuncio , da parte di Iona, dello sviluppo di un ESB Java open source basato sull’architettura del proprio software commerciale Artix.
Entrambi i software di Sun saranno accompagnati dalla licenza open source CDDL, la stessa utilizzata per OpenSolaris .
Sun ha anche detto di voler donare alla comunità open source 135.000 linee di codice alla base della propria piattaforma di collaborazione, e in particolare degli applicativi Java System Instant Messaging e Java Studio Enterprise.
“Il progetto è stato pensato per incrementare la produttività consentendo agli sviluppatori Java di lavorare insieme in modo dinamico anche quando non si trovano nello stesso luogo fisico”, ha spiegato Sun.