Tokyo (Giappone) – Lo scorso anno IBM è riuscita a riportare in patria un trofeo , quello del supercomputer più potente al mondo, che gli Stati Uniti inseguivano ormai da quasi tre anno, un arco di tempo durante il quale 5 edizioni della classifica Top500 hanno visto come dominatore incontrastato il supercomputer Earth Simulator della giapponese NEC.
Ferito nell’orgoglio, il Giappone sta ora meditando la contromossa. Questa consisterà nel varo di un progettone che vedrà diverse aziende, università e centri di ricerca locali collaborare allo sviluppo di un supercomputer di nuova generazione capace, entro il 2012, di fornire una potenza di calcolo di 10 petaflops, ossia di 10 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo: tanto per farsi un’idea, si parla di cifre a 15 zeri.
Tra le società impegnate nel futuro progetto vi saranno NEC e Hitachi : la prima potrà apportare il prezioso know-how maturato con lo sviluppo dell’Earth Simulator e, nello stesso tempo, contribuire alla creazione di qualcosa che, con le sue sole forze, difficilmente riuscirebbe a realizzare.
Il lavoro di sviluppo comincerà nell’aprile del prossimo anno e, come si è detto, l’obiettivo è quello di completare un supercomputer di livello petaflops per l’inizio del 2012: non è tuttavia escluso che, per quella data, il progetto possa partotire sistemi con performance intermedie. L’investimento complessivo dovrebbe aggirarsi sui 100 miliardi di yen, pari a circa 740 milioni di euro.
Tra le applicazioni a cui sarà destinato il nuovo mostro di calcolo made in Japan vi sarà la ricerca medica, e in particolare quella finalizzata all’analisi della struttura di alcune proteine, alla scoperta di nuovi farmaci e alla simulazione tridimensionale di interventi chirurgici.