Svezia, Baia scampata ad un incendio

Svezia, Baia scampata ad un incendio

Il servizio di hosting riconducibile a due dei fondatori di Pirate Bay prende fuoco, e a rimetterci sono molti nomi noti del P2P. Cadono in tanti ma non la Baia, che nemmeno le fiamme riescono a raggiungere
Il servizio di hosting riconducibile a due dei fondatori di Pirate Bay prende fuoco, e a rimetterci sono molti nomi noti del P2P. Cadono in tanti ma non la Baia, che nemmeno le fiamme riescono a raggiungere

Ha suscitato preoccupazione nella community dei condivisori di contenuti su BitTorrent, la notizia secondo cui un incendio sviluppatosi nel data center di PRQ, il servizio di hosting svedese gestito da Fredrik “TiAMO” Neij e Gottfrid “Anakata” Svartholm, ha reso inaccessibili per alcune ore famosi tracker e portali di file sharing . Il sollievo è tutto per il fatto che a rimanere fuori dal problema è stata The Pirate Bay , l’inaffondabile Baia del P2P sotto attacco da parte dell’industria e i cui server vennero sequestrati nel 2006 proprio mentre erano ospitati da PRQ.

fiamme TiAMO e Anakata sono, assieme a Peter “brokep” Sunde, proprio i fondatori di The Pirate Bay, ma da quel maggio del 2006 i tre hanno iniziato a trasferire altrove i server del sito. Secondo quanto ribadito più volte dai tre della Baia, nemmeno chi gestisce formalmente The Pirate Bay è a conoscenza del luogo esatto dove sono attualmente ospitati i diversi server del portale. L’incidente avvenuto presso PRQ si sarebbe sviluppato a causa di un eccesso di carico elettrico su un sistema UPS , che ha preso letteralmente fuoco buttando giù Waffles, Suprnova, Swebits e il portale di torrent televisivi EZTV.

A subire un arresto sono state anche alcune attività “correlate” a The Pirate Bay come Bayimg , ma il tracker e il motore di ricerca della Baia hanno continuato indefessi le proprie attività. Il blackout, ad ogni modo, è durato poche ore , un elettricista ha sistemato il guasto e lentamente i server stanno ritornando alla loro piena attività. PRQ è notorio per l’impostazione “libertaria” dei propri servizi di hosting, offrendo spazio a quanti vogliano esprimersi in rete indipendentemente dalle reazioni che la cosa potrebbe scatenare.

Tutto bene dunque? Non proprio: data per provata l’inaffondabilità della Baia , a lamentarsi è ad esempio un admin del tracker musicale privato Waffles, che a TorrentFreak ha definito l’incidente “ridicolo”. “È la seconda volta questo mese che abbiamo avuto più di 6 ore di downtime” si è lamentato l’admin, ribadendo la necessità per il proprio portale di usare nuovi e più potenti server quanto prima possibile.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 feb 2008
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