Symbol rivendica pezzi di Wi-Fi

Symbol rivendica pezzi di Wi-Fi

Sulla base di un recente successo legale, Symbol rivendica la proprietà di una tecnologia che sembra trovarsi su ogni access point Wi-Fi. E potrebbe non fermarsi a un solo brevetto
Sulla base di un recente successo legale, Symbol rivendica la proprietà di una tecnologia che sembra trovarsi su ogni access point Wi-Fi. E potrebbe non fermarsi a un solo brevetto


Roma – Uno dei protagonisti del mercato degli apparati di rete wireless, Symbol Technologies , spera di far leva su alcuni brevetti per mettere le mani su di una più grossa fetta del mercato Wi-Fi, un settore che solo nell’ultimo trimestre ha sfiorato un valore di 660 milioni di dollari.

Ciò che Symbol rivendica è la proprietà di una tecnologia per il risparmio energetico implementata, a quanto dice, su tutti gli access point 802.11 venduti fino ad oggi sul mercato. L’azienda ha in mente di chiedere ai produttori una royalty del 6% sulle vendite di tali apparati, una percentuale che tradotta in soldoni fa decine di milioni di dollari.

Symbol può far forza su di una sentenza a proprio favore ottenuta nel 2003 contro Proxim , sentenza che gli riconosce il diritto di pretendere royalty sulla vendita di ogni access point Wi-Fi venduto dalla rivale. Per ironia della sorte, fu Proxim la prima a trascinare in tribunale Symbol per una questione di brevetti: quest’ultima è poi riuscita, in una successiva controcausa, a ribaltare la situazione a proprio favore ed ottenere, la scorsa settimana, il pagamento di 23 milioni di dollari a titolo di risarcimento danni.

Il successo conseguito nello scontro legale con Proxim, come evidenziato da Portel , mette ora Symbol nella posizione più idonea per pretendere royalty da tutti gli altri produttori di basi di accesso Wi-Fi, e questo, probabilmente, senza nemmeno la necessità di ricorrere al tribunale. L’azienda ha fatto sapere di aver già stipulato contratti di licenza con alcune società del settore, ed altre starebbero per aggiungersi alla lista.

Ma non è finita qui. Per mitigare il costo delle royalty dovute a Symbol, e portarlo al 2%, Proxim ha ceduto a quest’ultima alcune delle sue proprietà intellettuali su Wi-Fi. Ciò significa che in futuro Symbol potrebbe chiedere ai produttori ulteriori soldi, con la conseguenza di far lievitare il prezzo di mercato dei dispositivi WLAN. Una tale eventualità potrebbe rappresentare, secondo alcuni analisti, il maggiore ostacolo al boom di Wi-Fi dalla sua nascita ad oggi.

Dal canto suo, Symbol sostiene che i proventi derivanti dal proprio portafoglio brevetti continueranno ad essere una frazione di quelli ottenuti dalla vendita di prodotti wireless e servizi. Ma questo, a chi dovrà tirare fuori più soldi, sarà di magra consolazione.

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Pubblicato il
27 set 2004
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