Tariffe: la UE condanna l'Italia

Tariffe: la UE condanna l'Italia

Come Germania e Spagna, anche il nostro paese viene messo in mora perché non c'è corrispondenza tra tariffe delle telefonate locali e costi. Insomma, chi ci specula sopra ci specula troppo
Come Germania e Spagna, anche il nostro paese viene messo in mora perché non c'è corrispondenza tra tariffe delle telefonate locali e costi. Insomma, chi ci specula sopra ci specula troppo


Roma – Attesa da molti, è finalmente arrivata la mazzata della Commissione europea sulle tariffe della telefonia locale: destinatari Italia, Spagna e Germania. Nei tre paesi infatti, come ha sottolineato il commissario alla concorrenza Mario Monti, le tariffe non sono legate ai costi di servizio: “La Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora a Italia, Spagna e Germania, perché non assicurano che le tariffe per i servizi di telefonia locale degli operatori dominanti siano basate sui costi”.

La messa in mora suona, per chi da sempre contesta i “riequilibri” tariffari approvati dall’ Autorità per le TLC , come una chiara condanna per gli organismi che avrebbero dovuto vigilare sulle tariffe in ambito urbano. Sin dall’epoca del movimento no-TUT, infatti, moltissimi hanno contestato a Telecom Italia le motivazioni sulle quali si basavano i rincari degli odiati scatti telefonici.

La procedura di infrazione della UE arriva in un momento delicato, quello del passaggio all’ultima fase della liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni legata al cosiddetto “ultimo miglio”. Entro settembre in Italia, stando alle indicazioni dell’Autorità, si dovrebbe pervenire all’accesso disaggregato a livello di rete locale, un’espressione che in parole comprensibili significa libertà per l’utente di scegliere a quale gestore affidare l’ultimo miglio che connette la propria utenza alla rete telefonica. Una scelta “chiave” per gli operatori e un modo, per chi vorrà, di lasciare per sempre Telecom Italia .

Per il momento, sull’ultimo miglio rimane ancora da chiarire quali saranno le tariffe di interconnessione che gli operatori dovranno pagare per poter attivare rapporti non intermediati con gli utenti, tariffe che saranno proposte entro poche settimane da Telecom Italia e poi discusse in seno all’Authority.

Proprio l’Autorità nella serata di ieri ha preso posizione rispetto alle novità provenienti da Bruxelles, sostenendo che “provvederà ad illustrare con la massima ampiezza” tutte le procedure e le misure adottate in Italia dal dicembre 1998.

Ma ha preso posizione anche un altro commissario europeo, Erkki Liikanen. Secondo Liikanen siamo di fronte ad un “evidente fallimento nell’assicurare tariffe legate ai costi per la telefonia vocale da parte di operatori dominanti di telecomunicazione”.

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Pubblicato il
27 apr 2000
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