Telecom, l'ora più dura per l'ex monopolista

Telecom, l'ora più dura per l'ex monopolista

Denunciata dai concorrenti, accusata dall'Autorità TLC per le tariffe e le condizioni praticate, preoccupata per un nuovo possibile intervento dell'Antitrust, Telecom deve difendersi. In gioco anche numeri 700 e xDSL
Denunciata dai concorrenti, accusata dall'Autorità TLC per le tariffe e le condizioni praticate, preoccupata per un nuovo possibile intervento dell'Antitrust, Telecom deve difendersi. In gioco anche numeri 700 e xDSL


Roma – In tutto il difficilissimo processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni che ha messo a dura prova l’ex monopolista, mai Telecom Italia si è trovata in un frangente così delicato, quello che deriva dalla spietata analisi che l’Autorità TLC sta conducendo sulle pratiche dell’azienda. In gioco c’è tutto, le condizioni di offerta per i servizi a banda larga, i rapporti con i concorrenti-clienti, il futuro degli investimenti e l’intera gestione commerciale.

Nei giorni scorsi, l’Autorità ha preannunciato una serie di provvedimenti sanzionatori contro Telecom Italia con l’accusa di quattro violazioni “effettivamente accertate” dall’Autorità TLC.

La prima riguarda le offerte per gare d’appalto nella Pubblica Amministrazione, offerte che Telecom avrebbe presentato con tariffe sottocosto. La seconda è relativa alla sperimentazione della numerazione 700 per la flat-Internet che sarebbe avvenuta senza intesa con l’Autorità. La terza si occupa delle pratiche degli agenti commerciali Telecom che avrebbero usato espedienti “ad personam” per rallentare la migrazione dei propri migliori clienti verso operatori concorrenti. La quarta è invece relativa alle offerte dei servizi a banda larga per la connessione ad Internet, xDSL e dintorni, che sarebbe avvenuta in un primo tempo senza intese con l’Autorità e senza dare agli altri operatori la possibilità di rivendere gli stessi servizi.

Le sanzioni includeranno una multa non superiore al miliardo e mezzo di lire ma potrebbero prevedere anche la suddivisione in due entità del tutto indipendenti delle attività di gestione dell’infrastruttura e di quelle commerciali. La possibilità che Telecom Italia debba procedere, in un futuro non lontano, alla suddivisione dell’azienda in organismi indipendenti potrebbe basarsi, a conclusione dell’istruttoria dell’Autorità antitrust, sull’ipotesi di abuso di posizione dominante sul mercato da parte dell’azienda.

La decisione dell’Autorità dà così ragione ai 27 concorrenti-clienti di Telecom Italia che avevano sporto ricorso e che intendono portare la questione anche dinanzi alla Commissione europea.

In una nota ,Telecom Italia prende il toro per le corna e attacca l’Autorità su vari fronti. Oltre a sostenere di avere sempre agito nel rispetto delle norme italiane e comunitarie, Telecom ha specificato che “per quanto riguarda i servizi a larga banda Xdsl è stata la stessa Autorità con un comportamento dilatorio, durato circa un anno, a causare oltre che un grave danno a Telecom Italia anche forti ritardi, incertezze e alterazioni nello stesso mercato della trasmissione dati”.


Relativamente all’accusa di aver agito sui clienti, Telecom ha sottolineato di aver utilizzato le informazioni della divisione Rete “solo per comunicare alla clientela in carrier preselection che Telecom non era più titolare del traffico svolto”. E ha ribadito di aver “sempre presentato offerte adeguate agli altri operatori. In alcuni casi l’organismo di garanzia le ha tempestivamente vagliate, modificate, autorizzate, consentendo l’avvio del mercato in condizioni concorrenziali. In altri casi le ha ignorate per mesi, innescando il contenzioso ostacolando lo sviluppo del mercato”.

L’ultima stilettata di Telecom è ancora per l’Autorità e consente di capire il clima in cui si sta svolgendo questo “duello” senza precedenti: “Gran parte delle contestazioni sono determinate dalla scarsa trasparenza delle procedure adottate dalla stessa Autorità e, in alcuni casi, dalla totale assenza di qualsiasi procedimento”.

Le questioni sul tappeto sono importanti non solo perché sembrano destinate ad influire sul futuro ruolo di mercato di Telecom Italia e delle due grandi divisioni operative ma anche e soprattutto perché finiranno per incidere nell’immediato sui servizi disponibili all’utenza, e sui costi relativi.

Basti pensare ai servizi xDSL , quelli legati al “canale virtuale permanente”, che si intersecano con le prime offerte per l’ultimo miglio in un contesto che, a causa del procedimento contro Telecom, potrebbe riservare anche numerose sorprese, dopo mesi di incertezze. Oppure alla situazione dei numeri 700, che, come anticipato in esclusiva da Punto Informatico un anno fa, dovrebbero portare a nuovi meccanismi di tariffazione per il collegamento ad Internet, compreso un quadro certo per i servizi flat-rate.

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Pubblicato il 17 apr 2001
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