Telefonini, in Italia furti più difficili

Telefonini, in Italia furti più difficili

Ieri i big della telefonia mobile hanno firmato presso l'Autorità TLC un memorandum d'intesa sul database unico IMEI, visto come risorsa finale contro la sottrazione di cellulare
Ieri i big della telefonia mobile hanno firmato presso l'Autorità TLC un memorandum d'intesa sul database unico IMEI, visto come risorsa finale contro la sottrazione di cellulare


Roma – Se ne parla anche in altri paesi da lungo tempo e in Italia ieri è stato firmato un accordo di massima tra gli operatori di telefonia mobile e l’Autorità TLC che darà vita al “database unico IMEI”, pensato come strumento di contrasto al furto di cellulari, pratica piuttosto diffusa in tutto il paese…

L’idea di fondo è la costituzione di una “black list”, anzi di una lista di blocco nella quale confluiscano tutti i numeri IMEI dei cellulari sottratti ai legittimi proprietari. Come noto, ogni telefonino è dotato di un numero unico, l’IMEI appunto, che ne consente l’identificazione sulle reti dei gestori.

Proprio i gestori che hanno firmato l’accordo (Wind, Vodafone, TIM, H3G e Ipse2000) si sono impegnati ad impedire l’operatività dei cellulari il cui IMEI è inserito nella lista di blocco. Il database sarà collegato al sistemone centralizzato gestito dalla GSM Association.

In ballo rimangono naturalmente una serie notevole di questioni tecniche da risolvere, per le quali prossimamente si avvierà un “tavolo tecnico” con la collaborazione non solo dell’Autorità ma anche dei ministeri interessai al progetto.

Il progetto è stato salutato dal ministro delle TLC Maurizio Gasparri secondo cui l’iniziativa “è una manifestazione di serietà e d’impegno etico dei nostri operatori della telefonia mobile”.

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Pubblicato il
9 mag 2003
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