Roma – Si deve alla concorrenza, al regime di liberalizzazione e alle privatizzazioni nel settore telefonico se, oggi, l’utente di telefonia mobile italiano spende meno, molto meno, di quanto spendeva nel 1994.
Questa la tesi sostenuta dal Ministero del Tesoro che, in una relazione sulle tariffe applicate ai servizi per i telefoni cellulari, segnala come nel 1994 si spendevano fino a 1.500 lire per un minuto di conversazione se effettuata durante gli orari di punta, di giorno. La stessa conversazione oggi costa mediamente 150 lire, dunque dieci volte di meno.
“Le privatizzazioni e le liberalizzazioni dei mercati – spiega la nota del Ministero – realizzati negli ultimi anni hanno avuto un effetto straordinariamente positivo sulle possibilità di scelta offerte ai consumatori e dunque, di conseguenza, hanno prodotto maggiore efficienza e risparmio in particolare nella telefonia. Inoltre la liberalizzazione ha per lo più annullato il canone mensile, migliorato la qualità del servizio, potenziato la rete di trasmissione”.