Si muove sinuosa accanto a te, si agita nel sonno. Ad un tuo movimento, ad un cambio di posizione, reagisce di conseguenza e si scansa per non disturbarti. Le sue curve si adagiano sul materasso morbido , si accavallano al tuo profilo e ti tengono compagnia tra le braccia di Morfeo. Peccato solo che la tua lei manchi della terza dimensione.
La trovata di un solitario studente della prestigiosa Tisch , scuola d’arte della NY University , si chiama INBED . Non è un acronimo, si tratta dell’autentica descrizione di quello che questa invenzione propone: una compagna di talamo bidimensionale per tenere affollata la propria stanza da letto, che resta rigorosamente vestita accanto al suo coinquilino ma che reagisce in tempo reale ai suoi movimenti.
Il suo inventore, Drew Burrows, era stanco di dormire da solo: “Sono nel pieno del mio programma di laurea, ed è un’attività che ti ruba tutto il tempo” spiega al New York Magazine . Stanco di “tornare ogni sera ad un letto vuoto”, Drew ha messo in pratica le sue conoscenze e si è creato una virtua-compagnia.
INBED si compone di due elementi: un proiettore da agganciare sul soffitto per la bella addormentata bidimensionale e una telecamera che rileva la traccia infrarossa del dormiente tridimensionale. Regolandosi in base a quest’ultima informazione, l’apparecchio diffonde sulle lenzuola la giusta immagine di una ragazza mora, così che non si accavalli alla sagoma del compagno.
Distesi sulla schiena, supini insomma, si viene rapidamente avvicinati da un soave profilo che si allaccia in un abbraccio. Se poi ci si rannicchia su un fianco, in posizione fetale, scatta la più classica delle posizioni a cucchiaio. Infine, un bacio sulla guancia fa scattare la giusta dose di modestia femminile (sic!), con la partner bidimensionale che seppellisce la sua faccia in un bidimensionale cuscino per nascondere il virginale rossore.
Luca Annunziata
( fonte immagine )