Roma – Si chiama I-TIM Voice l’ultimo servizio varato da TIM che si avvale della tecnologia di Loquendo (Telecom Italia Lab) per consentire di “comandare” il cellulare con comandi vocali. Un servizio che parte ufficialmente oggi.
L’idea è quella di spingere gli utenti ad un uso più intensivo di servizi come news, meteo, concorsi a premi, informazioni sportive, cinema, oroscopi e ascolto di musica. Una “spinta” che potrebbe arrivare sull’onda della nuova tecnologia che permette all’utente di navigare tra i vari servizi con semplici comandi vocali.
“D’ora in poi – sostiene TIM – sarà possibile comandare il telefonino con la propria voce per selezionare i servizi presenti nel menu o richiedere informazioni, senza digitare nessun tasto. Si potrà, ad esempio, sapere tutto sul calcio e sui goal della squadra del cuore, si potranno avere le ultime notizie, ascoltare l’oroscopo o i brani musicali preferiti e dedicarli ad un amico, e molto altro ancora”.
Per avere i servizi di navigazione a voce si deve chiamare il numero 4444 e seguire il menù vocale.
I prossimi passi di I-TIM Voice, ha spiegato TIM, saranno nella direzione della navigazione “vocale” su siti Internet e wap e nella possibilità di utilizzare UNI.TIM per gestire le e-mail e gli SMS, le informazioni utili per chi viaggia.
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Il colmo dei colmi
Sapete qual'e' il colmo dei colmi? Vivere nell'era di internet, lavorare in un'azienda legata al mondo della rete e nonostante questo continuare imperterriti a rifiutare il concetto di "flessibilita' del lavoro".AnonimoRe: Il colmo dei colmi
Beh, dipende cosa intendi per 'flessibilità'. Se flessibilita' significa lavorare 50-60 ore a settimana senza orario con cellulare aperto 24 su 24 per 60 milioni l'anno, forse sarebbe il caso di fermarsi a riflettere non credi.Ci sono altre cose nella vita a parte il lavoro, almeno io la penso cosi'.Volente o nolente alla fine occorre fare i conti non con il salario annuale ma con la paga oraria che nel limite del possibile permette, se buona, di lavorare il giusto senza compromettere la propria esistenza.Inoltre, se si fa per caso riferimento all'articolo 18, occorre secondo me sottolineare che in Italia non esistono gli ammortizzatori sociali che ci sono negli USA, ed inoltre il mercato non e' cosi' dinamico e reattivo come quello statunitense non solo per problemi strutturali dovuti alla legislazione ma anche per un problema di cultura che riguarda non solo i lavoratori, ma anche gli imprenditori.Eliminare l'articolo 18 in questo momento in Italia con le condizioni che ci sono riporterebbe l'Italia nel medioevo. Occorrerebbere un progetto di ben piu' ampio respiro.La situazione Italiana la conosciamo tutti. Ci sono ben poche isole felici, e nella maggioranza dei casi gli imprenditori odierni non sono sto granche'. Spesso sono figli di papa', che non sanno cosa vuol dire fame e cosa significa lavorare e fare la gavetta, e non riescono a continuare il lavoro dei loro genitori che, loro si, sono cresciuti dal basso.Questi vivono sulle fortune accumulate dai padri e con gli aiuti statali che arrivano sempre grazie ale conoscenze dei padri.E' notizia di ieri che il Montezemolo chiede l'elemosina al governo per l'editoria. La morale e sempre la stessa se va bene mangiamo e se va male paghino gli altri.In Italia sono ben pochi quelli che veramente rischiano ed hanno coraggio a cercare l'innovazione, il risultato a lungo termine.In questo grado, ahime, credo che occorra andare con i piedi di piombo su certi argomenti. E non te lo dico perche' sostenitore del posto fissa o pseudo-comunista convinto, ma perche' faccio i conti con la realta' che mi circonda oggi giorno.Stiamo attendi prima di fare cazz..e, e lasciamo perdere le ideologie e guardiamo i fatti del nostro paese.AnonimoErrata corrige
- Scritto da: JoCKerZ> Beh, dipende cosa intendi per> 'flessibilità'. Se flessibilita' significa> lavorare 50-60 ore a settimana senza orario> con cellulare aperto 24 su 24 per 60 milioni> l'anno, forse sarebbe il caso di fermarsi a> riflettere non credi.> Ci sono altre cose nella vita a parte il> lavoro, almeno io la penso cosi'.> Volente o nolente alla fine occorre fare i> conti non con il salario annuale ma con la> paga oraria che nel limite del possibile> permette, se buona, di lavorare il giusto> senza compromettere la propria esistenza.> Inoltre, se si fa per caso riferimento> all'articolo 18, occorre secondo me> sottolineare che in Italia non esistono gli> ammortizzatori sociali che ci sono negli> USA, ed inoltre il mercato non e' cosi'> dinamico e reattivo come quello statunitense> non solo per problemi strutturali dovuti> alla legislazione ma anche per un problema> di cultura che riguarda non solo i> lavoratori, ma anche gli imprenditori.> Eliminare l'articolo 18 in questo momento in> Italia con le condizioni che ci sono> riporterebbe l'Italia nel medioevo.> Occorrerebbere un progetto di ben piu' ampio> respiro.> La situazione Italiana la conosciamo tutti.> Ci sono ben poche isole felici, e nella> maggioranza dei casi gli imprenditori> odierni non sono sto granche'. Spesso sono> figli di papa', che non sanno cosa vuol dire> fame e cosa significa lavorare e fare la> gavetta, e non riescono a continuare il> lavoro dei loro genitori che, loro si, sono> cresciuti dal basso.> Questi vivono sulle fortune accumulate dai> padri e con gli aiuti statali che arrivano> sempre grazie alle conoscenze dei padri.> E' notizia di ieri che il Montezemolo chiede> l'elemosina al governo per l'editoria. La> morale e' sempre la stessa se va bene> mangiamo e se va male paghino gli altri.> In Italia sono ben pochi quelli che> veramente rischiano ed hanno coraggio a> cercare l'innovazione, il risultato a lungo> termine.> Con questo quadro della situazione, ahime, > credo che occorra> andare con i piedi di piombo su certi> argomenti. E non te lo dico perche'> sostenitore del posto fisso o> pseudo-comunista convinto, ma perche' faccio> i conti con la realta' che mi circonda ogni> giorno.> Stiamo attendi prima di fare cazz..e, e> lasciamo perdere le ideologie e guardiamo i> fatti del nostro paese.AnonimoRe: Errata corrige
> all'articolo 18, occorre secondo me> sottolineare che in Italia non esistono gli> ammortizzatori sociali che ci sono negli> USAPensavo che NON ci fossero ammortizzatori sociali: leggo che due milioni di americani non possono piu' pagarsi l'assicurazione sanitaria, dopo i fatti di Settembre.Qualcuno puo' chiarirmi questo punto?AnonimoE' vero ma ...
Massimo, è vero che le famose startup hanno apporfittato/approfittano di figure professionali sfruttandole ma non sono d'accordo quando mi dici che le persone messe in mobilità da Virgilio non si possono ricollocare in fretta.Io sono convinto che manchino delle risorse qualificate e che le aziende tecnologiche cerchino personale; basta farsi un giro su Qualche NG o sfogliare qualche giornale per rendersene conto. Io me ne accorgo anche dal prezzo (alto) a cui riesco a vendere i miei servizi di programmatore freelance. Va da se che le società che crescono, e di conseguenza assumono sono quelle più "concrete", ben lontane dalla filosofia Trendi della "Mil@no da Cliccare" di uno o due anni fa, fatta da Venture Capitalist o Figli di Papà. Diciamo che ragionano di più a livello "Capannone" (Come direbbe qualcuno ...)Un altro segnale che conferma le mie convinzioni è quello del fenomeno del Body Rental che moltissime società informatiche fanno, se non ci fosse un eccesso di domanda non sarebbe conveniente farlo ... o sbaglio?La realtà di cui parlo è quella Milanese/Lombarda ... Ah si, ma siamo nella new economy e non esistono ( o meglio non dovrebbero esistere ) confini .. altra b@ggi@nat@ della Mil@no da Cliccare ...Ciao e Buon LavoroClaAnonimoDubito......
Dubito proprio che un taiwanese o un indiano con master negli USA venga a lavorare in Italia con un bel CFL a 42 milioni lordi e quinto metalmeccanico.Se qualche straniero arrivera' in Italia sara' solo uno scarto degli USA in primis, della Germania in secondis.Semmai, se dovesse ripartire veramente l'economia USA forse ci saranno tanti figli di Dante a dirigersi verso l'America.Anonimo"Banditi e Campioni 2"
Di cosa abbiamo bisogno?Di cosa ho bisogno? Forse e' questa la domanda giusta.Ricordo un articolo su P.I. di qualche mese fa , favoleggiava di frotte di "web esperti" indiani in coda per venire a lavorare nel nostro paese; in relazione a quel pezzo scrissi il mio primo commento e ora provo , cercando di non ripetermi troppo, a formulare il secondo. Gia' allora espressi i miei dubbi sulle fantomatiche carenze di figure professionali specializzate in ambiti ICT nel nostro paese, mi resi presto conto (potenza della rete), che non ero solo , che in tanti condividevano le mie esperienze ed opinioni.In molti mi consigliarono di fare gavetta , di accettare uno di quei tanti "posti di lavoro" che mi venivano offerti.Ho riflettuto molto su quei consigli, ho considerato che tutto sommato potevano essere giusti , per un attimo ho anche pensato di accettare uno di quei "posti" , magari proprio uno di quelli che mi erano stati offerti in seguito al mio commento. Poi una domanda, la domanda, ha iniziato a rimbalzare tra le mie sinapsi : "di cosa ho bisogno?".Forse devo imparare,devo fare esperienza.Per fare questo ho bisogno di essere sottopagato, umiliato, sfruttato da una "StrafigacoolpingpongesaunaWebageny" ?No per imparare ho bisogno di me e della rete , dieci ore a casa tra manuali e web valgono piu' di dieci ore in una fot@@ta web agency a 800 km da casa , dove con lo "stipendio" non copro nemmeno le spese.Cosa mi costa questa scelta? non certo poco ; mi costa l'incomprensione degli "altri" : genitori, parenti,amici, che giustamente mi considerano un folle , uno spiantato , un sognatore , -"cosa stai a fare dieci ore al giorno avanti al computèr(accento voluto), trovati un lavoro serio , iscriviti all'universita'"- .Mi costa spesso frustrazioni :forse ho una considerazione di me troppo alta ma non e' piacevole sentire di valere qualcosa e non avere la possibilita' di far fruttare le proprie capacità.Mi costa spesso rabbia : se rivedo quello che tosa la pecora col mouse in TV cito il governo per pubblicità ingannevole.Se le competenze non bastano di cosa ho bisogno allora?Di un buon curriculum? Come me lo procuro? Con la gavetta? Con le "grigie" e costosissime certificazioni? Ah no! ecco! ho visto un manifesto! Ho capito come si fa a diventare Webbbbenginer! (ancora rabbia).Se devo essere considerato un folle uno spiantato un sognatore tanto vale esprimere cos'e' per me la Rete e quali sono i miei bisogni.La mia Rete e' quella di Napster , dei newsgroup , dei freeforum.La mia rete ha un modello economico sicuramente complesso al pari del "mondo reale" ma che segue schemi completamente diversi.La mia rete e' quella in cui i capitali contano in maniera relativa.La mia rete e' quella in cui un sito con contenuti e con professionalità alle spalle non ha bisogno di campagne pubblicitarie in tv e di banner a 150 lire ad impression(!!!!) per avere successo.I miei bisogni in questo mondo visionario e utopico? Beh forse sono altrettanto utopistici.Ho bisogno di meno burocrazia : non posso spendere milioni solo per creare una societa'.Ho bisogno di spazi : sarebbe impensabile, blasfemo creare una sorta di Università , di ateneo dei lavoratori? un luogo in cui ci siano a disposizione spazi e mezzi per poter lavorare insieme ai miei colleghi. E' irrealizzabile?Quanto costerebbe rispetto alle attuali forme di finanziamento statale?Non posso e non voglio credere che tutto questo non si realizzi per una "Alta Volontà" , per un oscuro timore di concorrenza ma il fatto non mi consola.Sperando che la rete assomigli sempre di piu' alla mia Rete , sperando di non avere mai in futuro datori di lavoro o dipendenti ma al piu' soci, vi saluto."Da grande voglio fare il re, perche' si guadagna bene ma mia madre mi fa fare i concorsi e vuol dire che non ha fiducia in me" -Troisi,Arena,De caro-AnonimoRe:
Si vede che hai la possibilità di fare il mantenuto facendo un cazzo.Mio padre (7 figli ) col cappero che mi avrebbe tenuto a casa. un lavoro a pedate nel culo me lo avrebbe fatto accettare.Anche perchè se non portavo a casa la mia parte non c'era neanche la mia parte di cibo sulla tavola N.B. non che mio padre fosse uno stronzo ma proprio i soldi non c'erano e avere uno che stava attaccato 10 ore al computer magari dopo aver rifiutato un lavoro in cui poteva imparare/guadagnare ed intanto farsi esperienza proprio non lo concepiva (neanche io a dire il vero)AnonimoRe:
penso abbiate ragione entrambi magari la verità sta , come stesso suole essere , nel mezzo Ognuno deve fare i conti con la realtà che lo circonda.quindi io proporrei 1 non farsi sfruttare con tanta favolette della new economy e lavoretto da figo da film2 non rimanere a casetta perche alla fine i manuali servono ma l'esperienza diretta non puo essere tralasciata ( e un genio lasciato in una stanza non aiuta nessuno )buon proseguimento a tutti p.s.w linux : )AnonimoRe:
ciao,il tuo momentaneo sacrificio ti fa onore, ma fa che sia momentaneo, altrimenti ti disfi da solo!non ti sto caz*iando...ho fatto più o meno come te, ma poi scontrandomi con la realtà di tutti i giorni (clienti che non vogliono pagare, pochi capitali, burocrazia estenuante etc etc) ho accettato un lavoro al volo e tutt'oggi sono qui impiegato nella neweconomy delle mie b***e.ci sono sempre i vari personaggi da baraccone!basta farsi le ossa e avere una meta comunque in barba a qualli che dicono che gli ideali li devi buttare nel cesso!Tra dieci anni o più vedremo chi sarà più soddisfatto della propria vita. tu oppure un maxloi...AnonimoRe:
> E'> scandalosa la disinformazione che vi> aleggia, e chi l'ha scritto dovrebbe secondo> me rileggerlo seriamente e confrontarlo con> i dati delle aziende che CRESCONO e non> prendere in considerazione solamente quelle> che chiudono, perchè queste, secondo me,> chiudono proprio perchè erano improntate sul> VECCHIO modo di vedere il lavoro, senza> capire che è iniziata una nuova era, dove> non c'è posto per i vecchi, anche se sono> economicamente forti, perchè verranno> schiacciati dai poveri giovani, che presto> prenderanno il loro posto, migliorando la> vita stessa e quindi il mondo!> > Max> maxloi@hotmail.com"..... sta vivendo un periodo di crescita continua sostenuta dall'apertura dei mercati dell'energia e delle telecomunicazioni europei. Ciò ha generato incredibili opportunità commerciali. In pochi anni siamo diventati una delle "blue chip" di riferimento nel panorama internazionale. Sempre più spesso, autorevoli riviste riconoscono pubblicamente i nostri successi. Il nostro obbiettivo è consolidare i risultati ottenuti e aumentare le nostre potenzialità di crescita. Creatività, dinamismo, innovazione, dedizione, flessibilità sono alla base della nostra cultura aziendale. A breve, espanderemo il nostro ufficio di Milano ed avremmo bisogno di persone capaci di raccogliere le sfide e le opportunità che la liberalizzazione del mercato nazionale ci pone di fronte. Se desideri far parte del nostro team basato a Milano, ti chiediamo di verificare periodicamente le posizioni richieste che di volta in volta appariranno su questa webpage...." Presa dalla chache di Google, la società sichiama ancora ENRON...ma le promesse sonosvanite insieme ai soldi che ha ingoiato...Evviva il libero mercato....AnonimoRe:
Come per qualsiasi settore, non solo quello informatico, nascono e muoiono aziende fantasma e non, che, anche se a volte in buona fede, sono convinte di poter "spaccare il mondo" con la loro buona volontà e le loro "idee innovative". Ma dato che questo è ancora un mondo "sconosciuto ai più", il rischio di commettere sbagli è ancora grande, quindi bisogna saper "scegliere" con chi lavorare, a chi credere, a chi concedere la nostra potenzialità di crescere e far crescere. Noi tutti non siamo più solamente dei "robot" che possono essere sostituiti addirittura dalle macchine, ma siamo l'unico strumento che hanno in mano le aziende per poter crescere, quindi il nostro valore aumenta a dismisura nei confronti dei "vecchi lavori". Ovviamente, chi ha più passione, più voglia di fare, più capacità di crescita, avrà la meglio sugli altri.AnonimoProblemi di soldi?
Basterebbe dividire i guadagni miliardari dei dirigenti con i dipendenti e nell'attesa di un altro posto di lavoro scommetto che nessuno si lamenterà.AnonimoRe: Problemi di soldi?
E secondo te un dirigente se l'azienda non rende che cazzo la tiene viva a fare.Ricordati che gli imprenditori, come i lavoratori del resto, quello che fanno lo fanno per guadagnare soldi non perchè sono dei buoni samaritani.Oddio chi non sapesse chi era il buon samaritano vada a leggersi il vangelo.N.B. parlo per esperienza diretta, sono stato da una parte e dall'altra della barricata per cui quello che dico lo dico con cognizione di causa e non come molti che contestano tanto per partito preso.AnonimoRe: Problemi di soldi?
Non ha detto che dovrebbe lavorare gratisil dirigente...Ma se prende 13000 euro al mese e il dipendenteche fa le cose 1300 euro al mese qualcosa distrano ci sara' pure.. oppure sei un berluskoniano 'fatto da solo' (nel senso cheti fai le pere nel bagno) ?sai qual'e' il vero problema in italia ?troppi fascisti di destra con idee pseudocapitaliste....@- Scritto da: pirix> E secondo te un dirigente se l'azienda non> rende che cazzo la tiene viva a fare.> Ricordati che gli imprenditori, come i> lavoratori del resto, quello che fanno lo> fanno per guadagnare soldi non perchè sono> dei buoni samaritani.> Oddio chi non sapesse chi era il buon> samaritano vada a leggersi il vangelo.> > N.B. parlo per esperienza diretta, sono> stato da una parte e dall'altra della> barricata per cui quello che dico lo dico> con cognizione di causa e non come molti che> contestano tanto per partito preso.AnonimoRe: Problemi di soldi?
no, sai qual'è il vero problema in Italia? troppi comunistoidi con la voglia di seguire idee utopiche piuttosto che realtà e progetti reali. In un sistema capitalistico-democratico come il nostro il prezzo lo fa il mercato. Il prezzo di tutto, sia di un pomodoro sul banco del supermercato che dello stipendio del dirigente. Se il dirigente vale ? 12.000 non ci sarà nessuna azienda (che vuol tenerlo) disposta a dargli di meno, semplicemente perchè costui migrerà verso altri lidi. Quindi, è brutto dirlo ma in un certo senso è giusto così: Se Virgilio non rende, è giusto che gli esuberi vadano a casa. Se sono capaci, troveranno sicuramente un'altra occupazione, mentre se non lo sono, perchè dovevano trascinarsi dietro le sorti di una società che ha delle buone potenzialità?Saluti a tutta la lista.- Scritto da: @.> > Non ha detto che dovrebbe lavorare gratis> il dirigente...> > Ma se prende 13000 euro al mese e il> dipendente> che fa le cose 1300 euro al mese qualcosa di> strano ci sara' pure.. oppure sei un> berluskoniano 'fatto da solo' (nel senso che> ti fai le pere nel bagno) ?> > sai qual'e' il vero problema in italia ?> > troppi fascisti di destra con idee> pseudocapitaliste....> > @> > > > > - Scritto da: pirix> > E secondo te un dirigente se l'azienda non> > rende che cazzo la tiene viva a fare.> > Ricordati che gli imprenditori, come i> > lavoratori del resto, quello che fanno lo> > fanno per guadagnare soldi non perchè sono> > dei buoni samaritani.> > Oddio chi non sapesse chi era il buon> > samaritano vada a leggersi il vangelo.> > > > N.B. parlo per esperienza diretta, sono> > stato da una parte e dall'altra della> > barricata per cui quello che dico lo dico> > con cognizione di causa e non come molti> che> > contestano tanto per partito preso.AnonimoRe: Problemi di soldi?
> sai qual'e' il vero problema in italia ?> > troppi fascisti di destra con idee> pseudocapitaliste....> > @noooooooooooooooooo bastaaaaaaaaaaaaaaa che noiaaaaaaaaaaaaaa vi dite sempre le stesse stupidaggini.siate costruttiviAnonimoRe: Problemi di soldi?
Cosa sono sono c.. mieiPer il momento sono uno che lavora in prorpio coordinando un mucchio di persone e mi faccio un c.. così tutti i giorni e anche le notti.Certo così guadagno un mucchio di soldi.. e allora??Me li sudo io, non sto a casa a grattarmi in attesa di poter protestare contro qualsiasi cosa non mi vada bene.Per caso questo non ti va bene perchè tu invece vorresti guadagnare tanto perchè studi tanto ma non hai ancora fatto un giorno di lavoro per verificare le tue capacità???E come cazzo lo dimostri agli altri che sei bravo ... a si stando al computer 10 ore al giorno , dove faccio il consulente ci sono decine di persone che stanno davanti al computer 10 ore al giorno solo che giocano, scaricano MP3 e si fanno i cazzi loro continuamente al posto di lavorare....saranno diventati tutti dei geni facendo così???N.B. Non ce l'ho con te in particolare ma sai quanti colloqui ho fatto con gente che "io smanetto il pc dalla mattina alla sera " "Io overcklocco i processori dai tempi del 486" e poi non erano in grado di fare un cazzo senza l'interfaccina amichevole di win98 o non sapevano neanche mettere 2 HD in cascata.???Anonimoarticolo estremamente ERRATO!
Massimo Mantellini... Io non so come tu ti sia svegliato la mattina del giorno in cui hai scritto un articolo che sai che viene letto da tantissime persone, e tanti "addetti ai lavori", che, essendo io uno di questi, considerano PI un buon quotidiano di informazione scientifica. Leggendo il tuo lungo (a tratti banale) articolo, mi sono non poco sorpreso, sorpreso di leggere un commento (perchè non si può certo dire che sia un articolo giornalistico!) ad una serie di fatti perfettamente normali. Da che mondo è mondo, esistono aziende che vivono e aziende che muoiono. Quando muoiono alcune aziende considerate "grosse", non vuol dire che "è la fine di un sogno" o qualcosa di simile a quello che si intuisce dalle tue parole. Vuol dire molto più semplicemente, che queste aziende non hanno saputo dare al mercato un qualcosa di concreto, si sono buttate su di esso senza cognizione di causa, senza sapere su cosa investire per poter far fruttare i loro soldini. E il mercato le snobba e le costringe a chiudere, perchè NON SONO COMPETITIVE. Ovviamente l'azienda chiude e manda a casa i dipendenti, che, se veramente hanno voglia di lavorare seriamente e non desiderano semplicemente ritirare una busta paga a fine mese, cercano un'azienda SERIA che li paga SOLO se VALGONO qualcosa, cioè se danno al mercato quello che questo richiede. Ti chiederei solamente un favore per il futuro: risparmiaci i tuoi commenti completamente gratuito su un mondo che evidentemente non conosci così bene come credi, personalmente te ne sarò grato.MaxAnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
- Scritto da: maxloi> Ti chiederei solamente un favore per il> futuro: risparmiaci i tuoi commenti> completamente gratuito su un mondo che> evidentemente non conosci così bene come> credi, personalmente te ne sarò grato.Non capisco, sinceramente, un atteggiamento così chiuso nei confronti dell'articolo di Massimo.Ha centrato il bersaglio, parlando di retorica, guardando agli anni di fuoco e incertezza appena trascorsi: mi stupisce la tua reazione, perché se dici che fai parte del settore avresti sentito, come me, la necessità di un articolo così saggio. E ti saresti sentito soddisfatto a leggerlo.O sei uno di quelli che dentro questa retorica ci sguazza, o, detto più gentilmente, un illuso sognatore di chissà quale potenza nel nostro lavoro?AnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
Hai totalmente mancato il bersaglio. Molto più semplicemente, trovo perfettamente inutile la retorica contenuta in questo articolo, che non aiuta nessuno, lancia allarmi assolutamente inesistenti e spavanta le poche persone alle quali è rimasta una SANA e GIUSTA voglia di imparare e anche di fare gavetta che, da che mondo è mondo, è il pane di un aspirante esperto. E anche le aziende che ora hanno o stanno per chiudere avrebbero dovuto fare un po' di gavetta sul mercato, invece di gettarvisi a capofitto senza nemmeno sapere se stavano andando a vendere polpette o schede di rete. Ribadisco il concetto: Massimo dovrebbe evitare di scrivere articoli privi di un reale contenuto e dannosi per le persone che ancora non conoscono il mondo informatico che, a parte lui, a detta di tutti è in continua espansione e non vede al momento limiti.AnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
- Scritto da: maxloi> Hai totalmente mancato il bersaglio. Molto> più semplicemente, trovo perfettamente> inutile la retorica contenuta in questo> articolo, che non aiuta nessuno, lancia> allarmi assolutamente inesistenti e spavanta> le poche persone alle quali è rimasta una> SANA e GIUSTA voglia di imparare e anche di> fare gavetta che, da che mondo è mondo, è il> pane di un aspirante esperto. Credo, sinceramente, che gli articoli che trovano spazio in una rubrica chiamata "Contrappunti" non vadano letti con una intenzione propositiva, ma critica e riflessiva.Vorrei capire da te quando arriverà il momento di guardarsi indietro per capire cosa abbiamo davanti. E magari argomentare un po' meglio la tua opinione, evitando frasi senza senso del tipo "il mondo informatico è in continua espansione" :-)AnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
caro mio...mi sa che lavori a tiscali!ma guardati intorno...se vuoi ti presto i miei occhiali...da miopeAnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
> Non capisco, sinceramente, un atteggiamento> così chiuso nei confronti dell'articolo di> Massimo.A me ha dato fastidio l'atteggiamento.. si puo' criticare senza sentirsi stocazzo. Soprattutto quando non si legge quello che si critica.Mi pare ovvio che la niu economi sia figlia di un certo atteggiamento...AnonimoRe: articolo estremamente ERRATO!
Mi sono perso tra le virgole e credo di non essere riuscito a capire il senso che volevi attribuire alla tua frase. Potresti scriverla in parole più semplici?Anonimopessimista, ma sempre retorica
boh, ho letto e ci sono rimasto male. dal mantellini è un altro cazzotto. ma non ce l'aspettavamo tutti, noi del settore, un periodo così? non ho mai sentito nessuno dire che le cose andavano e sarebbero andate alla grandissima, si diceva sempre che era un periodo euforico passeggero, passato il quale le cose si sarebbero assestate, ed è chiaro che questo percorso avrebbe fatto delle vittime.solo in alcuni posti leggevo che la new economy era la nuova terra promessa: nelle riviste, negli articoli sui nuovi portali, in televisione.ora, sul lavoro, dopo due startup fallite alle spalle (non mie, come dipendente), in giro sento dire le cose di sempre: questo è il periodo di calo, le cose si stabiliranno, dopotutto è servito: ora c'è più cultura, non si parla di chat&forum sull'homepage a cazzo, non si pubblicizza l'oroscopo come servizio del futuro.eppure, toh, ecco che gli articoli assumono ora il tragicomico tono della disfatta totale, la battaglia è persa, in bocca i cartellini e godiamoci la vita, basta con le 24 ore di lavoro al giorno!bah.MatroAnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
Prima di tutto mi chiedo se è così difficile scrivere qualcosa senza tante virgole (cazzo, cazzi e amazzi vari...). Mi rendo conto che io per primo, quando parlo con amici, mi avvalgo di queste virgole, ma all'interno di un forum letto da tante persone, preferisco rimanere "educato". Tanto il senso delle frasi si capisce ugualmente, no? Detto questo, io non capisco una cosa: perchè continuo a sentire che c'è GROSSA CRISI nel nuovo ed encomiato mondo informatico? Che esista un certo calo, è inutile negarlo, ma forse avete perso di vista che è tutta l'economia mondiale che è in calo. Specialmente in seguito all'11 Settembre, il mondo ha barcollato e tutt'ora è in fase di riassestamento. Bisogna ricostruire un po' la fiducia di tutte le persone. Anche il mondo informatico ha subito un leggero calo, ma questo non significa assolutamente che si sia fermato o che addiritura stia REGREDENDO. E' sempre in crescita, anche se questa crescita non è più esponenziale come prima. Ma da qui a dire che "il mito è stato sfatato", mi sembra che si esageri un pochino, o no? Prima per trovare un'occupazione in campo informatico (anche per i neofiti) era un'operazione che necessitava di una settimana di tempo, ora ce ne vogliono quattro. Ma l'importante non è forse trovarla, questa benedetta occupazione? E mi sembra più semplice diventare un sistemista informatico piuttosto che un "assemblatore d'auto", o no?AnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
- Scritto da: maxloi E mi sembra più semplice> diventare un sistemista informatico> piuttosto che un "assemblatore d'auto", o> no? Certo. Anche perché tutti possono proporsi come sistemisti (basta trovare chi chi ne sa meno di te di informatica) mentre non è possibile assemblare automobili se non si è capaci di farlo.AnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
- Scritto da: Matro> boh, ho letto e ci sono rimasto male. dal> mantellini è un altro cazzotto. > > eppure, toh, ecco che gli articoli assumono> ora il tragicomico tono della disfatta> totale, la battaglia è persa, in bocca i> cartellini e godiamoci la vita, basta con le> 24 ore di lavoro al giorno!> > bah.> > Matrocaro matro,no, nessun cazzotto :) e nemmeno intendevo affrontare il problema in questi termini.A me interessava sottolineare due fenomeni.Il primo e' quello cui tu accenni in parte, l'assunto che cio' che e' nuovo e' per definizione migliore. Parlo in generale eppure come ho scritto piu' e piu' volte in passato mi pare che in materia di nuove tecnologie questa tendenza sia assai accentuata ........la mia impressione al riguardo e' che esista ,da sempre una scarsissima analisi culturale dei fenomeni che accadono.....e che questo sia dovuto al fatto che chi dovrebbe dare eventuali allarmi (gli intelletuali, le universita' i media e chi ti pare a te) quasi mai hanno gli strumenti per comprendere a pieno cio' che accade.......in altre parole la velocita' non e' tutto Si puo' non essere d'accordo ma guardati intorno: dove sta l'elaborazione culturale di come internet e la new economy cambiano le nostre vite......per conto mio da nessuna parte. Stiamo navigando a naso e gli effetti si vedono tutti.Noi, tutti noi, mica solo i lavoratori della new economy, di questa comprensione abbiamo invece un maledetto bisogno....... . E nonostante cio' non ho mai scritto che "prima era meglio"......Secondo: provavo a dire che esiste invece una cultura di deriva (una specie di onda lunga di chi e' d'accordo con qualsiasi cosa pur che sia parto della maggioranza) che e quasi peggio della assenza di posizione.....in questi ultimi anni abbiamo collezionato miriadi di saggi sociologici di beatificazione di dinamiche economiche nuove e rivoluzionarie, almeno nel nostro paese, .....apologie di modelli che non funzioneranno, per lo meno nel breve periodo, e nessuno si prendesse la briga (tranne pochissime persone in europa, per quel che ne so virilio e basta) di dire attenti! la tecnologia puo' essere anche una grossa fregatura.....quindi in definitiva per come la vedo io il cazzoto me lo hai tirato tu...;)salutiM.> >AnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
- Scritto da: massimo mantellini> > A me interessava sottolineare due fenomeni.> Il primo e' quello cui tu accenni in parte,> l'assunto che cio' che e' nuovo e' per> definizione migliore.In genere il mondo tende a "creare" nuove cose che solitamente sono migliori di quelle vecchie. A volte ci sono dei FLOP giganteschi, altre, come penso sia invece la new economy basata sul mondo informatico, riescono a dare migliorie a livello mondiale. E non credo sia necessario evidenziare "concetti di massa" come "cio' che e' nuovo non e' per definizione migliore", perchè sono frasi fatte, che non comunicano proprio niente. Come per tutte le cose, esistono i pro e i contro anche per questa new economy che tanto critichi e che ti permette di esprimerti in maniera così veloce e diretta come nessun'altra tecnologia potrebbe fare. > Parlo in generale> eppure come ho scritto piu' e piu' volte in> passato mi pare che in materia di nuove> tecnologie questa tendenza sia assai> accentuata ........la mia impressione al> riguardo e' che esista ,da sempre una> scarsissima analisi culturale dei fenomeni> che accadono.....Io non capisco perchè devi essere così ottuso nelle tue affermazioni. E' da quando esiste internet, la new economy, l'informatica in generale, che tutti questi argomenti sono analizzati quotidianamente da chiunque. Anche a livello culturale. Su che fonti ti basi per poter asserire ciò che scrivi?> e che questo sia dovuto al> fatto che chi dovrebbe dare eventuali> allarmi (gli intelletuali, le universita' i> media e chi ti pare a te) quasi mai hanno> gli strumenti per comprendere a pieno cio'> che accade.......in altre parole la> velocita' non e' tutto Chi ha detto che "chi dovrebbe dare eventuali allarmi" devono essere "gli intellettuali, le università e i media"? E anche se continui con le tue "frasi fatte" del tipo "la velocità non è tutto", possiamo "commentare" anche questa: sicuramente non è tutto, ma chi lo ha mai detto? Però fa parte dell'evoluzione. Tutto ha una determinata velocità, che dipende da altri fattori. Nel caso della new economy, la velocità è una dominante, una caratteristica evidente, che fa parte di essa. E non mi sembra che la si possa condannare e dichiarare "fallita" solo per questo. > > Si puo' non essere d'accordo ma guardati> intorno: dove sta l'elaborazione culturale> di come internet e la new economy cambiano> le nostre vite......per conto mio da nessuna> parte. Stiamo navigando a naso e gli effetti> si vedono tutti.Ma ancora... io sono proprio curioso di sapere da quali fonti trai le tue informazioni e in base a cosa puoi affermare oscenità simili. Internet stessa è stracolma di ogni tipo di elaborazione di cui necessiti. Il fatto che tu non sappia cercare al suo interno è un altro discorso. Io non navigo "a caso", navigo e pondero ciò che cerco, e gli strumenti che ho a disposizione sono estremamente semplici da utilizzare, quindi alla portata di tutti. Le persone hanno avuto più difficoltà ad utilizzare i cellulari (che ormai hanno tutti) che ad usare internet. > > Noi, tutti noi, mica solo i lavoratori della> new economy, di questa comprensione abbiamo> invece un maledetto bisogno....... STUDIA!!! Come per qualsiasi cosa, non puoi pretendere di saper guidare la macchina senza avere la patente o senza almeno imparare a farlo. E se non impari perchè non hai voglia di "studiarlo", non puoi inveire contro chi produce le macchine dicendo che hanno dato al mondo uno strumento difficile da usare e che quindi sarà destinato a perire inesorabilmente perchè uno squilibrato che ha iniziato a prudurle ha miseramente fallito nel proprio intento. Se analizzi bene, magari, quello squilibrato ha fallito perchè pretendeva di far camminare le macchine che produceva col detersivo per i piatti anzichè con la benzina. > . E> nonostante cio' non ho mai scritto che> "prima era meglio"......Vorrei proprio vedere... Perchè altrimenti avresti dovuto inserire i tuoi commenti in questo forum mandando un fax a ciascuno di noi...> > Secondo: provavo a dire che esiste invece> una cultura di deriva (una specie di onda> lunga di chi e' d'accordo con qualsiasi cosa> pur che sia parto della maggioranza) che e> quasi peggio della assenza di> posizioneSu questo siamo d'accordo! Ma guarda caso è la stessa maggioranza di cui fai parte tu, che sputa sentenze gratuite (accennate da altri, come evidenzi nel link che hai messo nel tuo articolo) senza avere una posizione personale documentata da esperienze proprie. > .....in questi ultimi anni abbiamo> collezionato miriadi di saggi sociologici di> beatificazione di dinamiche economiche nuove> e rivoluzionarie, almeno nel nostro paese,> .....apologie di modelli che non> funzioneranno, per lo meno nel breve> periodo, e nessuno si prendesse la briga> (tranne pochissime persone in europa, per> quel che ne so virilio e basta) di dire> attenti! la tecnologia puo' essere anche una> grossa fregatura.....Ma guarda... Il mondo è pieno di "pubblicazioni baggianate", il tuo articolo per primo. Ma internet da la possibilità di smentirle in maniera diretta, semplice e veloce, cosa che non è possibile fare tramite gli altri media!> > quindi in definitiva per come la vedo io il> cazzoto me lo hai tirato tu...;)No, infatti te lo sei tirato da solo... > saluti> > M.> > > > MaxAnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
- Scritto da: massimo mantellini> Si puo' non essere d'accordo ma guardati> intorno: dove sta l'elaborazione culturale> di come internet e la new economy cambiano> le nostre vite......per conto mio da nessuna> parte. Stiamo navigando a naso e gli effetti> si vedono tutti.> Noi, tutti noi, mica solo i lavoratori della> new economy, di questa comprensione abbiamo> invece un maledetto bisogno....... . E> nonostante cio' non ho mai scritto che> "prima era meglio"......Io non leggo, in effetti, alcun pessimismo nel tuo articolo: leggendo gli interventi nel forum, sembra che l'ammettere di aver esagerato nei sogni e nelle utopie promesse da questa grande corsa di Internet significhi screditare il mezzo da cui siamo ormai diventati dipendenti.Non è per fare previsioni: ma nel momento in cui ci accorgiamo che la tecnologia cambia i nostri stili di vita, mi sembra lecito - e doveroso - fermarsi a guardare la strada che è stata percorsa. Soprattutto quando sono in gioco le nostre carriere professionali.La cultura di deriva di cui parli è la stessa che produce le mitizzazioni che screditano, pur di suscitare consenso del pubblico (e di far ruotare denaro), il lavoro e il valore di Internet. Questa cultura non si diffonde solo tramite saggi e libri e conferenze, ma anche grazie a quelle "società di Internet" (quelle che fanno la "new economy") che campano sulla voracità dei media, di quei media che sono tanto alla ricerca di notizie che se non esistono le creano.AnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
Sono d'accordo con te> Io non leggo, in effetti, alcun pessimismo> nel tuo articolo: leggendo gli interventi> nel forum, sembra che l'ammettere di aver> esagerato nei sogni e nelle utopie promesse> da questa grande corsa di Internet> significhi screditare il mezzo da cui siamo> ormai diventati dipendenti.Credo che il problema sia quello di molti che vorrebbero vedere una Net Economy in ripresa, senza aver colto quello che e' accaduto in questi mesi. Concordo totalmente con Mantellini su questo. > Non è per fare previsioni: ma nel momento in> cui ci accorgiamo che la tecnologia cambia i> nostri stili di vita, mi sembra lecito - e> doveroso - fermarsi a guardare la strada che> è stata percorsa. Soprattutto quando sono in> gioco le nostre carriere professionali.Assolutamente. Il piu' grande rischio e' continuare a correre avendo perso di vista su che cosa si sta correndo. > La cultura di deriva di cui parli è la> stessa che produce le mitizzazioni che> screditano, pur di suscitare consenso del> pubblico (e di far ruotare denaro), il> lavoro e il valore di Internet. Vedi secondo me i grandi portali, le grandi favole che ci hanno raccontato, le grandi "imprese" che stanno ora chiudendo. Mentre rimane in campo chi aveva visto piu' lungo e che, forse, non ha mai corso.>Questa> cultura non si diffonde solo tramite saggi e> libri e conferenze, ma anche grazie a quelle> "società di Internet" (quelle che fanno la> "new economy") che campano sulla voracità> dei media, di quei media che sono tanto alla> ricerca di notizie che se non esistono le> creano.Concordo appieno. Anche per questo sono qui.AnonimoRe: pessimista, ma sempre retorica
aspetta però, il corposo concetto che mi ha toccato è lo sfruttamento delle persone, l'idea del fuori orario, 24 ore al giorno e giardini zen. l'impressione che dai ai non addetti ai lavori (che leggono questi articoli e - spero - anche questi utilissimi forum) è dei salariati come un branco di coglioni accecati e pronti ad essere schiavizzati in nome della new economy.ora, è chiaro che posso portare qui la mia sola esperienza lavorativa di 2 anni e mezzo di new economy [attenzione, ma di 8 nell'IT in generale], cmq qualcosa l'ho vista, e posso dire che questi shiavizzati non mi sembrano poi così tonti: le tecnologie internet e i nuovi settori creati dall'editoria elettronica [intesa come pubblicazione su internet] hanno portato un sacco di roba interessante da fare, finalmente. da un lato logiche enterprise e problematiche di scalabilità e sicurezza, dall'altro nuovi mezzi di comunicazione da creare ed esplorare. vuoi mettere? e ti credo che uno ci perde ore e ore, che magari passerebbe davanti alla tv!è chiaro che mi ci metto in mezzo in questo contesto. ho sempre avuto i piedi per terra e attendevo da un momento a l'altro il momento in cui gli investimenti dovevano tradursi in profitto, il momento in cui qualcuno si sarebbe chiesto "dov'è la ciccia?". il momento è venuto, e ok, magari ora si starà di più davanti alla tv in attesa che il mercato si assesti, per poi riprendere non appena questa ripresa offrirà spunti interessanti sui quali lavorare.per il resto, quello che dici non fa una piega. noi, i salariati-zen, leggiamo con interesse e facciamo sapere che forse abbiamo i paraocchi ma niente sveglia al collo e sopratutto catene.- Scritto da: massimo mantellini> A me interessava sottolineare due fenomeni.> Il primo e' quello cui tu accenni in parte,> l'assunto che cio' che e' nuovo e' per> definizione migliore. Parlo in generale> Secondo: provavo a dire che esiste invece> una cultura di deriva (una specie di onda> lunga di chi e' d'accordo con qualsiasi cosa> pur che sia parto della maggioranza) che e> quasi peggio della assenza diAnonimoNon è tutt'oro...
Su una cosa hai ragione tu, Mantellini: non è tutto oro quello che luccica. Ma non mi sembra il caso di usare quei toni apocalittici!Quando alla Borsa di Milano è nato il nuovo mercato si diceva che entro due o tre anni la maggior parte di quelle aziende sarebbe fallita. Non mi pare che questo si sia verificato. Anzi, il mercato sembrerebbe in ripresa.Il fatto che alcune aziende licenzino mi sembra più un fenomeno legato ai problemi degli ultimi due anni che di quello attuale. Perfettamente d'accordo con te invece sul fatto che i lavoratori della new economy probabilmente lavorano troppo e sono mal pagati. Forse sono proprio loro la classe operaia del 21° secolo...ciaoVoltaire 2001AnonimoCorrettissimo invece
Sarò decisamente breve.Più o meno chi lavora nel settore e vede se e l'azienda per cui lavora come soggetto principale del rapporto di fornitura di servizi ICT (sistemisti, analisti e operatori help desk compresi...) sa meglio di chiunque che il guadagno atteso dalle borse di mezzo mondo oramai si ricava dal delta tra retribuzione e fornitura del servizio. La questione è che l'80% degli impiegati ha una retribuzione (non mi azzardo a parlare di contratti di consulenza, collaborazione e schifezza simili) pari se non inferiore ad un QUALSIASI lavoro impiegatizio. Nulla di stravolgente, fatto sta che chi offre professionalità in outsourcing (il vero cuore della è-conomy) punta inevitabilmente ad abbassare i costi: i salari. Ripeto che ancora non si è affrontato il problemone 'contratti fasulli' di finte collaborazioni vere schiavitù. SalutiAnonimoRe: Correttissimo invece
Sono d'accordo però mettiti nei panni delle aziende che forniscono servizi informatici.Devono vedersela con catene di vendita ( Vobis , Computer Union etc. ) che hanno dei prezzi di vendita ridotti al minimo (guarda caso il 20% in meno , ti dice qualcosa questo???) oppure con società di lavoro interinale che vendono dei "tecnici" a prezzi da cooperativa ( oddio non sarò blasfemo paragonandole ?? ).Inoltre le aziende che hanno bisogno di materiale o di personale informatico specializzato chissà perchè tendono a fare i contratti con chi gli fornisce il prezzo più a buon mercato e non con chi gli garantisce la maggior competenza.Una societa di servizi informatici che fa allora??...abbassa i prezzi e di conseguenza ( dato che non può pagare più di quello che introita) anche gli stipendi.Alzi la mano chi non ha cercato il computer al prezzo più basso possibile.E tanto per rincarare la dose ( discorso che ho già fatto una volta )rendiamoci conto che se noi in Italia guadagnamo poco??? nei paesi asiatici gli operai di aziende produttrici di materiale informatico vengono trattati come in Pakistan i bambini che fanno i palloni della Nike.Una volta tanto comprando qualcosa non pensiamo che se la paghiamo 2? di più il Berlusca o l'Agnelli della situazione diventa più ricco ma che magarai un lavoratore sarà pagato più equamente. Questo produrrà un'onda che prima o poi investirà anche noi.N.B. Come al solito parlo per esperienza diretta di entrambi i fronti del mondo del lavoro.Se chi cerca e chi da lavoro cominciassero a venirsi incontro forse si produrrebbero vantaggi per tutti.Anonimocome sono
io penso di essere un idiota xè è da 6 giorni ke nn vado a scuola perchè ho avuto la febbregiuliaGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 03 03 2002
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